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CONSIGLIO COMUNALE 29 gennaio 2025
Relazione

  1. I tempi del bilancio
    Oggi, 29 gennaio, è san Costanzo. Santo dal nome appropriato per spiegare in che modo siamo riusciti
    a portare in CC, già nel primo mese dell’anno, il bilancio preventivo del triennio 2025/2027, dopo
    averlo deliberato in Giunta prima di Natale.
    Questa novità, non riscontrabile, a Napoli; “a memoria d’uomo” (come si sarebbe detto in passato,
    prima del politicamente corretto!), comporta che, da domani, il bilancio è pienamente operativo e il
    tanto, giustamente, temuto “esercizio provvisorio” è stato limitato solo ai primi 30 giorni di gennaio. Si
    tratta di un passaggio importante per la normale attività amministrativa. Per questo, nonostante che il
    governo abbia prorogato di due mesi la scadenza, non ne abbiamo usufruito ed abbiamo accelerato il
    piu possibile la venuta in Consiglio. Avere a disposizione il bilancio già dal 1° febbraio consente, infatti,
    una programmazione ed una gestione meno compressa di quando il bilancio veniva approvato a luglio
    e l’esercizio provvisorio durava la metà dell’anno. Sicché è possibile distribuire meglio, in corso d’anno,
    le scelte operative.
    Sia chiaro: si tratta di tempistiche che dobbiamo considerare normali nella vita di un Ente; ma, visti i
    punti di partenza, esserci riusciti è un successo.
    Ma non basta! Ci diciamo sin d’ora che vogliamo che il bilancio preventivo 2026/2028 sia approvato
    in Consiglio Comunale entro il 31 dicembre di quest’anno.
    Questo ulteriore e definitivo salto di qualità comporta la necessità di adottare, tutti: uffici, municipalità,
    assessori e consiglieri, tempistiche e metodologie coerenti. In ordine, soprattutto, alla definizione degli
    impegni e alla presentazione delle delibere.
    Per favorire questa impostazione già da quest’anno abbiamo definito un calendario che stabilisce le
    cadenze con le quali operare; tenendo conto, in particolare, che, poiché la formazione del bilancio
    tecnico va fatta entro ottobre, come prevedono le nuove regole contabili, e la approvazione del bilancio
    preventivo entro dicembre, è del tutto impraticabile che si possano varare nuovi atti di ordinaria
    amministrazione, sia a mezzo di delibere che attraverso determinazioni dirigenziali, negli ultimi due
    mesi dell’anno: questo periodo dovrà essere dedicato all’impostazione dell’agenda amministrativa per
    l’anno successivo, in concomitanza con la predisposizione della nuova programmazione di bilancio, e,
    se necessario, ad adottare ultimi correttivi all’esercizio in corso per fronteggiare eventuali emergenze,
    non rinviabili.
  2. Il ciclo di bilancio
    Conseguentemente, abbiamo scelto di adottare un ciclo di bilancio che comporta, oggi, la
    approvazione della proiezione, con qualche aggiustamento, del “bilancio tecnico”, ma già prevedendo
    una prima manovra di assestamento a marzo e una seconda a luglio, in modo tale che ci possiamo
    allineare per tempo alla prossima sessione di bilancio che, quest’anno, quindi, si svolgerà tra ottobre e
    dicembre.
    In tale impostazione affidiamo, pertanto, alla prossima scadenza di marzo la realizzazione degli impegni
    programmatici che nel frattempo definiremo.
  3. I tempi di pagamento
    Continuando a parlare di tempistiche, oltre a quelle relative ai tempi di approvazione del bilancio, un
    altro importante risultato è stato raggiunto con la riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori, che

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proprio questo mese ha raggiunto la fatidica soglia dei 30 giorni. Un cambio di passo che consente
una migliore gestione dei flussi, un regolare smaltimento dello stock senza l’aggravio di interessi e oneri
connessi e, soprattutto, una recuperata credibilità dell’Ente nei confronti dell’esterno.
L’andamento dei dati del nostro debito commerciale, registrato dalla piattaforma ministeriale dei crediti
commerciali (PCC), è il seguente:
STOCK DEBITO COMMERCIALE IN PCC, al 31/12 DIMINUZIONE DEL DEBITO COMMERCIALE
In valore In %

2021 400,19 milioni €
2022 305,88 milioni€ – 94,61 milioni € -23,6%
2023 188,76 milioni € -117,12 milioni € -38,3%
2024 * 17,8 milioni € -170,96 milioni € -90,6%
TEMPI MEDI DI PAGAMENTO IN PCC, negli anni DIMINUZIONE DEI TEMPI DI PAGAMENTO
In numero giorni In %

2022 174 giorni
2023 99 giorni – 75 -43%
2024 * 30 giorni -69 -70%
*i dati 2024 sono suscettibili di qualche oscillazione fino al 31 gennaio 2025, quando la piattaforma
terminerà i controlli e consoliderà la situazione di tutti gli enti.
Di questi risultati, come degli altri risultati che abbiamo ottenuto, e di cui dirò, ringrazio tutti gli
assessorati e gli uffici comunali che hanno collaborato. Ma, permettetemi, di citare, nello specifico,
l’area Entrate che sta attuando le misure di crescita della capacità di riscossione e, in particolare, l’Area
Ragioneria, spesso chiamata a districarsi nel fuoco incrociato delle urgenze e delle discordanti priorità.
Ma, il cui compito non è stato solo quello, indispensabile, di far quadrare i conti, nel quadro difficile che
abbiamo dovuto affrontare, ma, direi quasi soprattutto, quello di contribuire alla costruzione di quella
“cultura del bilancio” a cui ci siamo ispirati sin dal primo giorno.
Anche questa relazione va letta in tale ottica ed in raccordo con la relazione di accompagnamento che
la Ragioneria ha predisposto e alla quale rimando per completezza di dati e di analisi.
Un ringraziamento per nulla formale voglio rivolgere al Collegio dei Revisori dei conti, che ci assiste e ci
consiglia con competenza e dedizione e che, anche quest’anno, nell’approvare il bilancio ci ha esortato
(consiglio una attenta lettura della loro relazione) a continuare nella strada intrapresa e, con precise
indicazioni, a migliorare il nostro lavoro.

