AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA CONTROVERSA
QUERELLE
Di Laura Caico
Un argomento controverso. Amedeo Laboccetta dinamico e
attivissimo presidente dell’associazione “Polo Sud” –
organizzatore dell’incontro a metà tra il filosofico e il
politico “Autonomia differenziata, voci a confronto”,
svoltosi presso i locali della Fondazione “Circolo Artistico
Politecnico ETS” in Piazza Trieste e Trento a Napoli – ha
centrato l’obiettivo di mettere allo stesso tavolo vari players
del mondo istituzionale per fare il punto sul provvedimento
legislativo fortemente voluto dalla Lega, da lui stesso
definito “un progetto insidioso e pesantemente divisivo che
rischia di indebolire, nella sua attuazione pratica, il concetto
stesso di unità nazionale”. Alla base dello stimolante
incontro, il libro “La Repubblica di Arlecchino – Così il
regionalismo ha infettato l’Italia” edito da Rubettino, con la
prefazione di Gennaro Malgieri, redatto con sorprendente
lungimiranza ben 4 anni fa dall’ex ministro Mario Landolfi:
a discutere della spinosa questione, esponenti di sinistra
come Antonio Bassolino presidente della “Fondazione
Sudd”, rappresentanti del governo nazionale come il
Deputato della Repubblica Italiana Gianpiero Zinzi,
rappresentanti della destra come lo stesso Laboccetta e l’ex-
ministro Mario Landolfi e dirigenti del mondo sindacale
come Lina Lucci già segretario generale della Cisl
Campania.

Brillantemente moderato dal valente direttore de “Il
Mattino” Francesco de Core, il confronto ha dato modo a
tutti i relatori di esprimere compiutamente il proprio
pensiero, senza animosità e alterchi così frequenti, invece,
negli “incontri – scontri” televisivi: la disputa Nord-Sud sul
disegno legge “Disposizioni per l’attuazione della
autonomia differenziata di cui all’art. 116, comma 3, della
Costituzione”, infatti, ha dato vita a una querelle molto
accesa tra chi la definisce “Legge truffa “ o “genocidio
contro il Sud” e chi la ritiene un’opportunità per il
Meridione.
Dopo il benvenuto del Presidente della Fondazione Circolo
Artistico Politecnico di Napoli Adriano Gaito, – già
Presidente del prestigioso Circolo Canottieri, uomo di
grande cultura ed elegante savoir faire – i lavori hanno visto
l’esordio in primis dell’autore del libro che ne ha illustrato i
passaggi più salienti e poi dell’ex sindaco e governatore
campano Bassolino che ha affermato “dobbiamo stare
molto attenti alle autonomie perché in un paese come il
nostro, dove proliferano le diseguaglianze sociali e
territoriali, l’autonomia differenziata può ancor più
aumentare lo squilibrio istituzionale: dobbiamo metterci
alle spalle ogni sudismo in questo momento mentre si parla
di autonomia differenziata con una logica nazionale ed
europea e dobbiamo sapere che solo con il nord l’Italia non
sopravviverebbe nel contesto internazionale, in un mondo
che cambia vorticosamente. Per me il conflitto è sempre
importante altrimenti la politica diventa marmellata ma

oggi, nel quadro generale dell’Italia e delle sue
problematiche, sarebbe importante portare avanti una
visione riformatrice unitaria e avere sedi nelle quali si
potesse lavorare assieme piuttosto che avere sempre
obiettivi contrapposti.” Scambi di opinione sul periodo
della pandemia, sui provvedimenti adottati dai governanti
dell’epoca, sugli errori macroscopici venuti alla luce in
merito a vaccini e dispositivi medici, sullo sfascio della
sanità sono poi intercorsi fra i vari relatori che hanno
evidenziato le criticità di un sistema di governo che ha
considerato i cittadini come dei sudditi a cui imporre
obblighi e sanzioni al di fuori di ogni principio
democratico. Interessanti anche le considerazioni della
sindacalista Lucci che ha dichiarato “con questo disegno di
legge non sono d’accordo ma Landolfi fotografa con grande
lucidità un momento drammatico del paese schiacciato
dalla mannaia del covid e travolto dal caos istituzionale
dovuto alla pandemia: ma apro anche una riflessione sui
numeri che richiamava adesso il direttore del Mattino, sul
nuovo sistema di valutazione dei conti economici nazionali,
i debiti con lo Stato centrale, la spesa delle regioni
aumentata in 10 anni di 89 miliardi, il contenzioso dello
Stato contro le regioni, i quasi tremila ricorsi davanti alla
Corte Costituzionale…Occorre prestare attenzione alla
ripartizione dei fondi che devono necessariamente restare al
Sud perché altrimenti non ci sarà autonomia differenziata
che tenga.” A sua volta il deputato Zinzi ha fatto
riferimento a notizie di attualità puntando l’indice sul

governatore De Luca, sottolineando che “ha una capacità di
leadership e una certa popolarità e prova chiaramente a
ribaltare la narrazione perché deve giustificare la propria
incapacità amministrativa, atteso che ha speso appena il
30% dei fondi destinati alla Campania: tutti sapete che De
Luca è l’unico presidente del Mezzogiorno a fare una
sceneggiata come quella dell’altro giorno (e la chiamo così
non perché io sia irrispettoso verso chi non la pensa come
me ma perché io ritengo che quando si è istituzioni si debba
mantenere un livello di dialogo che consenta a tutti di
affrontare le emergenze dove esistono e di risolverle). De
Luca arriva fino allo scontro perché lo cerca, non solo con
Giorgia Meloni l’altro giorno ma sistematicamente con tutti
i governi.” Le conclusioni dell’interessantissimo dibattito
sono state affidate all’instancabile onorevole Laboccetta
che, dopo aver ringraziato i relatori e il folto pubblico
intervenuto, ha auspicato nuove possibilità di dialogo da
realizzare in futuri incontri a cui l’associazione Polo Sud, di
cui è presidente, intende dar vita a breve termine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *