Il 15 febbraio è data importante non solo a livello della cultura napoletana ma anche mondiale e per tutta l’umanità Il 15 febbraio 1898 nasceva lui , il principe Antonio de Curtiis in arte Totò. Nasceva colui che ha rallegrato , rallegra e rallegrerà l’umanità intera. Nasceva in un quartiere nobile e povero della Napoli antica. La sanità. Qui ricevette i primi insegnamenti dalla vita. Un cazzotto gli storse naso e mandibola.
Quel cazzotto modellò sul viso del giovane Antonio quella maschera che l’adulto Antonio portò con sè e che grazie anche a quella maschera vivente lo rese famoso.
Fu amico fraterno dei De Filippo Con Titina e Peppino formò un trio unico al mondo.
Sicuramente il duo comico più bello dell’intero universo cinematografica fu quello che vide lavorare assieme due amici del tetro napoletano di strada, Peppino de Filippo e Totò . Chi può dimenticare i duetti con il grande Peppino de Filippo eterna sua spalla e vittima . Scene mitiche sono quelle di via Vittorio Veneto quando Totò e Peppino ciociari fanno finta si essere signori nella Roma Felliniana. Altra scena indelebile è la famosa lettera dettata da uno sgrammaticato Antonio Capone al povero fratello Peppino. Lettera che aveva lo scopo di dissuadere una ballerina dall’ amare il nipote, futuro medico. Da non dimenticare mai Totò in Miseria e Nobiltà dove un povero e donnaiolo scrivano tenta di fotografare una coppia di sposini. Sempre nella commedia scarpettiana è esilarante la scena della lettera per il cafone di turno e ancora la scena dei gelati e del ” Funicolare senza corrente”!
Nei suoi personaggi usciva fuori tutta la sua umanità che veniva puntualmente confermata quando smetteva di essere Totò e diventava il principe, di nome e di fatto, Antonio de Curtiis di Bisanzio. Amante dei cani e questo già la diceva lunga sulla sua sensibilità fece del bene a Napoli intera senza mai farsi pubblicità. Seppe rappresentare tutti i tipi di personaggi.
Dal burino di Totò Peppino e la dolce vita al campagnolo trasferitosi a Milano per accompagnare la sorella per mettere in riga il nipote. Scene esilaranti si videro in Totò letto a tre piazze, il su citato Totò -Peppino e la dolce vita. Totò contro i 4 dove un commissario a cui avevano rubato l’auto cercava di acchiappare i vari truffatori. Esilaranti sono le scene con Aldo Fabrizzi e Nino Taranto. Ebbe varie spalle ma dopo Peppino de Filippo quello che seppe assecondare la classe immensa di Totò fu Camillo Mastrocinque. Unica scena da ricordare il duetto nel Vagon lee. Frasi che ancora oggi sono d’uso comune Quisquisgllie , Pinzellacchere, “mi faccia il piacere”. Altro compare di scena fu Vittorio de Sica La scena su tutti da ricordare quando dopo anni che non s’incontravano De Sica lo riconosce e dice queste frasi!” Domenicano, padre domenicano. Ma tu sei Capurro…!” Capurro non aveva perso il vizio di rubare e con il sottofondo rubò la valigia del maresciallo De Sica.
Ebbe pochi consensi nella critica snobista di allora ma i veri e più semplici consensi ancora li ha dalla gente comune quella che lui amava veramente. Mise a disposizione la sua classe anche in film drammatici ed in parti non comiche. Fu anche compositore di canzoni La più famosa fu Malafemmina. Nella Livella rivela il vero senso della morte. Cosa che poche persone vogliono o fanno finta di non capire. Fini di recitare per Pier Paolo Pasolini in ” Uccelini ed Uccellaci” ed “a Prescindere” Fu serio e professionale quando lavorava
Questo era Totò anzi pardon come diceva lui il Principe Antonio de Curtis di Bisanzio e lui principe veramente lo nacque.
Pasquale Spera