CARTELLA STAMPA
STAGIONE TEATRALE 2024/2025
Giovedì 20 marzo 2025, Teatro Nuovo di Napoli
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo
L’opera-dibattito di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano attraversa da dieci
anni l’Italia, raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata
Sarà il Teatro Nuovo di Napoli a ospitare, giovedì 20 marzo 2025 alle ore 20.00, lo
spettacolo Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo nato da un’idea di Giulia Minoli, che
firma anche la drammaturgia con la regista Emanuela Giordano, a cui parteciperanno il
Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri con
un suo intervento al termine della rappresentazione.
Presentato da Centro Teatrale Bresciano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,
Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione TRG con il patrocinio di Fondazione della Comunità
Bresciana e promosso da Teatro Pubblico Campano e Teatro di Napoli – Teatro
Nazionale, l’allestimento vede interpreti in scena Anna Manella, Simone Tudda, Lucia
Limonta, Daniele Molino.
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo fa parte di “Palcoscenico della Legalità”, progetto
nazionale nato nel 2013 in collaborazione con teatri, istituti penali per minorenni, scuole,
università e associazioni impegnate nella lotta contro le mafie.
Un testo vivo, che si rinnova e si nutre delle tante vicende e persone che a ogni passaggio
ne arricchiscono i contenuti e la drammaturgia. Le autrici si concentrano sul nostro
presente, minacciato da una “distrazione di massa” che lascia ancora maggior spazio al
potere criminale, alla “prassi” corruttiva come modus vivendi.
Raccontano gli aspetti meno conosciuti del fenomeno mafioso, quelli che riguardano la
globalizzazione, l’alta finanza, i cosiddetti uomini cerniera, professionisti accreditati che
fanno da tramite tra il crimine e le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori in difficoltà e
i sempre più spregiudicati sistemi di investimento.
Al centro la ‘ndrangheta che si è insediata al Nord Italia, minacciando l’assetto urbanistico
del territorio, le sue regole sociali, la sua storia “sana”.
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo è una “ragionata” provocazione contro quella rete
mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la
capacità di capire e reagire. Uno spettacolo potente, dove le storie sono quelle dei figli
delle vittime, del giornalismo impegnato, di imprenditori testimoni di giustizia, di professori
e associazioni che osservano e studiano il fenomeno.
«Continuiamo a raccogliere – così le autrici in una nota – testimonianze, domande e
riflessioni che riguardano non solo l’operato altrui ma anche la nostra responsabilità
individuale, perché diritti e doveri siano uguali per tutti davvero. Il teatro non dà lezioni di
vita e non ci offre soluzioni a buon mercato, offre stimoli e opportunità di conoscere e di
riflettere, questo noi cerchiamo di fare».
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo di Emanuela Giordano e Giulia Minoli
Giovedì 20 marzo 2025 – Teatro Nuovo Napoli, Via Montecalvario 16
Inizio spettacolo ore 20.00, biglietti su www.vivaticket.it
info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
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Ufficio stampa Raimondo Adamo
tel 08119540562 mob +393487569222 email ufficiostampa@teatronuovonapoli.it
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Giovedì 20 marzo 2025, ore 20.00
Teatro Nuovo di Napoli
Centro Teatrale Bresciano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,
Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione TRG
con il patrocinio di Fondazione della Comunità Bresciana
presentano
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo
da un’idea di Giulia Minoli
drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli
con Anna Manella, Simone Tudda, Lucia Limonta, Daniele Molino
musiche originali Tommaso Di Giulio
regia Emanuela Giordano
Evento promosso Da Teatro Pubblico Campano e Teatro di Napoli-Teatro Nazionale
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo è parte integrante de Il Palcoscenico della legalità,
un progetto di CCO – Crisi Come Opportunità promosso da CROSS – Osservatorio sulla
Criminalità Organizzata, LARCO- Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata –
Università degli studi di Torino, Fondazione Pol.i.s, Fondazione Falcone, Centro Studi Paolo
Borsellino, Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie,
Fondazione Silvia Ruotolo, AddioPizzo, DaSud, Italiachecambia.org, Fondazione Giancarlo
Siani Onlus in collaborazione con Università di Pisa – Master in Analisi, prevenzione e
contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master
Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie
Le storie di Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo
Deborah Cartisano figlia del fotografo di Bovalino (RC) Lollò Cartisano sequestrato e
barbaramente ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1993, impegnata nel raccontare l’importanza
della memoria delle vittime di ‘ndrangheta.
Gaetano Saffioti imprenditore edile calabrese, testimone di giustizia. La sua denuncia ha
contribuito all’arresto di molti boss della Piana di Gioia Tauro. Oggi vive sotto scorta.
Francesca Grillo giovane cronista della redazione Milano Metropoli del quotidiano il
Giorno. Vive e lavora a Buccinasco. In questi anni è stata una delle poche voci del
territorio a scrivere di mafia.
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Stefania Pellegrini professore ordinario presso l’Università di Bologna, svolge le sue
ricerche nell’ambito della Sociologia del diritto. I suoi interessi scientifici riguardano lo
studio del processo civile come fenomeno sociale, l’etica delle professioni giuridiche e
l’analisi del fenomeno mafioso e delle strategie di contrasto e di prevenzione. Ha attivato il
primo corso di “Mafie e Antimafie” in una Scuola di Giurisprudenza e da dieci anni dirige il
Master di II Livello in “Gestione e riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. Pio
La Torre”.
Paolo Borrometi: giornalista siciliano. Vive sotto scorta a causa delle numerose
aggressioni e delle minacce di morte subite per le sue coraggiose inchieste sugli affari
della mafia siciliana nelle province di Ragusa e Siracusa.
Alessandra Cuevas: napoletana d’origine, figlia di Teresa Bonocore, donna che decise di
denunciare l’uomo che aveva abusato della figlia. Teresa è stata uccisa a colpi di pistola.
Oggi Alessandra ha creato una associazione intitolata alla madre Teresa.
Maria Chindamo: commercialista, imprenditrice e madre di tre figli, scomparsa all’età di
44 anni. Maria è stata rapita il 6 maggio 2016 dinanzi alla sua tenuta agricola di Limbadi,
in provincia di Vibo Valentia. La donna si era ribellata alla ‘ndrangheta e aveva deciso di
gestire i terreni di sua proprietà dopo il suicidio del marito.







