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di Ezio Micillo

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) continua a rappresentare uno dei principali punti di riferimento per la conservazione e la valorizzazione dell’arte antica. Tra i suoi tesori più pregiati, spicca il celebre Mosaico di Alessandro e Dario, una straordinaria opera d’arte proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei. Recentemente sottoposto a un delicato intervento di restauro, questo mosaico, che narra uno dei momenti più iconici della storia antica, ha riacquistato una nuova vita, permettendo al pubblico di apprezzarne appieno la magnificenza.

Oggi, è stato presentato, in anteprima ,al Mann di Napoli, nell’auditorium del museo, il documentario del restauro del mosaico del ‘Volto di Alessandro” prodotto da RAI 5 che andrà in onda sui teleschermi nazionali il 2 aprile. Una sala affollatissima di giornalisti ed appassionati all’archeologia ha dimostrato l’interesse e l’importanza della scoperta del capolavoro a Pompei circa un secolo fa.

Il Mosaico di Alessandro e Dario, datato tra il 120 e il 100 a.C., è una delle opere più significative dell’arte ellenistica, raffigurante la celebre Battaglia di Isso (333 a.C.) tra Alessandro Magno e Dario III di Persia. Questa battaglia, che segnò una delle vittorie decisive di Alessandro nella sua campagna di conquista, è stata immortalata nel mosaico con una vividezza straordinaria, che testimonia l’abilità tecnica degli artisti dell’epoca.

L’opera, che misura circa 5,4 metri per 3 metri, è composta da milioni di tessere in pietra, vetro e marmo, sapientemente disposte per creare un’immagine dinamica e drammatica della battaglia. Il mosaico cattura il momento culminante dello scontro, con Alessandro che, in sella al suo cavallo Bucefalo, affronta Dario, il re persiano, che fugge dal campo di battaglia, circondato dalla sua guardia personale.

Il Restauro: Un Intervento Complesso
Il restauro del mosaico ha rappresentato una sfida significativa, data la sua dimensione e la delicatezza dei materiali utilizzati. L’intervento, che è durato diversi mesi, è stato eseguito da un team di esperti restauratori e archeologi che hanno lavorato per restituire all’opera la sua brillantezza originale, senza compromettere la sua integrità storica.

Una delle principali problematiche da affrontare era il deterioramento delle tessere a causa dell’umidità, dei secoli di esposizione e degli scavi archeologici. Durante il restauro, è stato necessario consolidare le tessere più fragili, ripristinare la coesione del mosaico e rimuovere l’accumulo di polvere e sporcizia che aveva opacizzato la superficie. L’utilizzo di tecniche avanzate, come l’analisi delle tessere mediante scansioni digitali e l’impiego di resine speciali per il rinforzo dei materiali, ha permesso di preservare la qualità visiva dell’opera senza alterarne i dettagli originali.

Un Restauro Fedele alla Storia
L’approccio adottato dai restauratori ha avuto un’importante caratteristica: la volontà di mantenere intatta l’armonia cromatica e la precisione con cui erano disposte le tessere. Il mosaico è composto da una gamma di colori che vanno dal bianco e grigio delle tessere in marmo fino ai toni più vividi di rosso, giallo e blu, che danno vita ai personaggi e alla scena. I restauratori hanno lavorato con particolare attenzione per non alterare questi colori, preservando la leggibilità della composizione e il dinamismo delle scene.

In alcuni punti, è stato necessario restaurare anche i dettagli più minuti, come le espressioni dei volti e le pieghe dei drappeggi, che risultano incredibilmente realistici e intensi. Questo lavoro ha richiesto grande esperienza e precisione, poiché ogni tessera deve essere posizionata in modo che l’immagine finale risulti coerente e non perda la sua chiarezza visiva.

Il Mosaico Oggi: Un Capolavoro Rivelato
Il mosaico restaurato è stato esposto in una delle sale principali del MANN, dove continua a incantare i visitatori con la sua straordinaria bellezza e il suo forte impatto visivo. La scena rappresentata nel mosaico non è solo un’epica battaglia, ma un vero e proprio racconto visivo della storia, che ci permette di comprendere l’importanza storica di Alessandro Magno e la potenza dell’Impero Macedone.

Il restauro ha anche reso possibile la fruizione dell’opera sotto una nuova luce. Ora, i dettagli finemente eseguiti, che prima erano difficili da apprezzare, sono di nuovo visibili, e il pubblico può ammirare il virtuosismo degli artisti dell’epoca ellenistica. Questo mosaico non solo rivela la maestria tecnica degli antichi, ma racconta anche la storia di un’epoca che ha cambiato il corso della storia mondiale.

© Ezio Micillo giornalista e fotoreporter

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