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AMA

ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA

I Edizione

28 marzo – 21 aprile 2025

PRESENTATA A MADDALONI

LA BIENNALE DELLE ARTI AMA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ

Fino al 21 aprile 2025 mostre, installazioni, incontri e performance con oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer

INAUGURAZIONE

28 marzo 2025 – ore 18.00

Convitto Nazionale “G. Bruno”

Maddaloni, Via S. Francesco D’Assisi, 119

Maddaloni inaugura la prima edizione della Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) dedicata alla rigenerazione urbana e culturale della città attraverso l’arte, il design e l’architettura contemporanea.

Fino al 21 aprile un ricco programma di mostre, installazioni, eventi e performance trasformerà la storica cittadina in provincia di Caserta in un grande palcoscenico espositivo. Oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer per un format culturale innovativo che intreccia il patrimonio artistico della città con visioni contemporanee.

La manifestazione è stata presentata (oggi venerdì 28 marzo 2025) presso il Convitto Nazionale “G. Bruno”, alla presenza del Sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, di Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP dell’Area metropolitana di Napoli e Caserta, e di Luca Molinari, direttore artistico di AMA.

“AMA – Biennale di arte ed architettura, rappresenta per la mia città una straordinaria occasione di rinascita culturale e sociale e ha l’obiettivo di mettere in vetrina il grande patrimonio artistico e culturale di Maddaloni, affinché innanzitutto i maddalonesi se ne riapproprino, orgogliosi delle proprie radici e delle proprie tradizioni. Con questa operazione, basata sul connubio tra cultura e rigenerazione urbana, siamo convinti di innescare sul territorio un processo virtuoso, in grado di rinsaldare le ragioni della legalità con la bellezza delle nostre emergenze storiche e architettoniche, nel ricordo mai sopito della figura di Franco Imposimato, vittima innocente della barbarie mafioso-camorristica. Da tali premesse deriva la decisione di investire in questo progetto, che mira ad accogliere artisti e visitatori in un contesto di ospitalità ed amicizia. Anche perché crediamo nella forza evocativa dell’arte ed in una politica che ad essa si ispiri, soprattutto al fine di fornire alle nuove generazioni nuovi e suggestivi strumenti per concepire ed interpretare il mondo.  Con AMA – Biennale di Arte e Architettura – noi intendiamo favorire la piccola grande rivoluzione sociale e culturale del nostro territorio, utilizzando il potere rigenerativo dell’arte, la forza della cultura ed il fascino della bellezza.” – spiegaAndrea De FilippoSindaco di Maddaloni.

AMA nasce come occasione concreta per restituire centralità culturale a Maddaloni inaugurando un dialogo inedito tra le esperienze più significative del tempo presente e la storia millenaria della terra maddalonese. Il tema scelto per questa prima edizione, “Nuovi racconti (per il futuro)”, invita a immaginare nuovi scenari, sperimentando linguaggi capaci di mettere in dialogo passato e presente.

“Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla Soprintendenza, dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il Ministero della Cultura e in sinergia con le Istituzioni e con il territorio. La conoscenza dell’arte visiva e delle numerose espressioni della creatività italiana ed estera va promossa costantemente, affinché tutti – giovani in primis – attingano a piene mani dai valori della cultura, azioni di rigenerazione urbana, innescate da esplorazioni specifiche per un sito oppure da esperienze all’aperto, che incentivino la fruizione di spazi suggestivi e ricchi di storia con lo sviluppo urbano (la grande tela nel Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e non solo) e orientino buone pratiche di racconto del legame tra talento e design. Un terreno di condivisione ideale dell’emblema architetto-artista, che ha visto in passato in Michelangelo Buonarroti la sua massima espressione, puro nel cimentarsi nella progettazione dello spazio e fortemente partecipe della raffinata ricerca di suggestioni ideali. E proprio di Michelangelo mi piace ricordare: “L’architettura non è altro che l’ordine, la disposizione, la bella apparenza, la proporzione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione”. Continuiamo, dunque, con entusiasmo lungo il percorso tracciato, con attività di ricerca e di conoscenza, avamposti di sperimentazioni all’avanguardia e di proficui confronti con realtà in grado di coniugare i linguaggi visivi fondanti del presente, del passato e del futuro con i cambiamenti e le contaminazioni, che testimoniano ideali e pratiche di attuazione conformi e al tempo stesso innovative”. – afferma Mariano NuzzoSoprintendente ABAP Archeologia belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento.

