C.S.
La Municipalità 1 sfida il Comune non rispettando il Patto per Napoli e Palazzo San Giacomo sonnecchia.
Nel mese di Dicembre 2022, il Direttore generale dell’Area Patrimonio del Comune di Napoli comunicò alla Municipalità 1 che dal primo Luglio 2023 la sua sede istituzionale sarebbe stata spostata nel Palazzo della Torretta a Chiaia, sito al numero 19 dell’omonimo largo, in applicazione della riduzione dei canoni passivi, già prevista dal “Patto per Napoli” sottoscritto dal Sindaco con il governo Draghi nel mese di Marzo 2022.
Nella riunione del giorno 13 Giugno 2023 del Consiglio della Municipalità 1 è stato discusso l’ordine del giorno a riguardo, proposto dalla Commissione decentramento, patrimonio e bilancio. In particolare, l’Amministrazione municipale reggente ha richiesto al Comune un capitolo di spesa finalizzato al pagamento dei canoni d’affitto dell’attuale struttura privata sita in piazzetta S. Maria degli Angeli n. 1, il cui contratto è in scadenza alla data del 30/06/2023, in quanto nella nuova sede indicata non ci sarebbe stata la possibilità nell’arco degli ultimi sette mesi di individuare o di progettare una stanza dalle dimensioni adeguate per ospitare il pubblico nelle riunioni del Consiglio stesso, come previsto dalla normativa.
La reazione contraria dei consiglieri d’opposizione è stata immediata. Di seguito, si riporta un passaggio dell’intervento del Consigliere dott. Giancarlo D’Errico:
<< L’ Amministrazione comunale ci ha comunicato ufficialmente, ben sei mesi fa, la previsione del taglio del gravoso canone di locazione dovuto per l’attuale sede ma già la precedente Amministrazione comunale, su sollecitazione dei consiglieri di minoranza di questa stessa Istituzione che oggi in parte ritroviamo in maggioranza con incarichi diversi, proponeva la stessa efficiente soluzione, indicando inizialmente come sede disponibile il palazzo di via Egiziaca. Già all’epoca, quest’ultimo risultava difficilmente destinabile all’uso istituzionale non solo per le occupazioni abusive da parte di soggetti senza titolo, ma anche per le pessime condizioni impiantistiche ed igienico-sanitarie in cui versava e versa tutt’oggi. Pertanto, la precedente Amministrazione municipale invitò quella comunale a contemplare tra le ipotetiche sedi quella del palazzo della Torretta a Chiaia, caratterizzato da alto prestigio istituzionale storico, ma soprattutto da idonee condizioni strutturali, peraltro, senza richiesta di previsione di un’ulteriore voce di spesa nel Bilancio comunale.
A Gennaio 2023, quindi, la nuova Amministrazione comunale, nell’ottica di una virtuosa revisione di spesa, ci ha invitati a traslocare proprio in quell’edificio pubblico nel rispetto della riduzione dei fitti passivi, prevista nel Patto per Napoli. Sin da subito, in Commissione ho proposto più volte di effettuare un sopralluogo per verificarne lo stato dei luoghi ma senza avere riscontro concreto. Ho proceduto, quindi, autonomamente e ho visto l’attuale stato dei locali, per cui posso confermare pienamente la disponibilità d’uso sia per i lavori delle Commissioni consiliari sia per quelli della Giunta. Inoltre, gli attuali dipendenti comunali a loro volta mi hanno comunicato di aver già preparato le scatole per il loro relativo trasloco presso altri sedi comunali.
La misura proposta, che prevede sostanzialmente una richiesta di previsione di spesa extra, dimostra un’evidente contrapposizione istituzionale ed uno scarso senso di responsabilità. In particolare:
– al punto 3, un’incoerente richiesta di chiarimento riguardo la competenza del progetto che in premessa risulta essere stata già conferita agli uffici tecnici della Prima Municipalità;
– al punto 2, un riferimento generico agli immobili comunali o addirittura ad ulteriori stanziamenti vs altri Enti, in luogo di proposte concrete a costo 0 per lo svolgimento esclusivamente delle riunioni del Consiglio in quelle strutture pubbliche già nella disponibilità del Comune (quali Casina Pompeiana, PAN e la Sala dei Baroni del Castel Nuovo) , come espresso da me e da altri membri della Commissione Bilancio e Patrimonio;
– al punto 1, una richiesta di spesa che dopo anni di Bilancio comunale a rischio di default manifesta di per sé la sua inadeguatezza e che sminuisce il lavoro già svolto dai ns uffici tecnici competenti.
Mettendo in ordine questi passaggi, posso dichiarare con fierezza la mia astensione su questa misura ed invito tutti i colleghi a farlo, soprattutto i veterani di questa rispettabile Istituzione. Inoltre, concludo chiedendole che la votazione avvenga per appello nominale affinchè ognuno si assuma l’onere politico di questo evidente spreco di denaro pubblico, senza ulteriori rabberciate giustificazioni >>.
Non si sono ancora registrati né rumors né riscontri da parte di Palazzo San Giacomo.