  1. Il percorso di risanamento finanziario
    Il percorso di risanamento economico finanziario del Comune di Napoli, di cui i tempi di approvazione
    del bilancio e di pagamento dei fornitori fanno parte, si è misurato, innanzi tutto, sulla riduzione della
    complessiva esposizione finanziaria, che è scesa, nel triennio, di 1.074.724.188,30; passando dagli
    iniziali 5.013.170.344,81 del 31 dicembre del 2021, agli attuali 3.938.446.156,61 del 31 dicembre 2024
    (scendendo, così, sotto la soglia dei 4 miliardi!).
    Se osserviamo distintamente il disavanzo e il debito finanziario registriamo che, al 31 dicembre del
    2024, il disavanzo presunto del Comune di Napoli, calcolato in attesa dell’approvazione del
    rendiconto, è di 1.656.742.955,81, rispetto a 1.844.776.437 del 2023 e 1.989.596.774 del 2022 e

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2.212.461.726,45 del 31 dicembre 2021; con una riduzione di 555.718.770,64; di cui 188.033.481 nel
solo 2024.
In sostanza nei primi tre anni della nostra amministrazione, abbiamo recuperato ben un quarto del
disavanzo trovato ad inizio consiliatura.
Lo stesso percorso è avvenuto per il debito finanziario, che (comprensivo di capitale ed interessi) pur in
presenza di due nuovi debiti di ca. 65 M (2021) e di 45 M (2024) con la Banca Europea degli Investimenti
(BEI) è passato nel triennio da 2.800.708.616,46 del 31 dicembre 2021, a € 2.281.703.200,80 del 31
dicembre 2024, con una riduzione complessive di € 519.005.417,66.
Il debito finanziario del Comune al 31.12.2024 è di € 1.277.821.243,99 oltre ad € 1.232.343.028 quale
debito da utilizzo di anticipazione di liquidità, ossia operazione di ristrutturazione del debito
commerciale pregresso in adesione a specifiche norme, oltre interessi.
Il tutto si traduce sulle annualità del bilancio in un servizio al debito medio annuo di oltre 216 M di cui
73 di quota interessi.
Tuttavia, tale spesa mostra, a partire dal 2022, un trend di riduzione (nel 2022 € 228 ml) per effetto delle
diverse operazioni effettuate nel triennio precedente: operazioni di rinegoziazione, estinzione anticipata
derivati.

DEBITO DEL COMUNE DI NAPOLI DALL’1/1/2022 AL 31/12/2024
DISAVANZO AL 31/12/2021 2.212.461.726,45
DEBITO FINANZIARIO (capitale + interessi) al 31/12/2021 2.800.708.618,46
TOTALE DEBITO DI PARTENZA DEL NUOVO RISANAMENTO 5.013.170.344,91

DISAVANZO AL 31/12/2024 (presunto alla data odierna) 1.656.742.955,81
DEBITO FINANZIARIO AL 31/12/2024 2.281.703.200,80
TOTALE DEBITO DOPO PRIMO TRIENNIO DEL PATTO PER NAPOLI 3.938.446.156,61

  1. Il piano di rientro e l’approvazione della Corte dei Conti
    Il positivo risultato raggiunto – migliorativo addirittura degli obiettivi che ci eravamo prefissi nel Patto per
    Napoli, senza il quale, vale sempre la pena ricordarcelo, non saremmo ripartiti – ci ha consentito di
    mettere sotto controllo la gestione finanziaria e di presentare alla Corte dei Conti un credibile piano di
    rientro fino alla scadenza prevista del 2032, che la Corte ha approvato.
    Nella seguente tabella sono esposti, in sintesi, i dati complessivi della programmazione prospettica dal
    2028 (primo anno successivo a quello incluso nel triennale oggetto, oggi, di approvazione) al 2032,
    ultimo anno di predissesto.
    Dal 2033, è infatti programmato il rientro in bonis, pur dovendo continuare a recuperare, annualmente,
    la quota residua di disavanzo da riaccertamento straordinario fino al 2043.

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L’onere annuale di recupero del disavanzo sarà molto alto fino al 2030 (175 milioni annuali), a causa
della normativa che ha imposto agli enti di recuperare in 10 anni il disavanzo da anticipazione di
liquidità; scenderà a 79 milioni annui nel 2031 e 2032 (come detto, ultimo anno di piano di riequilibrio)
e decrescerà ancora, dal 2033, a 41,7 milioni annui che corrispondono al disavanzo da riaccertamento
straordinario, per il passaggio alla contabilità armonizzata che il legislatore ha permesso di recuperare
in 30 anni.
La Tabella sintetizza i dati di programmazione che, in maggior dettaglio, sono stati sottoposti alla
Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per le sue valutazioni sulla capacità del comune di
risanare pienamente la propria gestione finanziaria, recuperando del tutto lo squilibrio dei conti.
È rappresentata la proiezione delle entrate che il comune sta consolidando con le azioni previste del
Patto per Napoli, mentre nella spesa sono indicate – come richiesto espressamente dalla Sezione di
controllo – solo le spese obbligatorie: personale, tributi, spese di gestione ordinaria come utenze e
manutenzioni, igiene urbana, welfare, gli oneri di gestione del debito finanziario (quote capitale +
interessi) e i vari fondi di accantonamento obbligatori per legge, tra cui il principale è il fondo crediti
dubbia esigibilità del quale si prevede un progressivo, ma prudenziale, alleggerimento.
Il risultato è la capacità anno, per anno, delle entrate di coprire le spese obbligatorie, lasciando margine
alla spesa di sviluppo, per il consolidamento e la crescita dei servizi ai cittadini e per un adeguato piano
di investimenti.
A proposito della crescita dei servizi, giova ricordare che a partire dal 2027, e ancor più nei successivi
esercizi, sarà necessario dare copertura alla gestione degli investimenti che stiamo realizzando
attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR e della programmazione complementare, nonché di tutti gli altri
fondi di coesione e nazionali.
Come ho evidenziato più volte, è un tema cruciale, come stiamo verificando per la questione degli asili
nido, che costituiscono un livello essenziale di prestazione ai cittadini, con stringenti obiettivi di crescita
del numero dei posti da mettere a disposizione, fissati dalla legge, che andranno ad impattare
pesantemente sulla struttura del bilancio comunale.
Altro servizio potenzialmente impattante sulla composizione dei futuri bilanci è quello del trasporto
pubblico locale: il 2025 è un anno fondamentale per impostare la futura organizzazione del servizio, a
seguito della scelta della gestione in house, e per disporre di una programmazione strategica di lungo
periodo, in termini tecnici e organizzativi e, soprattutto, in termini finanziari.
Proiezione della programmazione finanziaria dal 2028 al 2032

€/milioni 2028 2029 2030 2031 2032
PARTE ENTRATA:
Utilizzo avanzo accantonato 57,07 59,09 61,21 63,30 65,41
Entrate tributarie 1.010,94 1.043,88 1.016,29 1.019,10 1.016,77
Trasferimenti correnti 337,88 286,38 287,87 249,88 250,98
Entrate extratributarie 258,11 257,11 257,11 256,11 256,11
Entrate in conto capitale 350,26 345,27 349,76 345,76 345,77
Indebitamento (fondo rotativo
demolizione abusi)

4,00 4,00 4,00 4,00 4,00
Anticipazioni tesoriere 200,00 200,00 200,00 200,00 200,00
Partite di giro 2.285,66 2.285,66 2.285,66 2.285,66 2.285,66

