Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile Agenda 2030
Premesso che
nel 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, con l’Agenda 2030 per lo
Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione sottoscritto dai 193 Paesi Membri delle NU per le
persone, il pianeta e la prosperità, costituito da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable
Development Goals, SDGs) e 169 traguardi ad essi associati, che sono interconnessi e indivisibili,
da raggiungere entro il 2030;
i 17 Goals hanno un carattere multidisciplinare e una validità globale, ma mirano a garantire le tre
dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – a partire dal livello
locale, nonché a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani, l’ambiente e la
biodiversità;
gli obiettivi (Goals) vanno esaminati e considerati sul territorio (terraferma e mare) di Napoli e della
Città Metropolitana, con la valorizzazione di tutti i settori e gli ambiti interessanti detto territorio;
a livello nazionale lo strumento di coordinamento dell’attuazione dell’Agenda 2030 è rappresentato
dalla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), strutturata in cinque aree di intervento,
corrispondenti alle “5P” dello sviluppo sostenibile: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership;
Considerato che
le ricadute socio-economiche e sanitarie della pandemia da Covid-19 e gli effetti nefasti della guerra
in Ucraina, con l’incremento generalizzato dei prezzi dei prodotti alimentari unitamente agli eventi
meteorologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici, continuano ad essere sempre più intrecciati,
alimentandosi a vicenda e creando effetti negativi sulla sicurezza alimentare e sul diritto ad
un’alimentazione sana (Goal 2 – Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare,
migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile);
i danni causati al pianeta dallo sviluppo dell’attività antropica sono così importanti che, se non
verranno prese delle misure urgenti, la salute delle popolazioni verrà sottoposta a minacce crescenti;
con il manifesto per una ripresa “sana e verde”, approvato all’indomani della dichiarazione
dell’inizio dell’emergenza sanitaria, l’Organizzazione mondiale della sanità ha evidenziato come le
pandemie, quale quella da Covid-19, abbiano trovato origine nelle manomissioni e degrado degli
ecosistemi e si è soffermata sulle modalità di ripresa delle persone e delle comunità, partendo dal
benessere fisico e dell’ambiente; in particolare, le indicazioni per una ripresa sana ed ecologica
prevedono: 1. proteggere e preservare la fonte della salute umana, la natura; 2. investire nei servizi
essenziali, dall’acqua e dai servizi igienico-sanitari, all’energia pulita nelle strutture sanitarie; 3.
favorire una corretta transizione energetica; 4. promuovere sistemi alimentari sani e sostenibili; 5.
costruire città salubri e vivibili; 6. eliminare i finanziamenti sul carburante;
con riferimento all’Agenda 2030 e in conseguenza dell’emergenza sanitaria è stato promosso e
attuato il Regolamento 2021 – 522 del Parlamento e del Consiglio del 24 marzo 2021 che istituisce
il programma europeo per la salute EU4health, attraverso il quale è stata messa in rilievo
l’interconnessione tra ambiente ed ecosistemi, salute umana e relazioni socio-politiche ed
economiche;
il Green Deal europeo, la strategia dell’UE per una crescita sostenibile e inclusiva, riconosce alla
tutela degli ecosistemi e della biodiversità un ruolo chiave nell’attuazione della politica europea di
crescita sostenibile;
nel tema fondamentale della correlazione benessere-salute si inserisce l’approccio One Health
(ambiente e salute come un tutt’uno), che riconosce che salute delle persone e salute
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dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e richiedono piani integrati energetici sul clima, sul
risparmio delle acque, per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica;
la salute non è un fatto individuale o personale, ma è legato alla scuola, ai progetti formativi, alle
varie comunità territoriali e alle diverse esigenze sociali;
Napoli come città e come capofila metropolitana del Sud, ha dato origine ad un laboratorio di
pensieri che negli ultimi secoli ha dimostrato l’attenzione della comunità civile e di regnanti ai temi
rappresentati dall’Agenda 2030. Napoli va vista come un luogo dove si è sperimentato nei secoli il