Fulcro della manifestazione è la grande mostra ospitata nel monumentale Complesso del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta barocca che custodisce la più ampia tela dipinta sospesa al mondo che riprende il titolo di AMA 2025 “Nuovi racconti (per il futuro)”. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riunisce le opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti, designer, illustratori, fotografi – che riflettono sul progetto come strumento di rigenerazione sociale e territoriale. Tra disegni, modelli e fotografie prende forma un racconto corale che intreccia realismo e visione, attenzione al presente e sguardo sul futuro.

Nel cortile del Convitto, l’installazione site-specific “In stato di grazia”, ideata dalla paesaggista Annalisa Metta insieme al filosofo Felice Cimatti, sospende nell’aria una costellazione di figure dorate evocando ex-voto e immagini simboliche.

Il Museo Civico ospita il secondo polo espositivo della Biennale, con la mostra “Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano”, dove opere contemporanee di Studio17, Astrid Luglio, Elena Cutolo e BRH+ dialogano con le collezioni storiche del museo. Sempre qui, la mostra “Maddaloni velata” del fotografo Pasquale Carangelo propone uno sguardo intimo e sospeso sul territorio.

La Chiesa di Santa Maria dei Comandati accoglie “Nuovi racconti (per San Michele e il cielo tutto!)”: un progetto site-specific di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso e Roberto di Alicudi, che esplorano la relazione tra arte, spiritualità e memoria urbana con opere inedite che dialogano con la tradizione del culto dei Santi e affrontano temi urgenti del presente. Dallo stendardo femminile e simbolico di Albanova, ai due arazzi laici che evocano un futuro possibile, dalla riflessione urbana e politica di “Vela celeste” fino alle pitture su vetro che reinterpretano il sacro con ironia e devozione: ogni lavoro invita a un’esperienza immersiva, sensibile e profonda.

Il 28 marzo, in occasione dell’inaugurazione (ore 19), va in scena “Vela Celeste”, performance musicale di Vatieri, Antignani e Francesco Addati, ispirata al tragico crollo della Vela Celeste a Scampia nel luglio 2024.

Il percorso espositivo si estende nel centro storico di Maddaloni: nella Chiesa di San Giovanni e nella Cappella Congrega Ipogea, le video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci raccontano una “bellezza dimenticata”, mentre Cherubino Gambardella firma l’installazione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato della Chiesa di San Pietro, trasformandolo in luogo di sosta e incontro. Sulla facciata della nuova sede del Comune, “Senza Riparo” di Francisco Bosoletti – opera realizzata in anteprima per Art Days 2024 – raffigura il volto di una donna ispirato a reperti antichi, simbolo di un futuro in attesa.

Quando il Comune di Maddaloni mi ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato immaginandola subito come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio. Ci saranno installazioni, mostre, performance e un palinsesto di eventi che saranno ospitati nei vari luoghi, con una grande qualità artistica ed architettonica. AMA trasformerà spazi storici in ambienti espositivi dove gli interventi artistici dialogheranno con la storia del luogo, invitando il pubblico a riscoprire angoli e dettagli spesso trascurati. La mostra principale del palinsesto di AMA, dal titolo Nuovi racconti (per il futuro), riunirà lavori dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alla comunità di 70 autori internazionali, tra artisti, architetti, fotografi, illustratori e designer, e sarà allestita in un sito di rilievo come il Complesso Monumentale Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’ un luogo che possiede nella sala principale, estesa per 80 metri, la più grande tela dipinta al mondo di circa 700 metri quadrati. Se ci trovassimo in un altro contesto, da sola quest’opera godrebbe di una visibilità incalcolabile. La Biennale nasce come un’iniziativa di rigenerazione urbana e culturale, volta a riscoprire e valorizzare il patrimonio della città. L’obiettivo è trasformare Maddaloni in un palcoscenico di alto profilo per arte, architettura, design e illustrazione, contribuendo a rinnovare la percezione e l’identità del territorio. Credo che la rigenerazione sia prima mentale, simbolica, e poi diventa operante anche nel concreto. 

AMA è il primo passo con cui il Comune di Maddaloni ha deciso di seguire la via della cultura come risorsa sociale, ambientale, culturale ed economica, per un territorio che vuole ritrovarsi e rinascere». – conclude Luca Molinaridirettore artistico AMA.