5

TOTALE ENTRATA
PROGRAMMATICA

4.503,92 4.481,39 4.461,90 4.423,81 4.424,70

PARTE SPESA: spesa obbligatoria
Recupero disavanzo 175,45 175,45 175,45 79,68 79,37
Spese correnti 1.140,53 1.118,70 1.098,12 1.098,03 1.094,59
Spese investimento 4,19 4,19 4,19 4,19 4,19
Rimborso dei prestiti 120,50 124,04 127,72 131,20 134,16
Chiusura anticipazioni
tesoriere

200,00 200,00 200,00 200,00 200,00
Partite di gito 2.285,66 2.285,66 2.285,66 2.285,66 2.285,66
TOTALE SPESA obbligatoria
PROGRAMMATICA

3.926,33 3.908,04 3.891,14 3.798,77 3.797,97

DELTA per sviluppo dei
servizi e degli investimenti

577,59 573,35 570,76 625,05 626,73

Non ho bisogno, in questa sede, di evidenziare il significato che ha per noi l’approvazione da parte della
Corte dei Conti del piano di rientro e della conseguente uscita, sia pure tra 8 anni, dalla condizione di
predissesto.
Quando, solo tre anni fa, siamo partiti, la condizione del bilancio comunale rasentava il dissesto – se
fossimo un’azienda avremo dovuto portare i libri in tribunale – ma se avessimo dato ascolto a quanti, e
non pochi, ci consigliavano di dichiarare il dissesto, oggi non staremmo qui, a discutere in questi
termini: consci, cioè, della concreta possibilità di farcela; anche se ben consapevoli di quanta strada
dobbiamo fare ancora. Il cammino che ci attende, infatti, è molto impegnativo. L’obiettivo, per il triennio
2025/2027, è di recuperare un ulteriore miliardo e cento milioni circa; di cui 526 milioni di disavanzo

  • che incideranno per la pesante cifra di 175,4 milioni all’anno – e circa 600 milioni di debito finanziario,
    così ripartiti: 212 milioni nel ’24; 206 milioni nel ’25; 184 milioni nel ’27.
  1. Dimensione del bilancio
    Il bilancio del Comune di Napoli, per l’anno 2025, è pari a 5.576.469.594,56 di cui: 1.515.385.338,70 è
    la spesa corrente e 1.252.179.801,20 sono gli investimenti in opere a cui vanno aggiunti 3 milioni
    finalizzati agli investimenti finanziari (ovvero la costituzione del capitale della new co per la gestione del
    patrimonio); mentre il rimborso del capitale alle banche è di 143.576.077,42 milioni. Le partite di giro e
    anticipazioni tesoreria (pari a 200 mln) ammontano a 2.286.879.480,35.
    SPESA Risorse 2025
    DISAVANZO DA RECUPERARE 175.448.896,89 €
    SPESE CORRENTI 1.515.385.338,70 €
    SPESE IN CONTO CAPITALE 1.252.179.801,20 €
    ATTIVITÀ FINANZIARIE 3.000.000,00 €
    RIMBORSO PRESTITI 143.576.077,42 €
    ANTICIPAZIONE DI TESORERIA 200.000.000,00 €
    PARTITE DI GIRO 2.286.879.480,35 €
    Totale complessivo 5.576.469.594,56 €

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  1. Composizione del bilancio: Entrate
    Guardiamo, ora, alla composizione del bilancio, a cominciare dalle Entrate correnti, che sono di
    1.698.670.668,89; di cui, limitandomi alle voci principali:
  • 116 milioni sono la quota prevista per il 2025 di finanziamento statale derivante dal Patto per Napoli.
    Sappiamo che questa è, ormai, la sola voce rilevante proveniente da contributi centrali; già nel 2025 si
    registra la prima flessione rispetto alla dimensione che il trasferimento ha avuto nei primi anni del Patto:
    si scende, infatti, dai 151 milioni del 2024 a 116 milioni per questo esercizio, e questo giustifica, almeno
    nella prima fase di approvazione del bilancio 2025, una contenuta riduzione delle spese rispetto
    all’assestato degli anni precedenti. Ma, soprattutto, abbiamo ben presente che essa scende a 46 milioni
    dal 2026. È questa la sfida su cui stiamo lavorando: sostituire la finanza statale di supporto iniziale con
    la nostra finanza basata sulla realtà economica e sociale della città e sul suo sviluppo, avendo come
    riferimento non solo i cittadini residenti, ma anche tutti coloro, persone, enti ed imprese che operano
    in città, usufruendo dei servizi. L’incremento della capacità economica e finanziaria della città passa,
    naturalmente, anche attraverso l’intercettazione della reale base imponibile e l’aumento e
    velocizzazione della riscossione delle nostre entrate. In questo percorso, avviato e con primi
    interessanti risultati, come esporrò nella parte riguardante la riscossione, ha uno snodo delicato proprio
    nel 2026, anno ancora di passaggio dal vecchio bilancio, incapace di provvedere alle esigenze della
    città, al nuovo sistema nel quale, pur col supporto statale di accompagnamento del Patto, il bilancio
    dovrà rendersi autonomo.
    I contributi del Patto, come abbiamo già detto, ci hanno evitato il dissesto, ma anche consentito di
    limitare al minimo gli interventi fiscali autonomamente decisi dal Comune, al solo aumento Irpef del
    2%.
  • 107 milioni entrano dall’addizionale Irpef, che registra un significativo aumento, che va oltre quello
    previsto nel Patto per Napoli. Si tratta di un fenomeno interessante che merita una analisi sulle ragioni
    che lo determinano. Si tratta di minore evasione certamente, risultato del recupero della riscossione di
    cui parlerò, o possiamo dedurne anche un incremento complessivo del reddito?
  • 13,5 milioni dai diritti di imbarco, sui quali pende la sentenza del Consiglio di Stato, a seguito del
    ricorso delle compagnie. In ogni caso, va detto che il dato statistico smentisce le fosche previsioni che
    erano state fatte dagli operatori per scongiurare l’aumento. La tassa non ha ridotto, né dirottato i flussi
    turistici e commerciali e l’apertura dello scalo di Salerno consente una gestione più flessibile del traffico
    anche in presenza della tassa per l’aeroporto di Napoli. È, comunque, del tutto evidente che è matura
    una riforma complessiva, a livello nazionale, di questo istituto, la cui distribuzione attuale penalizza i
    Comuni.
  • 16 milioni dalle tariffe a domanda individuale. Ne abbiamo discusso più volte nel corso dell’anno
    passato, ma dobbiamo riprendere al più presto l’argomento. Infatti, anche se la percentuale di
    copertura pubblica, del 36% prevista dalla legge, è rispettata, i margini di aggiustamento ci sono. Sia in
    ordine ad adeguamenti tariffari – è il caso dei servizi culturali: musei, mostre, eventi; o dei matrimoni, la
    cui celebrazione nelle sale comunali, a cominciare dal Maschio Angioino, registra un aumento di
    richieste, in particolare da ospiti non residenti -, sia in ordine alla riorganizzazione del servizio e
    recupero della evasione, vedi, ad esempio, la refezione scolastica.

