l’Associazione Dorso realizza un programma di video-
interviste dal titolo “Sulle orme di Dorso”
Squitieri: rilanciare l’attualità del pensiero del meridionalista irpino
Il saggio-icona “La Rivoluzione meridionale” di Guido Dorso compie cento anni, il volume fu
infatti pubblicato nel 1925 dallo studioso ed editore Piero Gobetti per la novità delle analisi sociali e
politiche ed ebbe nel tempo numerose riedizioni. L’associazione internazionale “Guido Dorso” e
la rivista Politica Meridionalista – che mantengono vivo da oltre cinquant’anni la memoria
dell’illustre meridionalista irpino – celebrano il centenario dell’opera con un programma speciale
curato dal segretario generale dell’Associazione Dorso, Francesco Saverio Coppola dal titolo
“Sulle orme di Dorso” che prevede una serie di video – interviste, dove storici, politici, economisti,
uomini di cultura e delle Istituzioni ne commenteranno l’attualità del pensiero. Ad annunciarlo il
presidente dell’Associazione Dorso, Nicola Squitieri, il quale ha anche reso noto che molte delle
personalità intervistate sono state assegnatarie negli anni del Premio Dorso. La prima di queste
video-interviste, che verrà diffusa domenica 30 marzo, alle ore 18.00, sul canale youtube
dell’associazione Dorso, vede protagonista lo storico Francesco Barbagallo e il suo racconto
dell’avventura culturale di Dorso. Il prof. Barbagallo ha curato in particolare la postfazione del
libro nel 2017 per le edizioni gobettiane. Le celebrazioni prevedono anche la pubblicazione sulla
rivista Politica meridionalista di un saggio curato dallo storico dell’economia Amedeo Lepore e di
altri scritti dedicati ad una analisi del pensiero del meridionalista in un confronto diacronico con la
realtà attuale. L’obiettivo – ha spiegato Squitieri – è non storicizzare il pensiero e l’azione
dell’illustre meridionalista, ma di rilanciarne l’attualità del suo pensiero e soprattutto l’azione alle
nuove generazioni, così come da Dorso enunciato nella parte finale del suo libro. Critico come
Gobetti del conservatorismo liberale italiano, Guido Dorso intese contribuire con “La rivoluzione
meridionale” alla formazione di una élite democratica e autonomista che avrebbe dovuto guidare
un grande movimento di emancipazione del Mezzogiorno. In contrasto con il sistema di potere
giolittiano e in linea con la tradizione democratico-risorgimentale di Mazzini e di Cattaneo, Dorso
riteneva necessario «completare la rivoluzione liberale del Risorgimento». La novità di questo
libro – ha concluso il presidente dell’associazione Dorso – risiede nell’analisi critica fra azione
politica e classe dirigente; un tema che permane anche oggi nel nostro Paese e rende ancora attuale
il pensiero dell’illustre meridionalista. L’analisi del pensiero di Dorso va oggi tradotto in azioni
concrete per arricchire il capitale sociale e umano del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Nel 2019
l’Associazione Dorso ha pubblicato un volume – presentato al Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella – dal titolo “100 uomini di ferro e più – Il risveglio del Mezzogiorno” ispirandosi non
solo al libro “La Rivoluzione Meridionale” ma anche ai successivi scritti del Dorso.
