PINO DANIELE SPIRITUAL A PALAZZO REALE DI NAPOLI
È stata inaugurata, alla presenza dei curatori, delle autorità civili e militari e di volti noti del mondo dello spettacolo, la Mostra “Pino Daniele Spiritual” presso il Palazzo Reale di Napoli, che sarà visitabile fino al 6 luglio 2025.
Per l’occasione è intervenuto il Ministro dalla Cultura Alessandro Giuli che ha tagliato il nastro accompagnato dai curatori della Mostra Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia.
La Mostra è promossa dal Ministero della Cultura, dalla Fondazione Pino Daniele, dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, da Palazzo Reale di Napoli, dalla RAI, con la collaborazione dell’Archivio Storico Luce e della Fondazione Campania dei Festival e prodotta da C.O.R.
Il 19 marzo 2025 Giuseppe Daniele, in arte Pino e per gli amici Pinuccio, avrebbe compiuto settanta anni, ma, purtroppo, il suo cuore si è fermato dieci anni fa. Come tutti ricordiamo, a Napoli, il 7 gennaio 2015, in una Piazza del Plebiscito gremita di gente, si tenne il funerale di Pino Daniele officiato dall’allora Arcivescovo di Napoli, Cardinale Metropolita Crescenzio Sepe.
Piazza Plebiscito, in un giorno di immenso cordoglio, diede l’ultimo saluto a Pino Daniele, il quale proprio in quella piazza, anni addietro aveva fatto gioire e sperare i napoletani in una Napoli migliore, ovviamente stiamo parlando del mitico concerto del 1981.
E proprio oggi, Pino si riappropria nuovamente di Piazza Plebiscito, luogo simbolo e centro della Città, con la mostra a lui dedicata all’interno degli spazi del Palazzo Reale.
Pino, in quanto figlio illustre di Napoli, modello a cui tendere, esempio di tenacia, aveva necessità di essere omaggiato in un luogo all’altezza dell’ importanza che ha rivestito a Napoli, in Italia e nel Mondo.
Pino Daniele è stato un sublime cantautore in cui blues, sperimentazioni e contaminazioni sonore, unite a tradizione ed innovazione, in una mescolanza di italiano, napoletano ed inglese creavano la sua ineguagliabile impronta artistica. Pino, inoltre è stato annoverato tra i più grandi chitarristi del mondo, infatti indimenticabili sono i suoi assoli di chitarra.
Il figlio di Pino Daniele, Alessandro, già collaboratore del padre ed esperto musicale, insegnante di conservatorio, nonché Presidente della Fondazione Pino Daniele, ha fortemente voluto questa Mostra insieme ad Alessandro Nicosia, esperto di mostre similari, come quella che organizzò su Luciano Pavarotti a Roma presso il Complesso Monumentale del Vittoriano.
La Mostra, ben organizzata ed allestita, permette di ricostruire il percorso, umano e professionale, di uno degli artisti più acclamati della musica italiana, raccontato attraverso contenuti audiovisivi pubblici e privati, materiali d’autore e amatoriali, documenti inediti, oggetti personali e strumenti musicali.
La mostra è suddivisa in due aree tematiche.
La prima parte intitolata Terra mia (Sala Plebiscito) ripercorre la storia di Pino Daniele dal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album, impreziosita dalle ricostruzioni scenografiche della sala prove e di un tipico live club notturno di Napoli degli anni ’70, luoghi che contestualizzano gli esordi del musicista, consentendo ai visitatori di attraversare varie epoche e di interagire con la sua magia: 1. La mia città tra inferno ed il cielo, 2. The space – La grotta, 3. The club – I got the blues, 4. Terra mia.
La seconda parte, invece, intitolata Le radici e le ali (Sala Belvedere), narra in maniera intima e completa la sua vita e la sua carriera dal 1977 al 2014 attraverso un percorso cronologico che intreccia la sua evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, sulle collaborazioni e sulle produzioni musicali: 5. Working & life, 6. Connections featuring & productions, 7. Soundtracks – Pino e il cinema.
La Mostra è visitabile tutti i giorni, tranne il mercoledì dalle 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso ore 19:00). Prezzi dei biglietti: intero € 15,00; ridotto €10,00 per over 65, under 26, gruppi formati da minimo 12 e massimo 20 persone; ridotto € 6 per visitatori dai 6 ai 14 anni e scuole fino alla secondaria di secondo grado.
Foto e articolo di Sara Buccaro