7

È necessario procedere ad una analisi del nostro “mercato” di riferimento per questi servizi, per
conoscere in dettaglio le categorie dei nostri utenti, non solo riguardo alla loro condizione economica
per attivare agevolazioni, peraltro già esistenti, ma anche con riferimento al contenuto della domanda
e alla provenienza di coloro che sono interessati a partecipare alla vita della città: ad esempio, solo
conoscendo la provenienza di chi accede ai servizi culturali, sarà possibile attivare la proposta, che è
emersa in sede consiliare di discussione delle tariffe museali, di agevolare i cittadini, eventualmente
fino alla gratuità.

  • 204 milioni derivano dall’IMU, per la quale le tariffe sono al massimo, fin dall’ingresso in predissesto,
    per espresso obbligo di legge.
  • 264 milioni è il valore della Tari (con residui non ancora incassati per 580 ml). Questa cifra, molto
    rilevante, corrisponde, come sappiamo, al costo del servizio, come prevede la legge.
    I costi della raccolta e smaltimento rifiuti, che sono pesantemente aumentati in questi anni e rispetto
    allo scorso anno di circa 10 milioni, dipendono, soprattutto, dal costo dello smaltimento del materiale,
    che, in assenza di impianti, deve essere trasferito altrove e della percentuale ancora non sufficiente di
    differenziata.
    Lo scorso anno, per evitare di gravare l’intero aumento sui cittadini, abbiamo realizzato una manovra di
    circa 11,5 milioni a sostegno delle famiglie, attraverso due interventi. Da un lato, scontato il necessario
    adeguamento delle tariffe Tari, che erano ferme da 4 anni, abbiamo provveduto a sterilizzare l’aumento
    previsto attraverso una copertura a carico del bilancio di ca 4 milioni applicando la norma introdotta dal
    2024 che consente di destinare l’imposta di soggiorno anche alla copertura del servizio di igiene
    urbana. Nel 2024, sempre a carico del bilancio, è stato anche erogato un bonus ai cittadini, che hanno
    subito il pesante incremento dei costi energetici, a patto che essi fossero registrati in banca dati TARI e
    fossero in regola con i pagamenti, per ca 7,5 milioni.
    Anche per il 2025, l’applicazione di questi costi in tariffa dovrà tenere conto sia delle esigenze del
    bilancio, che ricordo, è pur sempre, nonostante i miglioramenti, quello di un Ente in predissesto, sia
    della volontà politica del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale di ridurre il più possibile il
    peso dell’aumento per i cittadini napoletani, a partire dalle famiglie. Peraltro, la Legge di bilancio
    prevede, come detto, che possano essere utilizzate anche le risorse provenienti dall’imposta di
    soggiorno.
  • 21,5 milioni derivano dall’imposta di soggiorno. A questi si aggiunge la previsione di circa 9 milioni
    derivanti dal nuovo aumento, che abbiamo contenuto, per venire incontro alle richieste degli operatori
    turistici, incrementando di 1 euro il settore alberghiero; di 1,5 euro l’extra alberghiero e di 2 euro le
    locazioni brevi.
    Tabella
    Come si può vedere, in ragione della deroga prevista dalla Legge di bilancio 2024 per il Giubileo, alcune
    fasce superano il limite dei 5 euro. In assenza di ulteriori interventi legislativi queste tipologie
    rientreranno, il prossimo anno, nel limite di 5 euro; mentre tutti coloro che non lo superano conservano
    l’aumento previsto. Il gettito prevedibile si aggira sui 9 milioni.
    Venerdì scorso abbiamo avuto notizia di un ricorso al TAR, da parte di titolari di locazioni brevi, contro
    questo provvedimento. Continua ad operare, in città, un partito trasversale che antepone interessi
    privati al bene collettivo. I tre ricorsi di cui siamo oggetto (imposta di soggiorno, tassa di imbarco,
    riscossione) sono tutti orientati a bloccare il tentativo che stiamo facendo di costruire una normalità
    fiscale, nella quale il rapporto tra servizi, che tutti chiedono, e risorse sia virtuoso.

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Il problema, semmai, come rilevano i Revisori nella loro relazione, è il livello elevato di evasione, rispetto
alla quale raccomandano controlli mirati, sopralluoghi ed incrocio banche dati.
RIEPILOGO ENTRATE CORRENTI Risorse 2025
Patto per Napoli 116.000.000 €
Addizionale irpef 107.000.000 €
Add.le sui diritti di imbarco 13.500.000 €
Servizi a domanda individuale 16.000.000 €
Imu 204.000.000 €
Tari 264.000.000 €
Imposta di soggiorno 21.500.000 €
Totale complessivo 742.000.000 €

  • 10,5 ml da alienazioni. Come si ricorderà all’inizio del nostro mandato abbiamo “pulito” il bilancio da
    alcune anomalie. Una di queste era la gonfiatura delle entrate da alienazioni, talvolta motivata da
    improbabili alienazioni destinate a non verificarsi. Abbiamo, invece, scelto una linea strategica più
    coraggiosa ed efficace. Quella di costruire con un partner pubblico, Invimit, un Fondo immobiliare.
    Questa impostazione ha già prodotto una prima entrata reale di 15,5 milioni e la proprietà in quote di
    altri 28,850 milioni. Siamo ora impegnati nella seconda fase che prevede, prioritariamente, l’alienazione
    di tutte le 10 caserme ancora di nostra proprietà; nonché la definizione per il 2026 di un ulteriore elenco
    di immobili da destinare al fondo. Visti i tempi non brevi di queste operazioni, che comportano
    procedure importanti e delicate, abbiamo evitato di caricare nelle previsioni 2025 altre entrate da
    Invimit, mentre le abbiamo contabilizzate per il 2026 e 2027 per un valore di 15 milioni per ciascun anno,
    a fronte dell’acquisto di quote di proprietà per € 10,5.
    Va, però, rilevato che la recente costituzione dell’ufficio valorizzazione e alienazione dell’area
    patrimonio, ha portato a raddoppiare i rogiti direttamente gestiti dal Comune, con un conseguente
    incremento delle entrate.
    Stiamo inoltre procedendo alla regolarizzazione sia delle attività commerciali, sia di quelle sociali,
    attraverso la stipula di nuovi contratti che prevedono il recupero della morosità pregressa e nuovi
    canoni. Solo per citare, a titolo di esempio, Kodocan, sant’Egidio, Universal, circolo Posillipo, con un
    incremento di entrate di oltre 200 mila euro annui per canoni.
    Ma non basta. Il Patrimonio di proprietà del Comune, per la sua entità e per il suo valore economico,
    sociale ed istituzionale, rappresenta uno snodo decisivo nel percorso di risanamento. Non per niente è
    una delle voci piu sensibili del Patto per Napoli e sappiamo bene l’attenzione che vi presta la Corte dei
    Conti, sia nelle indagini relative a eventuali danni erariali, sia nella valutazione delle scelte strategiche
    del Comune. Nella stessa udienza, che poi ha portato, poi, alla positiva approvazione del Piano di
    riequilibrio, la Magistratura contabile si è soffermata su questo punto (oltre che sui debiti fuori bilancio)
    per rilevare che il percorso fatto dev’essere implementato. La costituzione nei prossimi mesi della
    nuova società per la gestione del patrimonio a reddito e la riorganizzazione di Napoli servizi, che si
    occuperà del patrimonio non a reddito, assieme alla conseguente riorganizzazione degli uffici comunali
    e alla ingente destinazione di risorse del Piano straordinario degli Investimenti, collegato al mutuo BEI,
    deve rappresentare l’occasione per operare il necessario salto di qualità.
    Per quanto riguarda la parte delle entrate vincolate per investimenti, destinate alla mobilità, all’edilizia
    abilitativa, al patrimonio monumentale, al decoro urbano, prevede, nel 2025, 431 ml da PNRR; oltre ai
    90 da Fondo Pluriennale Vincolato, su 1,5 miliardi complessivi, di cui 90 milioni derivano dal precedente