rapporto clima, ambiente, mare, malattie e povertà sociale. Tutto questo perché è stata sempre una
città ferita che non ha avuto vergogna di mostrare le sue piaghe e le sue ulcere a tutti. Solo così si
può ottenere la cura e la prevenzione;
Napoli è, inoltre, ricca di acqua e presenta falde acquifere rilevanti nell’area della città e nei suoi
confini a Nord, nell’area occidentale e orientale;
il raggiungimento degli obiettivi relativi all’ambiente è considerato condizione necessaria per il
raggiungimento di tutti gli altri obiettivi di sostenibilità. A tale proposito due degli obiettivi di
sostenibilità raggruppano al loro interno i target specifici relativi alla tutela dell’ecosistema terrestre:
Goal15 – Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre; Goal 14 –
Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo
sostenibile;
il Mediterraneo è un hot spot di biodiversità ma anche del cambiamento climatico, cioè un’area
dove i suoi effetti saranno più pesanti e Napoli e la Campania si trovano proprio al centro di esso;
dal 2010 al 2021 Napoli ha subito 18 eventi meteorologici che hanno provocato rilevanti danni alle
infrastrutture, soprattutto ferroviarie e stradali e che mostrano la fragilità dell’area metropolitana di
Napoli e la necessità di intraprendere decise azioni di contrasto o adattamento agli effetti del
climate change;
Considerato, altresì, che
il caro energia per le imprese, tramutatosi in un aumento generalizzato dei prezzi e della pressione
fiscale Iva, ha obbligato le famiglie a rivedere le priorità di spesa e rinunciare alle spese meno
sostenibili finanziariamente, come quelle ricreative e sportive che più si prestano invece a favorire
la crescita personale dell’individuo e la sostenibilità sociale (Goal 4 – Rendere gli ambienti di
apprendimento efficaci, inclusivi e non violenti, favorire il civismo e la cittadinanza globale,
favorire la cultura dello sport ed i giovani, favorire la qualità della vita e la sicurezza);
secondo il Rapporto AsviS 2022, in Italia ci sono circa 5,6 milioni di individui (di cui 1,4 sono
minori) che si trovano in condizione di povertà assoluta; i dati Istat indicano che nel 2021 non c’è
stata una diminuzione della povertà assoluta rispetto al 2020, anno in cui si è registrata una forte
crescita; la povertà economica è un driver fondamentale dell’insicurezza alimentare (accesso al cibo
e qualità del cibo) e della povertà educativa e generazionale (dispersione scolastica, subcultura,
devianze giovanili, cittadinanza globale, cultura dello sport e del benessere) che incidono sulla
qualità di vita e la sicurezza dei territori;
analizzando i dati delle Nazioni Unite, emerge che più del 50% della popolazione mondiale vive
oggi in aree urbane e la pressione demografica è destinata a crescere, stimandosi che nel 2050
saranno circa due terzi le persone che vivranno in città, dove aumenteranno inevitabilmente anche
la domanda di beni alimentari, il consumo idrico, gli sprechi alimentari ed i rifiuti;
secondo uno studio realizzato dalla FAO, gli sprechi alimentari nel mondo ammontano a più di 1,3
miliardi di tonnellate all’anno, pari a circa un terzo della produzione totale;
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in Italia, più del 40% delle eccedenze alimentari sono legate alle scelte di acquisto e di consumo
delle famiglie, con una incidenza del 17% per i prodotti ortofrutticoli e del 35% di latte, uova, carni
e formaggi e il valore medio dello spreco domestico di ciascuna famiglia è di circa 450 Euro
all’anno;
circa l’80% di tutto il cibo globale prodotto attualmente viene consumato nelle aree urbane, ed è
proprio nelle città che si registra una crescita del numero di persone che soffrono di forme diverse
di malnutrizione, come il sovrappeso e l’obesità, sia tra bambini che tra gli adulti, e una transizione
verso abitudini alimentare scorrette che incoraggiano il consumo di alimenti pronti, più economici e
ad elevata densità energetica;
secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità l’obesità colpisce 800 milioni di persone,
incidendo sulla qualità della vita e aumentando la probabilità di comorbidità; numerosi studi, infatti,
hanno dimostrato la correlazione tra malnutrizione, per eccesso e per insufficiente apporto
alimentare, e insorgenza di malattie croniche (diabete, malattie cardiache ed oncologiche), che si
traduce anche in un incremento delle spese sanitarie e dei costi ospedalieri.
