“COLPO GROSSO A VILLA PIGNATIELLO”, IL RITORNO DI CASILLO AL CILEA
Di Laura Caico
Uno spettacolo movimentato. Benedetto Casillo è in scena sino al 2 febbraio al teatro Cilea con “Colpo grosso a Villa Pignatiello”, uno spettacolo scritto e diretto da lui, ispirato a “Ma per fortuna è una notte di luna” di Ermanno Carsana: una conferma per l’old Glory del teatro comico napoletano che propone una pochade a ritmo serrato con porte che si chiudono e si aprono, nascondigli impensati e impensabili come un sarcofago egizio, il camino, un baule e altri anfratti, un tourbillon di entrate e uscite di scena, coup de théâtre, rovesciamenti di situazioni e agnizioni finali. Un lavoro “artigianale” come lo stesso Casillo dichiara, riadattando la trama del testo in una cornice permeata dalla napoletanità, modificando nomi, ruoli (e persino il sesso) di qualche figurante ma con il massimo rispetto per “lo spirito dei testi e dei personaggi che non bisogna mai tradire”: ci sono momenti emozionanti che stupiscono lo spettatore, avvinto dalla trama e sconcertato dalle svolte improvvise della storia. La vicenda è ambientata in un palazzo nobiliare che si dimostra fin troppo facile da rapinare, malgrado i congegni di dissuasione per i ladri (il cui intervento, in realtà, è piuttosto desiderato come verrà svelato subito dopo l’inizio della rappresentazione) con diversi personaggi in scena. Ognuno di essi è rappresentato con le sue personali nevrosi – rivelando via via le diverse motivazioni della propria presenza nella villa – spesso mascherato con travestimenti e capace di sorprendere con inattese scoperte sulla reale identità: un carosello di fatti e di situazioni che ruota intorno a gioielli veri e contraffatti, truffe assicurative, scomparse misteriose in luoghi tribali infestati dai cannibali, investigatori caparbi e pronti a ogni azione per scoprire i lestofanti, aristocratici disposti a ogni tipo di sotterfugio per risollevare le proprie scarse finanze.
La commedia rievoca i fasti di Feydeau, punteggiata da equivoci, interessi truffaldini, false identità, propositi criminosi, fraintendimenti, sagome stravaganti, amori e situazioni problematiche che Casillo affronta con la solita verve, affiancato dalla moglie Patrizia Capuano, Gennaro Morrone, Enza Barra, Luciano Piccolo, Orentia Marano, Salvatore Felaco e Salvatore Chiantone, che caratterizzano i propri personaggi con frasi ricorrenti, piccoli tic e ritornelli esilaranti.







