di Ezio Micillo
Dal 14 dicembre al 1 aprile 2024 nel Real Bosco di Capodimonte, parco urbano più grande
di Napoli e tra i più grandi d’Europa, é in corso la mostra fotografica del fotografo e Visual Artist
Mario Amura con 37 opere fotografiche realizzate in dimensioni gigantesche rappresentanti i fuochi
d’artificio che vengono sparati nella notte del 31 dicembre di ogni anno a Napoli, alle falde del
Vesuvio.
Una serie di effetti strepitosi che coinvolgono il visitatore in uno scenario meraviglioso fatto
di speciali nebulose, disegni di animali, sagome astratte che attirano l’interlocutore in un viaggio
fantastico.
Le opere sono esposte nella sala del Cellaio del Bosco di Capodimonte in un’atmosfera
accattivante e coinvolgente, tutta di colore rosso, quasi a riproporre la camera magmatica del nostro
Vesuvio. Questo lavoro, frutto di ricerca e di scatti fatti nel corso degli anni, ben 13 realizzati il 31
dicembre di ogni anno, ha permesso di collezionare un vero reportage sui fuochi d’artificio sparati
l’ultimo giorno dell’anno. Un’usanza divenuta consuetudine, diffusa tra i napoletani e ripetuta tutti
gli anni, ha creato un esorcismo contro il pericolo di eventuali eruzioni del Vesuvio.
Le immagini sono state realizzate dal Monte Faito nella notte del 31 dicembre da Mario
Amura ed un gruppo di suoi amici, un lavoro che ha visto puntare gli obiettivi fotografici CANON
su tutto il golfo di Napoli per riprendere l’esplosione dei petardi e fuochi di tiro che, con Il loro
flagore, illuminano il cielo rischiarando le notti stellate.
La tecnica utilizzata è quella del Motion Blur, l’effetto che serve a creare gli oggetti in
movimento facendoli risultare sfocati, mentre quelli stazionari appaiono nitidi.
Insomma foto scattate con movimenti e scossoni riproducendo così delle opere di
straordinaria bellezza, di papabili emozioni che ipnotizzano l’osservatore quasi ad accecarlo.
In tutte le fotografie è presente una tridimensionalità del paesaggio che rende queste immagini
digitali, prive di ogni effetto in post produzione, ancora più ricche di particolari.
…… Nel tempo, Napoli Explosion è divenuto un progetto alla ricerca del ‘sentimento della luce’ dice
Mario Amura.
La testimonianza del curatore della mostra Sylvain Bellenger, Direttore Generale del Museo
e Real Bosco di Capodimonte avvalora ancora di più la mostra definendo l’iniziativa come ….. “La
grande rivoluzione culturale del nostro tempo è collegata all’evoluzione della tecnologia e la sua
digitalizzazione sta trasformando la nostra memoria, il nostro modo di pensare, il nostro modo di
organizzare il linguaggio. Napoli Explosion nasce nell’era dell’immagine digitale, ed è il nuovo
millennio che celebra con dei fuochi d’artificio che potrebbero essere inventati, e che invece
vengono fotografati. E la cosa che più mi colpisce è che è l’arte più antica di cattura tecnica della
realtà, la fotografia appunto, a dimostrarsi la più immaginifica.”
foto di © Ezio Micillo