il numero di persone obese nel mondo è triplicato a partire dal 1975. Nel 2019 erano 38 milioni i
bambini di età inferiore ai 5 anni in eccesso ponderale. Si stima che l’obesità infantile aumenterà del
60% nel prossimo decennio, raggiungendo i 250 milioni entro il 2030;
nel nostro Paese, secondo i dati Istat rilevati con l’Indagine Multiscopo sulle famiglie “Aspetti della
vita quotidiana”, condotta annualmente su un campione di circa 24.000 famiglie, nell’anno 2021, la
percentuale più alta di persone obese in età adulta si registra in Campania, con il 14,3%, a fronte
dell’11,5% della media italiana. Anche nello studio della prevalenza di persone in sovrappeso le
regioni meridionali sono ai primi posti, con la Campania che raggiunge il 42% (36,1% Italia). Per
ciò che concerne l’età infantile, i dati mostrano che in Italia sono circa 2 milioni e 200 mila i
bambini e gli adolescenti in eccesso di peso (pari al 26,3%). Come per l’eccesso di peso degli
adulti, anche per quello dei minori 3-17 anni si osservano valori più elevati registrati al Sud, con il
primato della Campania pari al 39,1%, dove le fasce in condizioni socio-economiche più
svantaggiate sono più rappresentate rispetto alle altre regioni; il fenomeno dell’eccesso di peso,
infatti, è prevalente tra i minori che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o
insufficienti, ma soprattutto in cui il livello di istruzione dei genitori è più basso. I gruppi
socialmente vulnerabili sono più colpiti dall’obesità perché hanno meno accesso all’educazione, a
corrette informazioni su stili di vita e salute e a diete sostenibili;
tra le diete sostenibili merita una menzione speciale la dieta mediterranea, che oggi rappresenta, non
solo uno stile di vita dalle proprietà salutistiche evidenziate dalla ricerca scientifica, ma un modello
di eccellenza per garantire nutrizione e sicurezza alimentare e per affrontare le sfide degli obiettivi
di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e della strategia europea Farm to Fork per la
riduzione degli impatti ambientali nelle filiere alimentari;
Valutato che
gli abitanti delle città non possono essere considerati semplici consumatori di cibo e sono oggi più
che mai indifferibili politiche locali per promuovere sistemi alimentari sostenibili, che garantiscano
cibo sano e accessibili a tutti e riducano la quantità di cibo che va perduta o sprecata;
le città svolgono dunque un ruolo strategico nello sviluppo di sistemi alimentari sostenibili,
inclusivi e sicuri con l’obiettivo di raggiungere il più alto grado di sicurezza alimentare e di azioni
educative e ricreative sistemiche, integrate e sostenibili con l’obiettivo di raggiungere il più alto
grado qualità di vita e sicurezza dei territori partendo dal processo di formazione dell’individuo
come parte elementare della comunità;
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il tema delle politiche del cibo e per la qualità di vita e sicurezza dei territori, pertanto, è
strettamente connesso al futuro delle città ed è una sfida per i governi locali, chiamati a realizzare
politiche che sviluppino strategie integrate e sistemiche per mettere in connessione temi come
l’educazione, la tutela della salute, il commercio, il turismo, la qualità dell’acqua, gli appalti
pubblici, la rigenerazione degli spazi, la pianificazione delle aree verdi, le pratiche inclusive, la
refezione scolastica, la gestione dei rifiuti e la salvaguardia dell’ambiente, con importanti ricadute
sul tessuto socio-economico urbano;
la Città di Napoli e la sua Area Metropolitana vantano una varietà di eccellenze alimentari con
riconoscimenti di qualità, confermando Napoli quale meta privilegiata per il turismo
enogastronomico in Italia;
Rilevato che
questa Amministrazione informa la propria azione e declina nelle proprie politiche i principi
ispiratori e gli indirizzi codificati a livello internazionale sui temi del diritto al cibo e del principio
“Nessuno indietro” definito nell’ambito del Pilastro europeo dei diritti sociali, peraltro anche
disciplinato nello Statuto Comunale, al fine di sviluppare un sistema alimentare e di sostenibilità
sociale locale sostenibile ed equo, in grado di garantire un cibo sano e acqua potabile accessibile a
tutti e l’ottimizzazione del processo di formazione dell’individuo come parte elementare della
comunità con l’obiettivo dell’affermazione della cultura dello sport e del benessere, del civismo,
pertanto della qualità di vita e della sicurezza dei territori;
il Comune di Napoli non ha ancora adottato una propria Politica urbana del cibo (Food Policy), che
possa orientare in maniera organica le scelte che riguardano direttamente o indirettamente il cibo e
l’acqua né una Politica urbana per i giovani (Youth Policy) orientata a favorire l’inclusione, le pari
opportunità, la cittadinanza globale, il civismo e la cultura dello sport e del benessere per
ottimizzare la qualità di vita e la sicurezza dei territori con un’azione sistemica nel quadro delle sue
prerogative istituzionali e nelle attività delle sue società partecipate;
Rilevato, altresì, che
numerose sono le carenze e le criticità del territorio di Napoli e della Città Metropolitana anche in
rapporto ai bisogni ed ai servizi alla Persona;
Preso atto
della volontà dell’ Amministrazione Comunale di impegnarsi per la valorizzazione degli obiettivi
(Goals) dell’ Agenda 2030;
della potenzialità, in particolare, della politica del cibo come asse strategico di cooperazione
internazionale e innovazione tra comunità locali;
della valenza strategica, per il presente e il futuro della città, di sistemi alimentari sostenibili ed
equi;
Ritenuto
necessario, pertanto, definire in linea con Agenda 2030 e con European Green Deal, le linee di
indirizzo della Food Policy, della Youth Policy e della Green Policy, con l’obiettivo di rispondere
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alle sfide della sostenibilità e della sicurezza alimentare, convogliando gli stakeholders e le
progettualità in campo in un approccio sistemico ed intersettoriale, incidendo non solo sulla
componente socio-economica, ma anche sull’educazione, l’ambiente e la salute;
Ritenuto, altresì,
opportuno che i Goals vadano fatti ricadere sulle esigenze, pregresse ed attuali, dei Cittadini di
Napoli e della Città Metropolitana, anche e, particolarmente, tenuto conto che il programma
riguarda, oltre che “pianeta” e “prosperità”, la “Persona”;
di dovere indicare alla Amministrazione Comunale puntuali e specifici obiettivi che aiutino a
migliorare le condizioni di vita dei Cittadini, particolarmente di quelli meno fortunati;
Il Consiglio comunale di Napoli,
tutto ciò premesso, considerato, valutato, rilevato, preso atto e ritenuto
IMPEGNA
il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale
in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite
1) ad adottare le seguenti linee di indirizzo preliminari per attuare una Food Policy per Napoli e
garantire a tutti i cittadini l’equo accesso a cibo sano e sostenibile per la società e per il pianeta.
 Il Comune di Napoli esercita un ruolo attivo diretto o indiretto nella fornitura di cibo sano e
di acqua potabile a tutta la cittadinanza. A tal fine adotta le seguenti azioni:

  • incrementare la fornitura di cibo di qualità, locale e sostenibile nella refezione scolastica;
  • promuovere strumenti per garantire l’acquisto di cibo sano alle categorie più fragili della
    popolazione (es. social card, buoni spesa, ecc.);
  • incentivare l’utilizzo dell’acqua pubblica nella ristorazione privata, negli eventi pubblici e
    nelle manifestazioni sportive;
  • promuovere la diffusione dei distributori di acqua pubblica e delle fontane pubbliche;
  • migliorare lo stato delle infrastrutture per l’erogazione dell’acqua destinata al consumo
    umano;
  • promuovere piani, anche a lungo termine, per contrastare i periodi di siccità e prevenire
    future crisi idriche, al fine di salvaguardare i territori agricoli e ridurre i prelievi dalle falde
    acquifere;
     Il Comune di Napoli promuove una cultura orientata al consumo consapevole di cibo sano,
    sicuro e sostenibile. A tal fine adotta le seguenti azioni:
  • promuovere un piano di educazione alimentare e ambientale che parta dalle scuole, anche
    attraverso la realizzazione di orti scolastici, per avvicinare gli studenti ai temi della
    biodiversità, stagionalità, cura del suolo e degli sprechi;
  • avviare un’indagine tra i dipendenti del Comune di Napoli per individuare le conoscenze e
    le scelte alimentari, utile per l’implementazione di successivi interventi volti a promuovere
    un’alimentazione sana e sostenibile tra il personale;
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  • sviluppare campagne di sensibilizzazione e comunicazione rivolte a tutta la cittadinanza al
    fine di promuovere stili alimentari sani e sostenibili e pratiche di acquisto consapevoli,
    anche attraverso la partecipazione dei cittadini e di ogni stakeholder nella realizzazione
    degli orti urbani e nella gestione di quelli già esistenti;
  • favorire l’accesso a cibo locale, fresco e di stagione e di acqua pubblica negli uffici
    pubblici (servizi buvette e di distribuzione automatica di generi di ristoro);
  • promuovere un progetto con le università che si propone di analizzare la relazione tra cibo
    e cultura nella città di Napoli, dalla sua fondazione ad oggi, al fine di comprendere quanto
    abbia inciso e possa incidere per il futuro il patrimonio culturale partenopeo come elemento
    fondante dello sviluppo sostenibile.
  • promuovere iniziative educative rivolte alle fasce deboli della città (bambini, anziani,
    migranti, ecc.) e alle professioni della cura (badanti, babysitter, caregiver ecc.), finalizzate al
    contrasto dell’obesità, delle malattie e delle disfunzioni che sono associate a diete
    inadeguate;
  • avvalersi anche dell’esperienza di Agritech Academy nel Campus di San Giovanni a
    Teduccio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, per sostenere la ricerca
    scientifica e promuovere percorsi di formazione finalizzati ad implementare le nuove
    tecnologie per lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari, con l’obiettivo di
    ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale;
     Il Comune di Napoli sostiene il commercio ed il consumo locale di cibo fresco, di stagione e
    di qualità. A tal fine adotta le seguenti azioni:
  • valorizzare, nella grande distribuzione, le eccellenze alimentari del territorio e, nel
    commercio su aree pubbliche, i mercati alimentari – ed in particolare il CAAN – come
    luoghi privilegiati di incontro tra campagna e città, potenziando gli spazi destinati ai
    produttori locali;
  • modificare le regole che disciplinano gli appalti pubblici della Città – sia quelli direttamente
    inerenti alla fornitura del cibo (refezione scolastica, mense benefiche, servizi di catering,
    ecc.), che qualunque altro tipo di procedura ad evidenza pubblica – di clausole sociali
    alimentari tese a valorizzare gli elementi di sostenibilità degli alimenti e della loro catena
    produttiva (affiancando o incrementando, oltre l’acquisizione di cibo biologico e della filiera
    locale, anche l’acquisto di cibo proveniente dal commercio equo e solidale, dal circuito
    produttivo delle aree confiscate alla criminalità organizzata, ecc.);
  • agire sui rapporti città-campagna, favorendo l’approvvigionamento di prossimità di generi
    alimentari nei settori del commercio al dettaglio di alimentari, della ristorazione e dei
    pubblici esercizi;
     Il Comune di Napoli adotta azioni per ridurre le eccedenze e gli sprechi alimentari. A tal
    fine adotta le seguenti azioni:
  • realizzare percorsi educativi ed informativi destinati ai cittadini, in rapporto ai
    comportamenti di acquisto, di consumo, di conservazione, di gestione delle scorte e dei
    rifiuti casalinghi;
  • incentivare meccanismi di recupero e redistribuzione delle eccedenze inevitabili a tutti i
    livelli (condominio, mercato, distribuzione, mense, ecc.) e in tutti i quartieri della città, in
    modo da alimentare il circuito di solidarietà sociale;
  • promuovere campagne efficaci nella comunicazione ai cittadini per la razionalizzazione
    degli imballaggi legati alla distribuzione dell’acqua e degli alimenti e la promozione di
    imballaggi riciclabili;
  • sostenere il riutilizzo della frazione organica per produrre compost, a livello di quartiere e
    di condominio;
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    2) ad adottare le seguenti linee di indirizzo preliminari per attuare una Youth Policy per Napoli.
     Il Comune di Napoli adotta azioni per favorire la qualità di vita e la sicurezza dei territori
    tramite politiche educative e ricreative sistemiche, orientate a creare: pari opportunità,
    inclusione, cittadinanza globale, civismo e cultura dello sport e del benessere. A tal fine
    adotta le seguenti azioni:
  • promuovere un piano di attività per favorire la cultura dello sport che parta dalle scuole;
  • promuovere un piano di attività per impiegare arte e cultura come attivatori di virtuosismo
    civico che parta dalle scuole;
  • promuovere un piano di attività per la conoscenza e la consapevolezza dei comportamenti
    civici e rispettosi degli altri, come meri fruitori dei luoghi pubblici o alla guida, che parta
    dalle scuole;
  • promuovere e favorire le discipline sportive meno diffuse per la definizione di nuove
    vocazioni sportive del territorio;
  • promuovere un piano per favorire le gite di istruzione nei luoghi della cultura della Città;
  • promuovere gemellaggi tra scuole della Città, della Regione, nazionali, europee e globali;
  • promuovere un piano per favorire la cessione in uso delle palestre scolastiche a supporto
    delle donne lavoratrici e per usi sportivi;
  • favorire servizi di ospitalità in ostelli e potenziare l’accoglienza dei giovani, anche
    dall’estero, per favorire l’incontro tra culture e stili di vita;
  • avviare azioni ed eventi esperienziali per aumentare l’attrattività della Città per i giovani
    europei e globali;
  • attivare politiche di rete per la valorizzazione del territorio a misura dei giovani;
    3) ad adottare le seguenti linee di indirizzo preliminari per attuare una Green Policy per Napoli.