9

prestito BEI dedicato al trasporto. Di seguito i principali investimenti. Si reinvia alla nota integrativa per
l’elenco completo:

PNRR – PNC – PIANO SOSTEGNO OBIETTIVI PNRR
GRANDI CITTA’

PREV. 2025 PREV. 2026 PREV. 2027

PNRR-M5C2 – 2.2 Piani Integrati Urbani – CUP
B61B22000670006 – RESTART SCAMPIA un nuovo
ecoquartiere nellarea dellex lotto M

34.131.9823,66 € – € – €

PIANO SOSTEGNO OBIETTIVI PNRR GRANDI CITTA
– Riqualificazione Scampia

11.392.416,39 €

PNRR-M5C2 – 2.2 Piani Integrati Urbani – CUP
B61B22000680006 – Riqualificazione
dell’insediamento Taverna del Ferro

17.119.054,91 € – €

Rigenerazione urbana del real albergo dei poveri
e dell’ambito urbano p.zza carlo iii, via foria ,
p.zza cavour

26.261.539,90 €


Pnrr m2c2 – 4.2. sviluppo trasporto rapido di
massa – cup b61b21004880001 – realizzazione
impianti della linea tranviaria n. 4 di napoli

18.856.046,74 € 4.543.953,26 €

Pnrr m2c2 – 4.2. sviluppo trasporto rapido di
massa – cup b61e16000790007 – ampliamento
deposito mezzi e officina della linea 1 – località
piscinola ( lotto 2)

16.000.000,00 € – €

Come sapete, ne ho appena fatto accenno, è previsto un nuovo finanziamento Bei da 45 milioni. Si
tratta di uno sforzo rilevante che facciamo sul piano finanziario. Ci carichiamo di un nuovo onere, ma
abbiamo valutato che era necessario dare un segnale coraggioso nella direzione di una nuova fase della
nostra attività. Come dirò piu avanti Napoli è cambiata e noi con lei. Questa maturazione implica la
necessità di guardare avanti.
È, però, necessario aver chiaro che, poiché siamo ancora un Ente in riequilibrio, l’attivazione di tale
mutuo è possibile solo se si basa sul presupposto, imprescindibile, sancito dal Testo unico, che
vengano finanziate opere che garantiscano l’ottenimento di risparmi di gestione funzionali al
raggiungimento degli obiettivi fissati di risanamento previsti dal piano di riequilibrio finanziario
pluriennale.
Attraverso un certosino lavoro, di cui ringrazio tutti gli uffici, abbiamo censito numerosi mutui pregressi
non del tutto utilizzati e altri finanziamenti disponibili.
Siamo così riusciti a predisporre un piano straordinario di investimenti, che sommandosi al
finanziamento BEI, raggiunge la notevole cifra di 120 milioni, dando vita ad un “Piano straordinario di
Investimenti” indirizzato a vari interventi di miglioramento della città.
Tabella

10

Stiamo predisponendo un piano che discuteremo insieme. A grandi linee, possiamo prevedere una
ripartizione delle risorse per grandi capitoli, che poi verranno articolati in progetti specifici.
Orientativamente si può ipotizzare di impiegare
30 milioni per la manutenzione straordinaria degli ERP, dei beni confiscati e dei beni comuni;
35 milioni circa per le strade e i trasporti;
20 per gli edifici monumentali, istituzionali e culturali;
20 per il decoro e l’igiene della città, il Verde pubblico, i parchi cittadini, l’accoglienza turistica;
15 per lo sport, le scuole e i giovani, le scuole.
Nel corso della recente Commissione bilancio è emersa la volontà del Consiglio di condividere le
finalità di questo ambizioso progetto. Sarà un mio impegno, d’intesa con il Presidente della
Commissione bilancio, predisporre questa discussione.
Una riflessione a sé merita la riscossione. Abbiamo dedicato molte energie a questo cruciale aspetto
della vita del Comune. Con oltre 2 miliardi di mancata riscossione di tasse e tributi ogni sforzo di
risanamento strutturale non può avere successo. Il Comune, per le forze di cui disponeva, nonostante
la qualità del proprio personale, non era in grado di far fronte a tale impegno e perciò, d’intesa col
governo e la Agenzia delle Entrate, abbiamo fatto un bando di affidamento ad una società specializzata
(Municipia), la quale, anche per rispetto della specificità del territorio napoletano, ha costituito una
società di scopo: Napoli Obiettivo Valore. E ha fatto bene, visto che pochi mesi dopo il nuovo codice
degli appalti ha reso obbligatoria la costituzione di società di scopo. Contro questa decisione (o,
maliziosamente, secondo la vecchia teoria andreottiana che, talvolta, a pensar male si fa peccato… ma
si indovina, contro la idea che bisogna pagare le tasse…) alcuni operatori napoletani, commercialisti o
avvocati, hanno presentato ricorso sulla legittimità di NOV ad operare non essendo iscritta all’Albo dei
soggetti abilitati all’accertamento e riscossione. La presenza di un conflitto tra norme: quella (Dlgs
50/2016) che prevede la facoltà di istituire una società di scopo che agisce in nome e per conto
dell’aggiudicatario di una gara per la realizzazione di un Projet Financing, subentrando e nel contratto
originario di concessione (è il nostro caso) e quella (decreto Mef 101/2022) che prevede il divieto di
iscrizione all’albo di una società e di una sua controllata (il che ovviamente confligge con l’obbligo a
costituirla, nel frattempo previsto dal codice degli appalti)) ha indotto la Corte di Giustizia Tributaria di
Napoli a porre il quesito interpretativo alla Corte di cassazione. E, qualche giorno fa, il 22 gennaio, si è
tenuta, l’udienza, presso la Sezione Tributaria della Suprema Corte di cassazione.
Non abbiamo elementi per anticipare il giudizio della Suprema Corte e, pur confidando in un
accoglimento della tesi sostenuta dai nostri legali e da quelli del concessionario in merito alla
possibilità della società di progetto di “ereditare” i requisiti della società aggiudicataria, gli uffici hanno
chiesto a Municipia e Napoli Obiettivo Valore di porre in essere tutte le azioni necessarie per
salvaguardare la pretesa tributaria dell’Ente. Conseguentemente, le due società hanno sottoscritto, il
7 agosto 2024, un contratto di servizi ai sensi dell’art. 184 comma 2 d.lgs. 50/2016) che prevede che
Municipia avoca a sé l’attività assegnata a NOV, svolgendo la direttamente, in attesa degli esiti del
ricorso pendente. Ovvero, che gli atti relativi alle attività di accertamento e riscossione vengono
sottoscritti da Municipia SpA, che è regolarmente iscritta all’Albo.
Per quanto riguarda gli atti già emessi precedentemente a tale decisione (circa 80 mila) e soggetti al
rischio decadenza, il concessionario ha provveduto ad annullare quelli sottoscritti da Napoli Obiettivo
Valore e a riemetterli a firma Municipia.

