POMPEII THEATRUM MUNDI 2023
Foto: il pubblico al Teatro Grande di Pompei 2023
comunicato stampa
Dal Teatro Greco di Siracusa al Teatro Romano di Pompei
alla rassegna Pompeii Theatrum Mundi 2023
arriva la Medea di Euripide secondo Federico Tiezzi
nella traduzione di Massimo Fusillo
con protagonista nel ruolo della figura tragica Laura Marinoni
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Grande del sito di Pompei
sabato 1 e domenica 2 luglio alle 21.00
terzo appuntamento della Stagione estiva del
Teatro di Napoli-Teatro Nazionale con Parco Archeologico di Pompei
Dopo il felice debutto dello scorso 14 maggio e le acclamate rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa su produzione dell’INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico per la sua 58esima Stagione di testi classici, approda al Teatro Grande del sito di Pompei sabato 1 e domenica 2 luglio sempre alle21.00, l’allestimento firmato dal regista Federico Tiezzi della Medea di Euripide affidata alla traduzione di Massimo Fusillo.
Accolto dai favori della critica che ha sottolineato l’approdo registico da dramma borghese e novecentesco del mito di Medea, lo spettacolo vede in scena, in ordine di apparizione, Debora Zuin (nutrice), Riccardo Livermore (pedagogo), Laura Marinoni (Medea), Roberto Latini (Creonte), Alessandro Averone (Giasone), Luigi Tabita (Egeo), Sandra Toffolatti (il nunzio), Francesca Ciocchetti (prima corifea), Simonetta Cartia (prima coreuta).
Coro: Alessandra Gigli, Dario Guidi, Anna Charlotte Barbera, Valentina Corrao, Valentina Elia, Caterina Fontana, Francesca Gabucci, Irene Mori, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentini, Claudia Zappia; responsabile del coro Simonetta Cartia; i figli di Medea sono Matteo Paguni, Francesco Cutale;con la partecipazione degli allievi e delle allieve dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Maestro del coro Francesca Della Monica.
Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Giovanna Buzzi; il disegno luci di Gianni Pollini.
Lo spettacolo
Medea entra in scena dopo che la nutrice ha narrato come dalla Colchide (Turchia) la principessa discendente dal Sole abbia seguito Giasone a Corinto e là sia stata abbandonata per Glauce, figlia del re Creonte. Si sentono quindi lamenti e urla di Medea , mentre il coro è in scena, finchè la protagonista entra e denuncia la propria condizione , sfortunata come è in genere quella femminile. Entra Creonte e la esilia, ma lei gli strappa ancora un giorno a Corinto. Incontra quindi Giasone, cui minaccia vendetta, meglio delineata dopo un colloquio con il re di Atene, Egeo, che la ospiterà nella sua città. Dopo avere inviato a Glauce doni avvelenati, che uccideranno lei e il padre, Medea uccide i figli e nega a un Giasone annientato perfino i loro corpi, portandoli con sé sul carro del Sole, verso Atene.
Note di regia
«C’è un prima e un dopo nel mito di Medea. Il prima è la Colchide, la terra incognita, oltre molte colonne d’Ercole, una terra di forza naturale, un’origine, la “terra natale” in cui «dire sé stessi» di Heidegger. E c’è un dopo, che è Atene, regno di Egeo e dell’apollineo, pronto a essere invaso dal dionisiaco di Medea. Nel mezzo c’è Corinto: feroce turning-point le cui carte sono state però già date prima. Il prologo musicale che ho chiesto di comporre a Silvia Colasanti nasce da questa intuizione: in proscenio, addormentata, Medea sogna il mondo del prima. Un mondo tribale e lontano, una “terra del rimorso” demartiniana ancorata al mondo naturale, minerale, animale, il cui totem è un uccello. Questo prima della donna straniera, barbara, che da immigrata affronta il purgatorio del disprezzo e dell’esclusione, è la chiave del mio spettacolo. La Colchide come un’alterità lontana eppure inalienabile, una profondità interstellare: un grande Autre lacaniano, dove i codici regolari delle cose si mescolano, si confondono, si oltrepassano. Anche Giasone è, a sua volta, un portatore di violenza: ma una violenza di tipo diverso – simbolica, oggi diremmo “neocapitalista”. Una violenza dettata dalle convenienze politiche, dinastiche, economiche.