     Il Comune di Napoli adotta azioni per tutelare e salvaguardare l’ambiente marino costiero.
    A tal fine adotta le seguenti azioni:
  • prevedere la costruzione di opere di difesa del litorale, nonché il monitoraggio e
    l’adattamento delle opere già presenti;
  • valutare interventi per l’ “arretramento strategico” per far fronte l’innalzamento del
    livello del mare e all’erosione costiera;
  • avviare interventi per l’epurazione delle acque di scarico;
  • avviare interventi per il disinquinamento del tratto costiero di Napoli;
     Il Comune di Napoli adotta azioni per tutelare e salvaguardare la biodiversità e le aree
    verdi. A tal fine adotta le seguenti azioni:
  • agevolare la creazione, ove possibile, di corridoi ecologici che garantiscano la
    connessione tra le aree verdi presenti sul territorio comunale e, ove possibile, tra queste e
    le aree naturali di comuni limitrofi;
  • realizzare per la città di Napoli, in sinergia con la Città Metropolitana di Napoli, un
    sistema sul modello “Green Belts” che si serva degli assi viari e delle aree verdi in
    corrispondenza di essi per creare una rete verde integrata e ampiamente diffusa;
  • elaborare una check list delle specie sinantropiche che vivono in ambiente urbano nella
    città di Napoli da condividere con la cittadinanza tutta al fine di promuovere lo sviluppo
    di una conoscenza diffusa e buone pratiche per la tutela delle specie e la serena
    convivenza con esse;
  • promuovere opere volte a costruire e ampliare l’ “infrastruttura verde”;
  • potenziare la sinergia tra gli attori istituzionali competenti per lo sviluppo di un
    Distretto Agricolo ovvero rurale, al fine di favorire lo sviluppo territoriale per la
    salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale e della agro-biodiversità;
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    4) a stabilire che, contestualmente all’adozione della Food Policy, della Youth Policy e della
    Green Policy per Napoli, si procederà ad aggiornare gli strumenti di programmazione dell’Ente,
    nonché ad istituire una figura di coordinamento/Garante ovvero un Ufficio per l’attuazione degli
    obiettivi di sviluppo sostenibile per Napoli che, d’intesa con gli uffici e gli assessorati competenti
    per i singoli progetti, possa coordinare i processi e dialogare con le diverse componenti sociali,
    economiche e con gli stakeholders coinvolti;
    5) ad inserire il Comune di Napoli all’interno della Rete di Comuni Sostenibili, Associazione
    nazionale per la promozione delle politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed
    economica per accompagnare i comuni nel raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030;
    6) a sostenere linee di azione amministrativa caratterizzate da “scelte strategiche” ed “obiettivi
    strategici”, che privilegino, in particolare e con precedenza tra le 5 “Aree di intervento” – 5P
    dello Sviluppo sostenibile:
    – la Persona, a mezzo di contrasto alla povertà, inclusione sociale e promozione di salute e
    benessere al fine di garantire le condizioni per la valorizzazione del capitale umano,
    particolarmente giovane;
  • la Pace/Sicurezza, anche nei piccoli comportamenti quotidiani, curando di consentire, ai Cittadini
    di Napoli e della Città Metropolitana, di vivere in serenità, in una Società non violenta ed
    inclusiva, senza forme di discriminazione, privilegiando il contrasto ad ogni forma di illegalità;
  • una Prosperità, con l’affermazione di modelli sostenibili di produzione e consumo, garantendo
    istruzione, formazione ed occupazione di qualità, particolarmente per le giovani generazioni;
    7) ad adottare un documento strategico per lo sviluppo di una “Agenda locale per lo Sviluppo
    Sostenibile del Comune di Napoli” e per l’intera Città Metropolitana, in accordo con la Strategia
    Regionale di Sviluppo sostenibile, che interessi trasversalmente e puntualmente gli obiettivi
    definiti dall’Agenda 2030 e che indichi le volontà di perseguire il rispetto della “Persona”,
    attraverso “Prosperità” e “Sicurezza”;
    8) ad individuare, anche con il supporto del Governo nazionale, risorse finanziarie aggiuntive
    trattandosi di priorità in termini di sostenibilità sociale interessate dal caro prezzi e dal ritardo nello
    sviluppo del territorio, come tali perfettamente allineate rispetto agli obiettivi di Agenda 2030.

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