“DOVE ERAVAMO RIMASTI” DIVERTE ALL’AGUSTEO
Di Laura Caico
Uno spettacolo elegante. Al Teatro Augusteo di Napoli è in scena sino a domenica 26 gennaio 2025 la pièce “Dove eravamo rimasti” scritta da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con la collaborazione di Giorgio Cappozzo. Sul palco, si rivelano alquanto intriganti i supporti video e la colonna sonora eseguita dalla band Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio che sottolinea e amplifica i vari momenti di questo “Spettacolo di arti varie”. In un’ora e mezza di performance – senza interruzioni e senza intervallo – si susseguono con ritmo incalzante gli “amarcord” dell’avanspettacolo di una volta, gli spunti d’attualità, le voci e i volti del passato e del presente fra personaggi dello showbiz, della politica, delle istituzioni “rivisitati” con ironia da entrambi i mattatori. Un caleidoscopio di canzoni, lectio magistralis, sketch esilaranti che rallegrano il folto pubblico che ogni sera affolla il Teatro Augusteo, attirato sia dalla fama dei due protagonisti che dalla loro riconosciuta verve e capacità istrionica, assolutamente confermate dalla rappresentazione in cui i due artisti si sono divisi la scena, rubandosi le battute, interrompendosi a vicenda, creando spassosi equivoci che rievocano i fasti del vaudeville: la serata si svolge piacevolmente, immersa nel fine umorismo di uno spettacolo senza turpiloquio, spiritoso, allegro e adatto alle famiglie, con gli intermezzi musicali di Lopez e le imitazioni di personaggi famosi (non solo dello spettacolo ma della vita istituzionale e rappresentativa del paese tra cui il presidente della Repubblica Mattarella e Papa Francesco protagonisti di un fantastico duetto) ed espedienti comici come il fumo in scena che preannuncia ogni “coup de théâtre”.
Risate a non finire, dunque, per questa commedia brillante e leggera che riassume i punti salienti dell’intensa carriera di Massimo Lopez & Tullio Solenghi e che – pur senza la trama di uno spettacolo di prosa, per la sua capacità di “épater le bourgeois” richiama alla mente le pochades di Georges-Léon-Jules-Marie Feydeau, uno fra i più grandi autori della Comédie française – traboccante di battute abbastanza taglienti su usi, costumi e malcostumi dell’italiano medio, con il coinvolgimento del pubblico che ha interloquito diverse volte, creando un sottile fil rouge fra palcoscenico e platea.
Lo show, denso di momenti tra il buffo e il faceto, si connota di forte emozione all’apparizione – sullo schermo posto alle spalle dei due attori – delle immagini di Anna Marchesini, l’attrice prematuramente scomparsa nel 2016, che negli anni ‘80 e ‘90 formava con loro “Il Trio” il gruppo comico noto per la comicità surreale e i finali a sorpresa: dedicata a lei, questa parte dello spettacolo coinvolge emotivamente il pubblico che non manca di dimostrarlo con numerosi applausi a scena aperta. Massimo Lopez e Tullio Solenghi si confermano due leoni capaci di saper graffiare la superficie delle coscienze con il loro personale modo di far rivivere il motto teatrale “castigat ridendo mores” e di divertire con il loro talento: entrambi cantanti ed entrambi recitanti, sfoderano accenni molto ironici sul tempo che passa, sugli acciacchi che avanzano di pari passo con l’aumentare degli anni, sulla perdita di memoria, la confusione e i fraintendimenti che capitano nella vita di ogni giorno realizzando un piacevole intrattenimento artistico di alta professionalità che consigliamo assolutamente di non perdere