A quella violenza simbolica, Medea risponde con una violenza “reale”. Ho quindi impostato la tragedia non come una rappresaglia individuale, ma come uno scontro fra due diverse concezioni della forza. È un clash fra culture, tra la società tribale e rituale della Colchide e la polis fondata sulla legge. Uno scontro fra una società arcaica e una società post-industriale. Tra Ordine e Disordine. Medea afferma la superiorità della forza del suo mondo contro quello di Giasone; contrappone la distruzione fisica della famiglia alla distruzione simbolica che le avanza Giasone. In un certo senso, è proprio lei che “vince”: come ha scritto Roland Barthes parlando del marchese de Sade, la lettera vince sempre sul simbolo; l’evento prevale sulla struttura che lo giustifica; il corpo viene prima di ogni metafora. Soccombono i figli, soccombe l’idea stessa del futuro. Resta solo il silenzio».
Federico Tiezzi
Info: www.teatrodinapoli.it
NDA / Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa
58esima Stagione Teatro Greco
Maggio > Luglio 2023
MEDEA
Opera di | Euripide
Regia | Federico Tiezzi
Traduzione | Massimo Fusillo
Scenografo | Marco Rossi
Costumista | Giovanna Buzzi
Disegno luci | Gianni Pollini
Maestro del coro | Francesca Della Monica
Arrangiatore coro e voci | Ernani Maletta
Regista assistente | Giovanni Scandella
Musiche originali del prologo | Silvia Colasanti
(eseguite dal coro di voci bianche e orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, diretti da Giuseppe Sabbatini e da Carlo Donadio)
Assistente scenografo | Francesca Sgariboldi
Assistente costumista | Ambra Schumacher
Direttore di scena | Nanni Ragusa
Assistente direttore di scena | Dario Castro
Assistenti arrangiamenti coro e voci | William Caruso
Cast
NUTRICE | Debora Zuin
PEDAGOGO | Riccardo Livermore
MEDEA | Laura Marinoni
CREONTE|Roberto Latini
GIASONE | Alessandro Averone
EGEO | Luigi Tabita
IL NUNZIO | Sandra Toffolatti
PRIMA CORIFEA |Francesca Ciocchetti
PRIMA COREUTA | Simonetta Cartia
CORO | Alessandra Gigli, Dario Guidi, Anna Charlotte Barbera, Valentina Corrao, Valentina Elia, Caterina Fontana, Francesca Gabucci, Irene Mori, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentini, Claudia Zappia
RESPONSABILE CORO | Simonetta Cartia
FIGLI DI MEDEA |Matteo Paguni, Francesco Cutale Con la partecipazione degli allievi e delle allieve dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico
SEGUACI DI CREONTE | Jacopo Sarotti, Alberto Carbone Carlo Alberto Denoyè
PORTATORI DI MEDEA | Sebastiano Caruso, Moreno Mondì
CORO | Andrea Bassoli, Alberto Carbone, Sebastiano Caruso, Alessandra Cosentino, Gaia Cozzolino, Sara De Lauretis, Carlo Alberto Denoyè, Lorenzo Ficara, Leonardo Filoni, Ferdinando Iebba, Althea Mara Luana Iorio, Denise Kendall-Jones, Domenico Lamparelli, Federica Leuci, Emilio Lumastro, Arianna Martinelli, Moreno Mondì, Alice Pennino, Edoardo Pipitone, Jacopo Sarotti, M