Musica e cultura, verso l’apertura a Napoli della Casa Museo Murolo
la Fondazione Roberto Murolo onlus restituisce un pezzo di storia alla
città con formazione, studio e protocolli d’intesa che fanno bene al

territorio

Intervengono alla conferenza il Sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore al
Turismo e alle Attività Produttive Teresa Armato, Ferdinando Tozzi,
delegato per l’industria musicale e audiovisivo, e Renzo Arbore con il

presidente della fondazione Mario Coppeto

Restituire alla città un pezzo fondamentale della sua storia culturale e
musicale: la canzone napoletana, un patrimonio culturale, materiale e
immateriale, senza confini, che non è solo testimonianza di una parte
significativa della storia di Napoli, ma anche un volano capace di generare
valore per il territorio. È con questo spirito che Mario Coppeto, presidente
della Fondazione Roberto Murolo, annuncia l’istituzione e l’imminente
apertura del MU – Casa Museo Murolo, in via Cimarosa 25 (Vomero)
aprendo ai cittadini e ai turisti la casa della famiglia degli artisti napoletani
(padre e figlio, Ernesto e Roberto) per renderla un luogo fruibile alla città
attraverso visite guidate, attività di formazione, studio e consultazione.
Sulla scia di un protocollo d’intesa già attivo con l’Università Federico II
e di una partnership con Napulitanata, associazione giovanile impegnata
nella valorizzazione della canzone napoletana, e in attesa di formalizzare
un accordo con il Conservatorio San Pietro a Majella, ripartono le attività
della Fondazione Murolo e contestualmente, si istituisce e si apre al
pubblico il MU – Casa Museo Murolo. La direzione è già chiara: la
Fondazione punta a stipulare e consolidare protocolli d’intesa e partnership
sul territorio, sia con enti istituzionali sia con associazioni, soprattutto
giovanili. Di questo e tanto altro si è parlato durante la conferenza, il 22
gennaio, in cui Mario Coppeto, presidente della Fondazione Murolo, ha
annunciato l’imminente apertura del MU al pubblico, presentando il
progetto, i valori che lo guidano e le partnership. La conferenza ha visto il
supporto e la partecipazione delle istituzioni, in particolare del Comune di

Napoli. In collegamento audio, Renzo Arbore ha raccontato della grande
amicizia che lo legava a Roberto Murolo, ricordando, come fa spesso, di
essere cresciuto con la sua musica. L’eclettico artista originario di Foggia
definisce il cantante napoletano un crooner straordinario che ha curato la
più bella e completa antologia delle canzoni classiche napoletane. Nel
dopo guerra, Murolo ha rilanciato la canzone napoletana anche tra gli
intellettuali, la borghesia e gli italiani del Nord grazie al suo modo
elegante di interpretare i brani. Arbore ha dedicato un affettuoso ricordo
anche al compianto Nando Coppeto con cui ha felicemente sostenuto
Murolo.
Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi «La canzone napoletana ha
una lunga storia e il contributo degli artisti napoletani è ricchissimo. La
musica napoletana – che costituisce parte essenziale della musica nel
mondo – è patrimonio culturale sempre florido, in grado di arrivare al
cuore di intere generazioni. Tra i grandi protagonisti, figurano sicuramente
Ernesto e Roberto Murolo. L’apertura di MU – Casa Museo Murolo – è
un’occasione importante di rilancio e studio dell’eredità artistica di
Ernesto e Roberto Murolo. Apprezzo molto l’intenzione, che anima
l’iniziativa della Fondazione Roberto Murolo, di avviare partnership sul
territorio e di coinvolgere il quartiere in un rinnovato protagonismo.
Napoli ha un patrimonio culturale vastissimo, non sempre conosciuto su
larga scala e, in alcuni casi, perduto o trascurato. Spetta a noi tutelare e
valorizzare al meglio questo patrimonio, promuoverlo e raccontarlo per
costruire un’immagine della città che rispecchi, a pieno, il suo passato, il
suo presente e il suo futuro».
«Napoli è amata a livello internazionale per il suo ricchissimo patrimonio
culturale e la canzone napoletana ne è la maggiore espressione. Non c’è
nessuno al mondo che non sappia canticchiare ‘O sole mio – dice
l’Assessora al Turismo Teresa Armato – E si fa molto bene a tutelare
questo straordinario tesoro di talento e creatività conservandolo in un
museo dedicato, valorizzando l’arte di Ernesto e Roberto Murolo e
ricordando in generale quanta ricchezza arriva da Napoli per la musica
contemporanea tutta con progetti di formazione per i giovani».

«La canzone napoletana è l’essenza della cultura musicale della nostra
città nel Mondo ed è in continuo fermento ed evoluzione: dai grandi
classici dei secoli scorsi, passando per geni come Pino Daniele e tantissimi
altri fino alle più recenti leve urban e rap ma anche world pertanto non può
che sostenersi il meritorio lavoro che prima il compianto Nando ed ora
Mario Coppeto con la Fondazione stanno portando avanti in coerenza con
gli obiettivi del progetto del Sindaco Napoli città della Musica», dichiara
Ferdinando Tozzi.
La Fondazione Roberto Murolo onlus, ha sede nel quartiere Vomero di
Napoli, nella storica abitazione della famiglia, oggi Casa Museo Murolo,
in via Cimarosa 25. Il palazzo, parte integrante del complesso edilizio
della Funicolare Centrale di piazza Fuga, fu costruito nel 1928. Si trova sul
percorso che porta, anche attraverso scale mobili a Castel Sant’Elmo e al
complesso museale della Certosa di San Martino. L’appartamento,
composto da otto ambienti, ripostigli e servizi per un totale di 160 metri
quadrati è collocato al piano ammezzato dell’edificio e, sin dalla
costruzione, è stato la residenza della famiglia Murolo. In queste stanze,
delle quali sono state salvaguardate conformazione, tinta e decorazioni,
ancora arredate con l’antico mobilio ottocentesco e le suppellettili
dell’epoca, prima il poeta e drammaturgo Ernesto e poi suo figlio Roberto,
hanno ospitato grandi personaggi della cultura napoletana: da Salvatore Di
Giacomo ai fratelli De Filippo, da Libero Bovio a Totò, da Raffaele
Viviani a Roberto Bracco, da Francesco Paolo Tosti al maestro Ernesto
Tagliaferri per citarne alcuni. Personalità che, nel corso degli anni, diedero
vita a un ideale “cenacolo”, caratterizzato da discussioni e progetti
musicali, teatrali, radiofonici, giornalistici e cinematografici. Sulla facciata
dell’ingresso sono poste due lapidi commemorative ad opera del Comune
di Napoli. La prima, risalente agli anni Sessanta del secolo scorso, ricorda
la figura del grande poeta Ernesto Murolo, padre di Roberto, mentre l’altra
è stata collocata nel 2012, in occasione del centenario della nascita del
maestro.
Info www.casamuseomurolo.com
FB e IG @Fondazionerobertomurolo

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