AMA raccoglie l’eredità della Biennale Internazionale di Grafica degli anni 1985 e 1988, rinnovando lo spirito creativo e civile della città, anche in memoria di Franco Imposimato. La manifestazione ribadisce con forza che “l’arte è contro tutte le mafie”, trasformando la cultura in strumento concreto di rinascita urbana.

Accanto ai contenuti artistici, AMA produrrà materiali informativi per raccontare i luoghi di Maddaloni, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università “Luigi Vanvitelli”, destinati a rimanere come materia utile (fisica e digitale) per il Comune anche dopo la biennale. Lascerà al territorio manufatti resistenti: elementi di allestimento per moduli montabili, aggregabili e da riutilizzare nel tempo. Ogni edizione lascerà un’opera d’arte permanente alla città, costruendo negli anni un nuovo patrimonio condiviso.

La Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) è un progetto promosso dal Comune di Maddaloni, curato da Luca Molinari, architetto, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si avvale delpatrocinio della Regione Campania e del Consiglio Regionale della Campania. È organizzata con la collaborazione e il supporto del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caserta, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli. Si ringrazia il FAI Campania.

La prima edizione coinvolge, tra gli altri, 30 autori campani, 12 collettivi e 15 studi professionali e artisti provenienti da Argentina, Austria, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Libano, Olanda, Regno Unito, Turchia e Ungheria.

Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso,Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatierii fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e  Mario Trimarchi;idesigner: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17),Studio Ossidiana.

Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+),Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics),Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.

Info e aggiornamenti del programma su www.amamaddaloni.it

Tutti gli eventi in calendario sono gratuiti.

AMA – Biennale delle Arti per la Rigenerazione della Città di Maddaloni è aperta al pubblico dal 28 marzo al 21 aprile in tutti i fine settimana dal venerdì alla domenica (ivi compreso lunedì in albis 21 aprile, che chiuderà la prima edizione della rassegna).

Dal lunedì al giovedì sarà possibile prenotare per visitare le Mostre di AMA inviando una maila
calatia@hotmail.it

Maddaloni, 28 marzo 2025

BIENNALE DELLE ARTI AMA (ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA)

Maddaloni, 28 marzo > 21 aprile 2025

Progetto promosso dal Comune di Maddaloni

Direzione artistica Luca Molinari

www.amamaddaloni.it

I Edizione

28 marzo – 21 aprile 2025

PRESENTATA A MADDALONI

LA BIENNALE DELLE ARTI AMA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ

Fino al 21 aprile 2025 mostre, installazioni, incontri e performance con oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer

INAUGURAZIONE

28 marzo 2025 – ore 18.00

Convitto Nazionale “G. Bruno”

Maddaloni, Via S. Francesco D’Assisi, 119

Maddaloni inaugura la prima edizione della Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) dedicata alla rigenerazione urbana e culturale della città attraverso l’arte, il design e l’architettura contemporanea.

Fino al 21 aprile un ricco programma di mostre, installazioni, eventi e performance trasformerà la storica cittadina in provincia di Caserta in un grande palcoscenico espositivo. Oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer per un format culturale innovativo che intreccia il patrimonio artistico della città con visioni contemporanee.

La manifestazione è stata presentata (oggi venerdì 28 marzo 2025) presso il Convitto Nazionale “G. Bruno”, alla presenza del Sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, di Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP dell’Area metropolitana di Napoli e Caserta, e di Luca Molinari, direttore artistico di AMA.

“AMA – Biennale di arte ed architettura, rappresenta per la mia città una straordinaria occasione di rinascita culturale e sociale e ha l’obiettivo di mettere in vetrina il grande patrimonio artistico e culturale di Maddaloni, affinché innanzitutto i maddalonesi se ne riapproprino, orgogliosi delle proprie radici e delle proprie tradizioni. Con questa operazione, basata sul connubio tra cultura e rigenerazione urbana, siamo convinti di innescare sul territorio un processo virtuoso, in grado di rinsaldare le ragioni della legalità con la bellezza delle nostre emergenze storiche e architettoniche, nel ricordo mai sopito della figura di Franco Imposimato, vittima innocente della barbarie mafioso-camorristica. Da tali premesse deriva la decisione di investire in questo progetto, che mira ad accogliere artisti e visitatori in un contesto di ospitalità ed amicizia. Anche perché crediamo nella forza evocativa dell’arte ed in una politica che ad essa si ispiri, soprattutto al fine di fornire alle nuove generazioni nuovi e suggestivi strumenti per concepire ed interpretare il mondo.  Con AMA – Biennale di Arte e Architettura – noi intendiamo favorire la piccola grande rivoluzione sociale e culturale del nostro territorio, utilizzando il potere rigenerativo dell’arte, la forza della cultura ed il fascino della bellezza.” – spiegaAndrea De FilippoSindaco di Maddaloni.

