“Digital food”, viaggio nella tecnologia che semplifica il lavoro
Marco Ilardi è autore di un libro che affronta la trasformazione digitale del mondo Ho.re.ca., linguaggio semplice, passione e competenza per scoprire il futuro.
La rivoluzione digitale invade tutti gli ambiti della quotidianità. La ristorazione e gli alberghi sono un contesto d’eccellenza per sperimentare nuove modalità di accoglienza facilitate dalla tecnologia. Un utile contributo per approfondire questo argomento lo fornisce “Digital food, come le nuove idee digitali possono portare al successo la tua attività nel settore Horeca”, il volume pubblicato da Marco Ilardi. Imprenditore napoletano, ricercatore, sviluppatore e programmatore di software nonché appassionato di cucina, Ilardi dal 2015 è titolare di Micropedia, azienda che sviluppa applicazioni e che può vantare esperienza nella creazione di software legati al mondo del Food & Beverage e Ho.Re.Ca. Inoltre, l’autore nel 2020 ha fondato il food magazine “Cinque Gusti”. Dall’unione di queste competenze, passioni ed esperienze è nato quindi questo compendio che vanta la prefazione dello chef Don Alfonso Iaccarino, che non ha bisogno di presentazioni, che si avvale di alcuni software sviluppati dallo stesso Ilardi (il ristorante Don Alfonso 1890 è stato uno dei primi ad entrare nella Guida Michelin e ad oggi ne fa ancora parte). Il libro si rivolge a coloro che lavorano nei settori sopracitati ed è diretto a tutte le generazioni, nativi digitali e non. Il linguaggio semplice e gli argomenti attuali ne fanno un testo destinato a coloro che vogliono orientarsi all’interno dei software che semplificano e organizzano il lavoro per renderlo più agile ed efficace. Se utilizzate appropriatamente, le applicazioni presentate comportano vantaggi economici e competitivi visibili nell’immediato e facilmente quantificabili a breve termine. Il discorso si articola, attraverso case study e storytelling, andando a toccare argomenti attuali, a volte noti in termini generali ma sconosciuti nella loro effettiva concretezza e validità. Si parla quindi di NFT per il vino, tracciabilità alimentare, noleggio bici in cloud, buoni dematerializzati, micro CRM, coda Quick. È un libro che apre la mente, che fa nascere idee, che fornisce spunti per migliorare la produttività delle attività commerciali lasciando il personale impegnato solamente nelle attività più remunerative. L’affiancamento tra tutto ciò che la tradizione ci ha insegnato e le tecnologie del futuro rappresenta il punto d’incontro tra le generazioni ma è anche uno spunto di riflessione su un uso intelligente della tecnologia che deve essere sfruttata a nostro vantaggio e non deve governarci. La salvaguardia delle informazioni, in un mondo in cui la sicurezza informatica è l’ultimo baluardo in tutti i tipi di attacchi, è qualcosa di cui occuparsi a prescindere e non si può pretendere che un esperto di ristorazione diventi un IT manager, è per questo che le applicazioni e il cloud possono essere una risorsa che vale molto più di quanto si immagini. Delegare la sicurezza dei dati, di qualunque livello di riservatezza essi siano, aiuta non solo a non rischiare di rallentare, se non addirittura bloccare la propria attività, ma anche a non avere pensieri in merito. Ciò vuol dire potersi dedicare ad altro recuperando tempo ed energia. La trasformazione digitale è un percorso indispensabile e inarrestabile, meglio compierlo con consapevolezza e gradualmente coinvolgendo tutto il personale e affidandosi a consulenti competenti e addentrati nell’argomento. Gli aggiornamenti vanno fatti con uno sguardo globale perché apportare piccole, frammentate trasformazioni equivale a disperdere energie. Il quadro d’insieme fornito da Marco Ilardi riesce a soddisfare questa prospettiva.
Giuseppe De Girolamo