11

Ciò che, però, colpisce positivamente é che queste vicende sembrano non aver influito sui
comportamenti dei cittadini ai quali avevamo ben spiegato il senso non vessatorio, ma finalizzato al
bene comune, della necessità del recupero delle tasse e dei tributi non pagati. I risultati, infatti, del
2024 sono positivi: quasi 110 milioni (per l’esattezza:109.569.7118,04).
Considerando anche la quota del 2023, che è stata di 5.970.334,97 (l’attività era iniziata a fine anno),
complessivamente abbiamo recuperato quasi 116 milioni (115.540.053,01); di cui 62 milioni già
incassati (58 nel 2024; l’obiettivo era 50) e 53 milioni da incassare, in quanto rateizzati.
Va notato che il complessivo dei rateizzati era di 71 milioni, dei quali quasi 18 sono stati già riscossi.
Personalmente attribuisco molto significato alla elevata richiesta di rateizzazione; innanzi tutto perché
è naturale che le tasse morose si rateizzino; in secondo luogo, perché, essendo il tasso di solvibilità di
circa l’80%, possiamo considerare attendibile il dato complessivo, anche come riprova della
comprensione della operazione messa in atto. Insomma, i napoletani stanno rispondendo!
Infatti, andando ad esaminare la composizione di questo dato complessivo, i risultati più significativi in
valore assoluto riguardano l’omesso versamento TARI: circa 19.5 Milioni, più 12 milioni per rateizzi non
scaduti; la coattiva TARI per oltre 10 Milioni, più 11,7 Milioni per rateizzi non scaduti; la coattiva del
Codice della Strada (CdS) per oltre 15 Milioni, più 5.9 Milioni per rateizzi non scaduti. Mentre le
riscossioni IMU risentono di una maggiore incidenza delle sospensioni per contenzioso (in virtù degli
importi mediamente più elevati rispetto alle altre entrate) e quindi sono “fisiologicamente” spostate in
avanti.
Tabella
Una considerazione va fatta sugli atti emessi: 1,9 milioni di pratiche (alcuni contribuenti ne sommano
piu di una), per un totale di 1,9 miliardi di euro. Sono cifre enormi, che andavano messe in campo al piu
presto per dare a tutti il quadro della situazione generale e a ciascuno della propria posizione
individuale. La gestione impegnerà un lungo periodo di tempo durante il quale sarà effettuato un
continuo monitoraggio, anche da parte nostra, per prevenire o correggere eventuali problemi che,
inevitabilmente si presenteranno. Va, pero, osservato che, a fronte di tale entità, i contenziosi attivati
sono lo 0,6% (circa 8000); il che è del tutto fisiologico, anche se, ripeto, come Comune effettueremo i
dovuti controlli a tutela dei contribuenti. Abbiamo interesse che i cittadini paghino le tasse; quindi,
siamo dalla loro parte affinché ciò avvenga senza errori o ingiustizie.

  1. Composizione del bilancio: Uscite; i vincoli e la spesa
    -I vincoli
    Se passiamo, ora, alle uscite, notiamo subito che gravano sul bilancio dei pesanti vincoli che limitano
    eccessivamente la nostra disponibilità di spesa. Mi riferisco a tre voci principali. Le prime due, il
    recupero del disavanzo e del debito, di cui ho già parlato, ammontano per il 2025 a 392 Milioni e,
    complessivamente per il triennio oltre il miliardo.
    La terza è il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, che vale, nel 2025, 313 milioni. Una cifra enorme. Ho
    più volte affermato che considero questa norma, nella sua natura, positiva, perché di fatto va
    considerata come una prevenzione “anti suicidio” degli Enti locali. Ma, al tempo stesso, sostengo che
    la sua rigidità è anacronistica e non rispettosa degli sforzi che gli Enti locali fanno, ogni giorno, per offrire

12

e gestire i servizi alla comunità. Il Sindaco, nella sua veste di Presidente dell’Anci, ha sollevato il tema
nel suo discorso di insediamento a Torino, proponendo che, nel conservare lo spirito della norma, si
potesse, almeno, calcolare gli effetti di ricalcolo positivi derivanti dal miglioramento delle entrate già
l’anno successivo e non dopo 3 anni come avviene ora.
Trovo, peraltro, molto importante che questo tema, come altri analoghi, rientrino nella necessaria e
urgente riforma della fiscalità locale, anch’essa annunciata da Manfredi, con l’obiettivo di superare la
contraddizione attuale che inquadra il bilancio comunale dentro una ragnatela di norme e vincoli che
privilegiano un’ottica autorizzativa, deprimendo la piena assunzione di responsabilità decisionale da
parte dell’Ente. In tal senso, la metodologia adottata col Patto per Napoli rappresenta (anche in
riferimento a quanto prevede il riformato l’articolo 81 della Costituzione) un buon esempio di come
impostare un nuovo rapporto tra Stato centrale e Comuni, come peraltro riconosciuto, in più occasioni,
anche recenti, sia dal Mef, che dal Ministero degli Interni.
A questa cifra vanno aggiunti gli altri Fondi che abbiamo definito e che rappresentano una prudenziale
previsione di sicurezza in ordine a voci sensibili. Si tratta di altri 35 milioni che, nel bilancio 2025, si
aggiungono ai 313 dell’FCDE, per un totale di 348 milioni (nel bilancio 2025), così ripartiti:

