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Il pittore Mangone porta la sua Lupa Capitolina Blu da Buccino a Roma

Inaugurata all’Upter la mostra dedicata all’artista Campano, tra simboli pittorici e omaggi letterari a Sándor Márai

Dal Bosco del MaM di Buccino al cuore della Capitale: la Lupa Capitolina blu, iconica opera dell’artista Fernando Mangone, approda a Roma, accolta negli spazi dell’Università Popolare di Roma (Upter). Un viaggio simbolico e cromatico che inaugura un nuovo percorso culturale, all’insegna del dialogo tra arte contemporanea e memoria storica. La mostra è stata inaugurata nella prestigiosa cornice di Palazzo Englefield, sede storica dell’Upter, e ospita oltre 60 opere dell’artista campano: un percorso immersivo tra colori vividi, suggestioni culturali, citazioni letterarie, richiami alla classicità e riflessioni profonde sul presente. Tra i protagonisti assoluti dell’esposizione, spicca la celebre Lupa blu, rivisitazione pittorica del noto simbolo di Roma, trasformato da Mangone in una metafora visiva di accoglienza, resistenza e rinascita.

“Questa Lupa è un simbolo che ho voluto reinterpretare attraverso il linguaggio del colore. È la Roma eterna che resiste, che protegge, che accoglie. Portarla nella Capitale significa chiudere un cerchio iniziato nei silenzi del mio bosco, e aprirne un altro, fatto di dialogo, memoria e visione. Ogni mia opera è un ponte tra il passato e il presente. La Lupa blu nasce da un’urgenza interiore di rileggere i miti fondativi con occhi nuovi, per parlare a un’umanità che ha bisogno di bellezza e di significati condivisi. Esportare quest’opera a Roma non è solo un traguardo personale, ma un atto di restituzione: un modo per restituire alla città un’immagine simbolica rigenerata dalla pittura”. A dirlo è il pittore Fernando Mangone

L’evento ha coinciso con il 125° anniversario della nascita dello scrittore ungherese Sándor Márai, figura centrale della letteratura europea del Novecento. In questa occasione è stato presentato anche il volume “Il penultimo dono. La ‘terza via’ di Sándor Márai”, saggio di Maurizio Pintore edito da Robin Edizioni (2024), che offre un’interessante rilettura del pensiero e dell’opera dello scrittore.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo dell’Accademia d’Ungheria a Roma, della Fondazione Sándor Márai e dell’Upter, da sempre punto di riferimento per la promozione della cultura e della formazione. Un sentito ringraziamento è stato rivolto a Francesco Florenzano, presidente dell’Upter, per aver fortemente sostenuto e voluto questa esposizione, che promette di lasciare un segno nel panorama artistico romano e nazionale.

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