AMA nasce come occasione concreta per restituire centralità culturale a Maddaloni inaugurando un dialogo inedito tra le esperienze più significative del tempo presente e la storia millenaria della terra maddalonese. Il tema scelto per questa prima edizione, “Nuovi racconti (per il futuro)”, invita a immaginare nuovi scenari, sperimentando linguaggi capaci di mettere in dialogo passato e presente.

“Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla Soprintendenza, dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il Ministero della Cultura e in sinergia con le Istituzioni e con il territorio. La conoscenza dell’arte visiva e delle numerose espressioni della creatività italiana ed estera va promossa costantemente, affinché tutti – giovani in primis – attingano a piene mani dai valori della cultura, azioni di rigenerazione urbana, innescate da esplorazioni specifiche per un sito oppure da esperienze all’aperto, che incentivino la fruizione di spazi suggestivi e ricchi di storia con lo sviluppo urbano (la grande tela nel Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e non solo) e orientino buone pratiche di racconto del legame tra talento e design. Un terreno di condivisione ideale dell’emblema architetto-artista, che ha visto in passato in Michelangelo Buonarroti la sua massima espressione, puro nel cimentarsi nella progettazione dello spazio e fortemente partecipe della raffinata ricerca di suggestioni ideali. E proprio di Michelangelo mi piace ricordare: “L’architettura non è altro che l’ordine, la disposizione, la bella apparenza, la proporzione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione”. Continuiamo, dunque, con entusiasmo lungo il percorso tracciato, con attività di ricerca e di conoscenza, avamposti di sperimentazioni all’avanguardia e di proficui confronti con realtà in grado di coniugare i linguaggi visivi fondanti del presente, del passato e del futuro con i cambiamenti e le contaminazioni, che testimoniano ideali e pratiche di attuazione conformi e al tempo stesso innovative”. – afferma Mariano NuzzoSoprintendente ABAP Archeologia belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento.

Fulcro della manifestazione è la grande mostra ospitata nel monumentale Complesso del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta barocca che custodisce la più ampia tela dipinta sospesa al mondo che riprende il titolo di AMA 2025 “Nuovi racconti (per il futuro)”. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riunisce le opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti, designer, illustratori, fotografi – che riflettono sul progetto come strumento di rigenerazione sociale e territoriale. Tra disegni, modelli e fotografie prende forma un racconto corale che intreccia realismo e visione, attenzione al presente e sguardo sul futuro.

Nel cortile del Convitto, l’installazione site-specific “In stato di grazia”, ideata dalla paesaggista Annalisa Metta insieme al filosofo Felice Cimatti, sospende nell’aria una costellazione di figure dorate evocando ex-voto e immagini simboliche.

Il Museo Civico ospita il secondo polo espositivo della Biennale, con la mostra “Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano”, dove opere contemporanee di Studio17, Astrid Luglio, Elena Cutolo e BRH+ dialogano con le collezioni storiche del museo. Sempre qui, la mostra “Maddaloni velata” del fotografo Pasquale Carangelo propone uno sguardo intimo e sospeso sul territorio.

La Chiesa di Santa Maria dei Comandati accoglie “Nuovi racconti (per San Michele e il cielo tutto!)”: un progetto site-specific di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso e Roberto di Alicudi, che esplorano la relazione tra arte, spiritualità e memoria urbana con opere inedite che dialogano con la tradizione del culto dei Santi e affrontano temi urgenti del presente. Dallo stendardo femminile e simbolico di Albanova, ai due arazzi laici che evocano un futuro possibile, dalla riflessione urbana e politica di “Vela celeste” fino alle pitture su vetro che reinterpretano il sacro con ironia e devozione: ogni lavoro invita a un’esperienza immersiva, sensibile e profonda.

Il 28 marzo, in occasione dell’inaugurazione (ore 19), va in scena “Vela Celeste”, performance musicale di Vatieri, Antignani e Francesco Addati, ispirata al tragico crollo della Vela Celeste a Scampia nel luglio 2024.

Il percorso espositivo si estende nel centro storico di Maddaloni: nella Chiesa di San Giovanni e nella Cappella Congrega Ipogea, le video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci raccontano una “bellezza dimenticata”, mentre Cherubino Gambardella firma l’installazione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato della Chiesa di San Pietro, trasformandolo in luogo di sosta e incontro. Sulla facciata della nuova sede del Comune, “Senza Riparo” di Francisco Bosoletti – opera realizzata in anteprima per Art Days 2024 – raffigura il volto di una donna ispirato a reperti antichi, simbolo di un futuro in attesa.

Quando il Comune di Maddaloni mi ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato immaginandola subito come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio. Ci saranno installazioni, mostre, performance e un palinsesto di eventi che saranno ospitati nei vari luoghi, con una grande qualità artistica ed architettonica. AMA trasformerà spazi storici in ambienti espositivi dove gli interventi artistici dialogheranno con la storia del luogo, invitando il pubblico a riscoprire angoli e dettagli spesso trascurati. La mostra principale del palinsesto di AMA, dal titolo Nuovi racconti (per il futuro), riunirà lavori dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alla comunità di 70 autori internazionali, tra artisti, architetti, fotografi, illustratori e designer, e sarà allestita in un sito di rilievo come il Complesso Monumentale Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’ un luogo che possiede nella sala principale, estesa per 80 metri, la più grande tela dipinta al mondo di circa 700 metri quadrati. Se ci trovassimo in un altro contesto, da sola quest’opera godrebbe di una visibilità incalcolabile. La Biennale nasce come un’iniziativa di rigenerazione urbana e culturale, volta a riscoprire e valorizzare il patrimonio della città. L’obiettivo è trasformare Maddaloni in un palcoscenico di alto profilo per arte, architettura, design e illustrazione, contribuendo a rinnovare la percezione e l’identità del territorio. Credo che la rigenerazione sia prima mentale, simbolica, e poi diventa operante anche nel concreto. 

AMA è il primo passo con cui il Comune di Maddaloni ha deciso di seguire la via della cultura come risorsa sociale, ambientale, culturale ed economica, per un territorio che vuole ritrovarsi e rinascere». – conclude Luca Molinaridirettore artistico AMA.

AMA raccoglie l’eredità della Biennale Internazionale di Grafica degli anni 1985 e 1988, rinnovando lo spirito creativo e civile della città, anche in memoria di Franco Imposimato. La manifestazione ribadisce con forza che “l’arte è contro tutte le mafie”, trasformando la cultura in strumento concreto di rinascita urbana.

Accanto ai contenuti artistici, AMA produrrà materiali informativi per raccontare i luoghi di Maddaloni, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università “Luigi Vanvitelli”, destinati a rimanere come materia utile (fisica e digitale) per il Comune anche dopo la biennale. Lascerà al territorio manufatti resistenti: elementi di allestimento per moduli montabili, aggregabili e da riutilizzare nel tempo. Ogni edizione lascerà un’opera d’arte permanente alla città, costruendo negli anni un nuovo patrimonio condiviso.

La Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) è un progetto promosso dal Comune di Maddaloni, curato da Luca Molinari, architetto, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si avvale delpatrocinio della Regione Campania e del Consiglio Regionale della Campania. È organizzata con la collaborazione e il supporto del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caserta, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli. Si ringrazia il FAI Campania.

La prima edizione coinvolge, tra gli altri, 30 autori campani, 12 collettivi e 15 studi professionali e artisti provenienti da Argentina, Austria, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Libano, Olanda, Regno Unito, Turchia e Ungheria.

Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso,Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatierii fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e  Mario Trimarchi;idesigner: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17),Studio Ossidiana.

Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+),Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics),Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.

Info e aggiornamenti del programma su www.amamaddaloni.it

Tutti gli eventi in calendario sono gratuiti.

AMA – Biennale delle Arti per la Rigenerazione della Città di Maddaloni è aperta al pubblico dal 28 marzo al 21 aprile in tutti i fine settimana dal venerdì alla domenica (ivi compreso lunedì in albis 21 aprile, che chiuderà la prima edizione della rassegna).

Dal lunedì al giovedì sarà possibile prenotare per visitare le Mostre di AMA inviando una maila
calatia@hotmail.it

Maddaloni, 28 marzo 2025

BIENNALE DELLE ARTI AMA (ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA)

Maddaloni, 28 marzo > 21 aprile 2025

Progetto promosso dal Comune di Maddaloni

Direzione artistica Luca Molinari

www.amamaddaloni.it

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