  • Fondo riserva 5,3;
  • Fondo Addizionale diritti imbarco 4 ml (che abbiamo costituito in attesa della sentenza del Consiglio
    di Stato);
  • Fondo Accantonamento Tari 7.5 ml;
  • Fondo Rinnovi contrattuali 6.1 ML;
  • Fondo debiti fuori bilancio 8,8 mln; resta un serio problema; sappiamo che la stragrande maggioranza
    di questi oneri dipendono dai contenziosi per incidenti causati dal dissestato suolo stradale per
    fronteggiare il quale abbiamo previsto un rilevante stanziamento nel piano straordinario di investimenti.
    -Fondo contenzioso 1 mln (il Fondo Contenzioso ammonta complessivamente a 332 ml, già
    accantonato nel risultato presunto di Amministrazione 2024).
    Insomma, tra rientro del disavanzo e del debito commerciale e i Fondi sono ben oltre 600 milioni
    bloccati ancor prima di cominciare a spendere.
    -la spesa
    Non sfugge a nessuno che questo percorso tutto in salita, coincide con quello elettorale, ormai tutto …
    in discesa: la Regione, già tra pochi mesi, le Comunali, nella primavera del 2027 e, nello stesso anno, il
    Parlamento.
    A questo percorso si associa quello intervenuto in questi tre anni, nei quali, sia in ragione di eventi
    esterni, sia delle scelte da noi operate, molte cose sono cambiate e in meglio. La città non è più la
    stessa; è più dinamica, aperta e protagonista di sé stessa e dello scenario generale.
    Nemmeno noi siamo più quelli di allora; il Comune è cresciuto, la complessità è maggiore, le
    responsabilità anche…
    In questo contesto cresce la domanda di sempre maggiori e migliori servizi ed efficienza
    amministrativa. Un salto di qualità, che si rende necessario dalla nuova fase che si è aperta per Napoli
    e per il Comune e che si interseca con le scadenze amministrative e politiche che ci attendono.
    In sostanza aumenta la necessità di spesa.
    Finora, i risultati raggiunti sono il frutto di un’attenta politica di risanamento che non ha penalizzato
    l’attività del Comune, sia in termini di servizi, che di opere. Abbiamo agito limitando al massimo il
    prelievo fiscale e, soprattutto, senza operare tagli, anzi realizzando un costante incremento sia della
    spesa corrente che degli investimenti. Dobbiamo continuare in questa politica.

13

Allegata alla relazione trovate un interessante analisi, preparata dall’ufficio cassa e bilancio,
dell’andamento della spesa nel triennio, che meriterà una analisi di merito, sulla quale non mi dilungo
per ragioni di tempo, ma chiedo alla Commissione bilancio di predisporre una occasione di
approfondimento (all. 1)
In attesa della manovra di assestamento di marzo le spese correnti previste per il 2025 si aggirano in
900 milioni.
La voce più significativa sono le assunzioni di personale. Circa 2500 persone sono entrate a far parte
della nostra comunità o hanno assunto nuove responsabilità. Si tratta di una operazione fondamentale,
che ha ha cambiato la vita e la funzionalità del Comune, senza la quale oggi non potremo svolgere la
massiccia mole di servizi ai cittadini che sono notevolmente cresciuti in questi 3 anni.
… Tabella … (dirigenti, funzionari; laureati, diplomati
il costo di questa importante operazione è di 270 milioni con un incremento nel triennio di … milioni
… Tabella …
Ma, vi è un’altra voce di spesa che occupa uno spazio rilevante nel bilancio. Si tratta dei circa 400 milioni
che ogni anno vengono impiegati per i contratti di servizio con le nostre aziende partecipate.
116 milioni sono destinati al trasporto pubblico locale; con un incremento, nel 2025, di 2 milioni per
ANM, che raggiunge i 52 milioni, con un aumento di 4 milioni nel triennio; Napoli Servizi, per la quale
abbiamo prorogato il contratto per un anno, ha una dotazione di 71 milioni, che andranno ruvusti alla
luce del piano industriale in via di attuazione; 3 milioni per la costituzione della nuova società del
patrimonio; 246 milioni ad Asia per l’igiene urbana (di cui circa 50 vanno attribuiti ai costi Sapna). Il tema
partecipate è noto e dobbiamo concludere, entro giugno, il piano di riordino. Non mi dilungo ora su
questo punto; ma, penso che sia arrivato il momento di confrontarci nelle Commissioni competenti,
stabilendo un calendario di lavori che coinvolga il Consiglio Comunale in questa cruciale fase.
Un’altra importante voce di spesa, sulla quale si concentra l’attenzione di tutti i consiglieri comunali e
di municipalità, riguarda le manutenzioni. Una voce praticamente azzerata quando siamo arrivati e che
abbiamo, da subito, implementato finanziando con 800 mila euro ciascuna municipalità e con i 4
milioni che il Consiglio comunale ha deciso di impiegare in tal senso. Attraverso, però, ulteriori
stanziamenti siamo arrivati ad un totale di 53 milioni tra manutenzione ordinaria (32 milioni) e
straordinaria (20 milioni).

RISORSE 2022 RISORSE 2023 RISORSE 2024

MANUTENZIONI
ORDINARIE 33.105.955,75 € 33.009.755,47 € 32.516.090,54 €
MANUTENZIONI
STRAORDINARIE 9.603.514,55 € 15.963.446,53 € 20.797.908,41 €
42.709.470,30 € 48.973.202,00 € 53.313.998,95 €
Di particolare interesse è la voce relativa alle attività sociali, comprensiva di welfare per 51,7 milioni,
comprensivi della quota destinata a Napoli Servizi (10 milioni) e altri interventi a favore dei giovani,
contro la violenza di genere e per la prevenzione della salute.

14

Una attenzione particolare abbiamo dedicato in considerazione alla emergenza “Vele”, in relazione allo
sgombero e abbattimento delle Vele che necessita di una previsione di spesa per sostegno alle famiglie
(autonoma sistemazione) e costi indiretti dell’abbattimento (traslochi e altro), al momento non
quantificata e non prevista in bilancio.
SPESA Risorse 2025
POLITICHE GIOVANILI 453.500 €
VIOLENZA DI GENERE 160.000 €
PREVENZIONE DELLA SALUTE 155.000 €
OP. SGOMBERO SCAMPIA 100.000 €
Totale complessivo 878.500 €

Uno spazio tutt’altro che secondario occupa la voce cultura per 8,9 milioni (nel triennio 26,6 ml),
comprensivi dei contributi alle Associazioni e Enti (4,4 ml) e turismo: 7,3 milioni (nel triennio 22 ml) .
Sempre in previsione dell’assestamento va considerata la programmazione delle celebrazioni per
l’anniversario della fondazione di Napoli (Napoli2500), che prevedono vari venti, alcuni in
collaborazione col Governo, altri gestiti autonomamente da noi. Al momento sono stanziati 1150 mila
euro.
Ricordo, anche, che nel 2026, Napoli sarà la capitale europea dello sport, per sostenere questa
scadenza nel bilancio 2025 sono stanziate 200 mila euro, che si aggiungono ai finanziamenti Bei già
citati e agli altri interventi in cantiere. L’importanza dello sport è una delle priorità della nostra
amministrazione come dimostrano gli accordi fatti con le varie Federazioni nazionali e l’annuncio della
costruzione del nuovo palazzetto.
Un impegno particolare è stato dedicato al verde pubblico e al decoro urbano con una spesa di 8,2 ml
per alberature, arredo urbano e gestione del verde. La recente istituzione, voluta dal Sindaco, del
Servizio che si deve occupare del decoro della città rappresenta una interessante novità nella
programmazione del lavoro del Comune ed una opportunità per tutti.
Infine, ma non ultima, la attenzione dedicata alla sicurezza, sia potenziando il corpo dei vigili, sia con
mezzi e strumenti piu adeguati,

