Al via il 4° progetto per la Sicurezza Stradale messo in campo dalla Direzione Generale Territoriale del Sud del Ministero dei Trasporti in collaborazione con il Comune di Napoli, UNHCR l’agenzia ONU per i rifugiati, le associazioni di categoria UNASCA e CONFARCA per la formazione ed educazione stradale rivolto ai nuovi patentandi, e questa volta, rivolto alle donne rifugiate appositamente selezionate dall’assessorato al welfare del comune di Napoli e da UNHCR, l’agenzia ONU che si occupa dell’inserimento, nel tessuto sociale, di persone rifugiate che hanno bisogno di una protezione e assistenza speciale.

Un progetto ambizioso e pieno di aspettative che la DGT Sud ha voluto insistentemente per continuare il percorso di educazione stradale e qualificazione del conducente di veicoli a motore nel territorio napoletano già iniziato anni fa.

…..” L’iniziativa, così il direttore Ing Umberto Volpe della DGT Sud, ha lo scopo di contribuire all’accoglienza in Italia, ed in particolare a Napoli, le donne rifugiate che sono state costrette a lasciare il loro paese perché oppresse e soffocate dalla guerra. Dopo i risultati eccellenti dei progetti precedenti attuati in alcune parti della città, nei rioni di Sanità, Forcella e Piazza Mercato questa volta abbiamo individuato un cluster sociale, con particolari difficoltà, che necessita di un inserimento nella vita sociale e lavorativa della città. La patente di guida oggi diventa uno strumento essenziale per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, questa opportunità viene data a tutte le donne rifugiate, scelte e coinvolte dall’agenzia ONU nel progetto, che potranno finalmente conseguire il documento che abilita alla guida e trovare loro una collocazione più degna nella società e migliorare le proprie condizioni di mobilità.

Chiara Cardoletti, rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, nel ringraziare il Ministero per l’idea proposta ed attuata ribadisce che…..”c’è la necessità di far leva sulle capacità e sulle aspirazioni delle giovani donne rifugiate per poter far loro realizzare tutto il potenziale disponibile e restituire anche la propria dignità minata, quasi sempre, dalle vicissitudini occorse nei loro paesi.

…..”Il progetto offre un grande contributo al sistema dell’accoglienza e dell’integrazione di tutti i migranti che transitano e si insediano nella nostra comunità. Così il sindaco Gaetano Manfredi che pone all’attenzione anche i risultati che il Comune, attraverso i suoi assessorati, ha raggiunto nelle politiche sociali avvalendosi di altri attori istituzionali, enti del terzo settore e società civile per offrire nuove opportunità a tutte le persone vulnerabili. Un risultato ancora più evidente anche in considerazione del momento storico che stiamo attraversando per i conflitti a livello internazionale.

Luca Fella Trapanese, assessore al welfare del comune di Napoli, entusiasta del progetto pone in evidenza il problema dell’integrazione……”Siamo molto soddisfatti di tutte le iniziative che il comune sta attuando, e questa in particolare, offre una grande chance alle persone che vivono in background migratorio nella nostra città. Il conseguimento della patente di guida diventa lo strumento per superare l’approccio dell’assistenzialismo in favore dell’accompagnamento all’autonomia. Il lavoro sinergico dell’assessorato, con l’apertura dello sportello ‘Spazio Comune’, ha prodotto risultati più efficienti con la cooperazione di istituzioni locali, nazionali ed internazionali su iniziative concrete in favore di cittadini senza distinzioni e discriminazioni.

….”Il progetto promuove l’inserimento nel mondo del lavoro dei tanti immigrati, in linea con i principi di solidarietà ed inclusione sociale, così il segretario Alfredo Boenzi di UNASCA l’associazione delle autoscuole italiane, la nostra attività di formazione è rivolta ai futuri conducenti di veicoli, ed in questa iniziativa le autoscuole UNASCA hanno un ruolo fondamentale nella preparazione al conseguimento della patente di guida e siamo sicuri di dare un contributo di qualità alle giovani donne rifugiate. Siamo onorati e contenti di essere partners in questa iniziativa per il sociale.

Paolo Colangelo, presidente di CONFARCA, altra associazione di categoria, pone l’accento sull’emancipazione dell’individuo collegata al possesso della patente. Le donne rifugiate abilitate alla guida possono pensare di fare scelte diverse da quelle a loro imposte e costruirsi, così, un futuro migliore. 100 donne, queste le patenti messe a disposizione dal ministero, potranno riavere la propria libertà e favorire il loro inserimento nel mondo sociale e lavorativo della nostra società.

L’ing. DIANA FERRARA della DGT Sud, responsabile e coordinatrice del progetto, riporta i risultati finora ottenuti nelle iniziative precedenti con la partnership delle autoscuole UNASCA e CONFARCA napoletane ed illustra nei dettagli il progetto evidenziando il percorso propedeutico ed obbligatorio da compiere per conseguire la patente. 100 donne rifugiate selezionate da UNHCR per altrettanto 100 patenti da conseguire messe a disposizione, con fondi del Ministero e collaborazione delle autoscuole napoletane, per abilitare i nuovi patentati. Il percorso si articolerà in 2 fasi distinte, nella prima saranno svolte lezioni di educazione stradale da docenti del Ministero DGT Sud ed insegnanti di autoscuola dove le giovani donne saranno avviate ed introdotte negli argomenti specifici del codice della strada, nella seconda fase ci sarà la preparazione in autoscuola per il superamento degli esami teorici e pratici ai fini dell’ottenimento della patente. Il tutto entro la fine dell’anno 2024. Siamo molto soddisfatti di contribuire ad una causa sociale importante e vitale per tanti che non riescono ad avere una propria indipendenza.

Grande soddisfazione dei partecipanti al protocollo d’intesa che è stato firmato e sottoscritto dai soggetti interessati e coinvolti nel progetto.

Ha chiuso i lavori la testimonianza di una giovane donna rifugiata e costretta ad emigrare dalla sua terra, l’Iraq, in cerca di una sistemazione degna della sua persona che restituisse la dignità di donna, un valore azzerato nel suo paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *