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GRANDE SUCCESSO DEI “I PROMESSI SUOCERI” AL TEATRO AUGUSTEO
Di Laura Caico
Risate a non finire. In scena al Teatro Augusteo sino a domenica 23 marzo 2025, la nuova, esilarante commedia “I Promessi Suoceri” scritta e diretta da Paolo Caiazzo porta alla ribalta un momento cruciale della vita di ogni famiglia, quando i figli lasciano la casa dei genitori che si ritrovano a vivere il loro ruolo in modo diverso da prima: nella fattispecie “l’uccellino che lascia il nido” non è un fresco laureato o un giovane in cerca di lavoro e fortuna all’estero ma una ragazza in procinto di sposarsi che rivela la sua decisione a due attoniti genitori che non se lo aspettavano…in particolare, il padre – tradizionalmente molto protettivo verso la femminuccia di casa – si ritrova a soffrire i morsi della gelosia poiché assalito dalla scoperta di non essere più l’uomo preferito dalla sua “bambina”: dovendo fare buon viso a cattivo gioco, il nostro disorientato papà Antonio – efficacemente interpretato nelle sue svariate sfumature da un convincente e calibratissimo Paolo Caiazzo – si ritrova catapultato nelle scomode vesti di suocero a cui nulla l’aveva fino ad allora preparato e (sospinto ed ammonito dalla determinata e volitiva moglie Elisa, che Maria Bolignano incarna alla perfezione) si sforza di preparare una degna accoglienza a Lorenzo fidanzato della figlia Lucia e alla sua famiglia senza immaginare cosa lo aspetta….
Interpretata anche da O. A. Antonio D’Avino, Yuliya Mayarchuk, Domenico Pinelli, Giovanna Sannino questa intrigante commedia in due tempi, prodotta da AG Spettacoli, è diretta da Caiazzo con l’aiuto regia Sofia Ardito, i costumi di Federica Calabrese, le scenografie di Max Comune, il disegno luci di Luigi Raia, foto e grafica di Francesco Fiengo Studios. L’incontro con i genitori di Lorenzo darà il via a una serie di colpi di scena che metteranno a dura prova la solidità dei rapporti di coppia e transgenerazionali, portando alla luce conflitti irrisolti, bugie, segreti d’alcova insospettati, tratti e comportamenti destinati a sconvolgere la struttura stessa delle famiglie coinvolte, influenzando le loro relazioni interpersonali con il rischio che vengano prese decisioni estreme sull’onda dell’emotività e che i protagonisti non riescano a superare la sfida che il destino ha lanciato nella loro vita.
Ricalcando le vicende di altri due più famosi Renzo e Lucia, il buon papà – sconvolto da una rivelazione imprevedibile – si ritrova a borbottare la manzoniana ammonizione “Questo matrimonio non s’ha da fare”: ma il garbo di Caiazzo – sempre attento ad esprimere sentimenti e ed emozioni in modo responsabile anche nelle situazioni più difficili, senza sfociare in drammi irrimediabili – mantiene tutta la recitazione sul filo dell’ironia e del buon senso, come appare verso la fine dello spettacolo quando una certa filosofia di vita gli fa dire che “i figli sono di chi li cresce”. Vero mattatore, ripagato da applausi e risate a scena aperta, Caiazzo appare molto affiatato con la talentuosa Maria Bolignano, abilissima a delineare la figura di moglie disincantata, ma comunque combattiva e pronta a intraprendere qualsiasi iniziativa per il benessere della figlia che vede minacciato da queste nubi all’orizzonte costituite da parenti, situazioni economiche e – in ultimo – da rivelazioni che non pensava di dover fare e peccati che non pensava di dover confessare….. Ben coordinata tutta la compagnia, buoni i ritmi dello spettacolo e i tempi tecnici: Caiazzo riesce a reggere con maestria le fila di questa commedia che, però, fa anche riflettere su come all’improvviso tante situazioni della vita possano inaspettatamente cambiare, lasciando chiunque sconcertato e indifeso di fronte agli attacchi di ciò che può far crollare il tranquillo e assestato tran tran della propria esistenza.
Caiazzo sembra voler suggerire che tutto sta a come si affrontano gli eventi dirompenti della vita, in base al proprio substrato culturale, al proprio hinterland familiare e amicale e ai pensieri e agli ideali che si portano avanti nella vita: di fronte a tante tragedie che il mondo costantemente ci riversa addosso quotidianamente è importante mantenere l’equilibrio e cercare di ragionare senza lasciarsi andare a gesti estremi o violenti.
I “Promessi suoceri” intrattiene piacevolmente il pubblico che può tornare a casa contento di aver assistito a uno spettacolo rilassante e significativo, pieno di contenuti e che sa restituire un po’ di serenità “contro il logorìo della vita moderna” come recitava in Carosello un famoso spot di tanti anni fa.

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