  1. Manovra di assestamento di marzo
    Come annunciato in premessa la approvazione di questo bilancio sarà integrata dalla ulteriore manovra
    di assestamento che completerà la previsione 2025/2027.
    Ho già evidenziato, nel corso della relazione, le scelte che dobbiamo compiere in occasione della
    manovra. Facciamole insieme!!
    In occasione della manovra, oltre alla parte contabile sarà, per la prima volta, presentato il bilancio
    sociale del Comune di Napoli.
  2. Conclusioni
    Presidente, Consiglieri,
    In conclusione, mi sento di dire, a questo punto del nostro percorso comune, che da questa relazione
    traspare maggiore sicurezza sulle nostre possibilità, pur nella piena coscienza delle difficoltà ancor da
    superare. Ma, anche la precisa sensazione che dobbiamo accrescere il nostro comune lavoro. Solo una

15

comune condivisione del progetto città, al quale il bilancio risanato è funzionale, solo con un costante
confronto, trasparente e responsabile, saremo in grado di concludere al meglio il mandato che gli
elettori hanno dato al Sindaco e alla Amministrazione. Le condizioni ci sono; non dobbiamo fare altro
che realizzarle!

PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

2

Risultati raggiunti

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale (negli anni scorsi
presentato nei mesi di luglio 2023 e aprile 2024, oggi in Consiglio il 29 gennaio)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori (dai 174 giorni del 2022 ai 30 giorni attuali)

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

3

Approvazione del bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di
approvazione del bilancio previsionale,
che arriva il 29 gennaio in Consiglio
comunale (negli anni scorsi era stato
presentato nei mesi di luglio e di aprile).

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Tempi di approvazione del bilancio previsionale

(2021-2024)

0
1
2
3
4
5
7
8
9
10
11
12

Luglio 2023 Aprile 2024 Gennaio 2025

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

4

Riduzione tempi di pagamento

Assessorato al Bilancio

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Un altro importante risultato è stato
raggiunto con la riduzione dei tempi di
pagamento dei fornitori, che proprio
questo mese ha raggiunto la fatidica
soglia dei 30 giorni. Un cambio di passo
che consente una migliore gestione dei
flussi, un regolare smaltimento dello
stock senza l’aggravio di interessi e
oneri connessi e, soprattutto, una
recuperata credibilità dell’Ente nei
confronti dell’esterno.

Tempi di pagamento del Comune di Napoli

(2021-2024)

Giorni

0
50
100
150
200

2022 2023 2024

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

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Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

5

Il percorso di risanamento finanziario

Assessorato al Bilancio

I l p e r c o r s o d i r i s a n a m e n t o
economico finanziario del Comune
di Napoli, di cui i tempi di
approvazione del bilancio e di
pagamento dei fornitori fanno parte,
si è misurato, innanzitutto, sulla
riduzione della complessiva
esposizione finanziaria, che è
scesa, nel triennio, sotto la soglia dei
4 miliardi.

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Riduzione del debito del Comune di Napoli (2021-2024)

0,00 €
1.500.000.000,00 €
3.000.000.000,00 €
4.500.000.000,00 €
6.000.000.000,00 €

2021 2024

DISAVANZO
DEBITO FINANZIARIO
TOTALE DEBITO

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

6

Il percorso di risanamento finanziario

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DEBITO DEL COMUNE DI NAPOLI al 31/12/21

DISAVANZO 2.212.461.726,45 €

DEBITO FINANZIARIO
(capitale + interessi) 2.800.708.618,46 €

TOTALE DEBITO DI PARTENZA
DEL NUOVO RISANAMENTO 5.013.170.344,91 €

DEBITO DEL COMUNE DI NAPOLI al 31/12/24

DISAVANZO 1.656.742.955,81 €

DEBITO FINANZIARIO
(capitale + interessi) 2.281.703.200,80 €

TOTALE DEBITO DI PARTENZA
DEL NUOVO RISANAMENTO 3.938.446.156,61 €

RIDUZIONE DEBITO DEL COMUNE DI NAPOLI

BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

7

Elementi principali del bilancio

107 milioni di entrate derivanti dall’Irpef (+27 milioni rispetto al 2023)
13,5 milioni di entrate derivanti dalla tassa di imbarco (+13,5 milioni rispetto al 2023)
21,5 milioni di entrate derivanti dalla tassa di soggiorno (+3,85 milioni rispetto al 2023)
(Previsto un incremento di ulteriori 9 milioni che sarà inserito nella manovra di assestamento di
marzo)
204 milioni da Imu (+7 milioni rispetto al 2023)
116 milioni sono la quota prevista per il 2025 di finanziamento statale derivante dal Patto per
Napoli
16 milioni dalle tariffe a domanda individuale
264 milioni dalla Tari
10,5 milioni da alienazioni

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Entrate

Dimensione complessiva del bilancio:
circa 6 miliardi di cui circa un
miliardo e 700 milioni di entrate

Valore 6 MLD

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BILANCIO PREVENTIVO

2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

8

Riscossione

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I risultati del 2024 sono positivi: sono stati recuperati quasi
110 milioni.

Considerando anche la quota del 2023 (l’attività era iniziata
a fine anno), complessivamente sono stati recuperati quasi
116 milioni; di cui 62 milioni già incassati e 53 milioni da
incassare, in quanto rateizzati.

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Valore 2 MLD

La situazione iniziale era di 2 miliardi di
mancata riscossione di tasse e tributi

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2025-2027

Assessorato al Bilancio

Riduzione progressiva dei tempi di approvazione del bilancio previsionale, che arriverà il 29 gennaio in
Consiglio comunale (negli anni scorsi era stato presentato nei mesi di luglio e di aprile)

Riduzione dei tempi di pagamento dei creditori: tempi medi passati dai 200 iniziali ai 30 giorni attuali

Riduzione complessiva del debito (disavanzo + debito finanziario) di un miliardo e 74 milioni di euro

L’obiettivo del prossimo bilancio triennale è di ridurre di altri 562 milioni il disavanzo e 600 milioni il debito
finanziario

9

Assessorato al Bilancio

270 milioni assunzioni di personale
400 milioni aziende partecipate
53 milioni tra manutenzione ordinaria (32 milioni) e straordinaria (20 milioni)
51,7 milioni welfare comprensivi della quota destinata a Napoli Servizi (10 milioni) e
altri interventi a favore dei giovani, contro la violenza di genere e per la prevenzione
della salute

8,9 milioni cultura comprensivi dei contributi alle Associazioni e Enti (4,4 ml)
7,3 milioni turismo

8,2 milioni decoro urbano, alberature, arredo urbano e gestione del verde

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