“LA VITA NON È UNA CORSA” PRESENTATO ALL’ ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE
Di Laura Caico
Un manuale di sopravvivenza. E’ stato presentato a Palazzo Arlotta a Napoli, presso l’ Istituto di Cultura Meridionale presieduto dall’avvocato Gennaro Famiglietti, “La vita non è una corsa” il nuovo libro (), di Eliana Liotta (autrice che ha al suo attivo libri di successo, come “La dieta Smartfood”, scritto in collaborazione con l’Istituto europeo di oncologia (IEO), tradotto in oltre 20 Paesi, “L’età non è uguale per tutti”, “Prove di felicità” e “Il cibo che ci salverà”): ad affiancarla nella straordinaria conversazione sulla salute e il benessere, la scienziata Annamaria Colao, la giornalista Laura Valente e Giovanni Ludenio.
Eliana Liotta, Docente di Editoria scientifica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano caratterizzata dalla forte integrazione tra gli ambiti biomedico, psicologico e filosofico, ha incentrato questa sua ultima fatica letteraria “La vita non è una corsa” – redatta con l’aiuto di un team di neuroscienziati, endocrinologi, gastroenterologi, psicologi, medici del sonno e fisiatri, specialisti dell’Università e dell’Ospedale San Raffaele di Milano – sulle quattro pause che fanno conservare la salute e mantenere la giovinezza del corpo e della mente: si tratta di quattro tipi di intervalli fondamentali, previsti dalla natura nei nostri bioritmi, come il sonno, la respirazione profonda, il digiuno, i pensieri lenti. Queste pause rigeneranti danno modo al nostro Io interiore di manifestarsi senza l’oppressione della materialità corporea che prende il sopravvento nella maggior parte delle giornate che trascorriamo a ritmo frenetico, correndo da un impegno a un altro, sopraffatti dalle cadenze dell’orologio, innervositi dai ritardi, dal traffico, dal ritmo convulso che ci porta a non gustare le cose più semplici della vita. Occorre trovare un equilibrio tra lavoro e privato, rallentare il ritmo e mitigare l’affanno, liberarci dalla connessione continua che ci impongono i dispositivi elettronici di cui non sappiamo più fare a meno, coinvolgerci in cause ideali come il volontariato per ridimensionare i nostri problemi di fronte ai mali che affliggono l’umanità, dedicarci a coltivare relazioni affettive con gli altri, per ritrovare felicità e salute;
l’autrice che elogia l’ozio spiega che “Le pause sono la chiave, l’unica, per ritrovare energia e sono anche la strada per sperare di vivere bene e a lungo. Dosarle può ridurre il rischio di cancro, di infarti, di diabete, di demenze. Può regalare creatività, puntellare la memoria, proteggere dalle decisioni avventate. Allontanare la stanchezza e l’ansia
Risucchiati dal vortice dell’urgenza, dalla smania di riempire ogni buco delle nostre giornate, dal terrore della noia, abbiamo smesso di cercare un ristoro profondo, dormiamo poco, riflettiamo a stento. Ogni tanto, fermiamoci: perché la vita non è una corsa e quando non alterna, come la musica, suoni e silenzi, diventa un fracasso insostenibile. In certi casi, le pause possono rendere magri, spesso sereni, perfino più giovani, perché la vita non è una corsa”.
L’Istituto di Cultura Meridionale presieduto dall’avvocato Gennaro Famiglietti si conferma così il punto di riferimento più accorsato per l’intellighenzia napoletana, un luogo aperto gratuitamente alla cultura, all’arte, alla solidarietà, al sociale e alla legalità, uno spazio dove incontrarsi, scambiarsi opinioni, confrontarsi sulle problematiche della nostra epoca, per crescere insieme perseguendo gli ideali di pace, giustizia, benessere e armonia sociale.