PRESENTATA CON GRANDE SUCCESSO LA COLLANA TASCABILE “PALEPOLIS” DI ARMANDO DENIGRIS EDITORE AL PALAZZO SERRA DI CASSANO
16 gennaio 2025
Presso la prestigiosa e sontuosa sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, fondato dall’Avvocato Gerardo Marotta, in Palazzo Serra di Cassano di Napoli, si è tenuta, alla presenza di una nutrita platea, una interessante presentazione di una collana tascabile edita da Armando De Nigris su coloro che, a vario titolo, “hanno contribuito a rendere grande Napoli”. Si tratta di libriccini molto graziosi sia per veste grafica che per come sono scritti, sotto forma aneddotica. Nonostante i libriccini si presentino contenuti sia per numero di pagine, che per il prezzo, non lo sono nel contenuto, che è profondo e divulgativo, ma esposto con chiarezza e quindi destinato ad un vasto pubblico eterogeneo.
A moderare la conferenza è stato lo stesso Armando De Nigris.
Sono stati presentati i seguenti cinque libriccini della suddetta collana: di Stefano Cortese “Nicola Pugliese – L’arte di non scrivere”; di Anna Poerio Riverso ” I fratelli Alessandro e Carlo Poerio”; di Domenico Ciruzzi ” Vincenzo Siniscalchi. Da Maradona a Fellini, storia di un penalista e intellettuale che ha fatto scuola.”; di Alessandro Cecchi Paone ” Raimondo di Sangro di Sansevero, dialogo sull’immortalità”; di Emanuele Filiberto di Savoia “I Savoia a Napoli – storia, aneddoti e nostalgia”.
Alla conferenza erano presenti i cinque illustri autori che sono stati introdotti da altrettanti cinque illustri intervistatori.
Dopo l’introduzione sulla collana da parte di Armando De Nigris, c’è stato il saluto di benvenuto del Professor Arturo Martorelli, erede intellettuale dell’indimenticabile Avvocato Gerardo Marotta che ha rivolto il suo plauso alla giovane editoria locale come baluardo culturale.
Ad introdurre il libretto di Stefano Cortese, giovane scrittore, ma già distintosi per le sue doti narrative, è stato l’agente letterario Rosa Gargiulo. Stefano Cortese si è interrogato sul perché uno scrittore della fama di Nicola Pugliese, autore di Malacqua, abbia deciso di ritirarsi in quel di Avella (AV) e interrompere bruscamente la sua carriera.
Ad introdurre il libretto di Anna Poerio Riverso sui fratelli Poerio, è stato il Professor Alfonso Piscitelli. La Poerio ha narrato aneddoti che si sono tramandati, di generazione in generazione, sui fratelli Alessandro e Carlo, figure virtuose, dotate di uno spiccato amor di patria ed amanti della poesia e della libertà.
Ad introdurre il libretto di Domenico Ciruzzi è stato il Professore e Giornalista Rocco Romeo. Vincenzo Siniscalchi è stato un insigne penalista ed uno straordinario intellettuale appassionato di cinema, teatro e letteratura. Domenico Ciruzzi ha dichiarato che Siniscalchi era dotato di una grande memoria ed inoltre era un uomo buono e la bontà, ha aggiunto, è sinonimo di intelligenza, dote che ben apparteneva all’illustre Avvocato.
Ad introdurre il libretto del Professore, nonché Divulgatore Scientifico di fama accclarata, Alessandro Cecchi Paone, è stata la Giornalista Angela Feluca. Cecchi Paone ha raccontato che, all’età di dieci anni, visitò la Cappella Sansevero e rimase profondamente colpito ed estasiato da una tale visione, che quel momento contraddistinse la sua esistenza ed influenzò i suoi studi e la sua carriera.
Ad introdurre il libretto scritto dall’erede di Casa Savoia, il Principe Emanuele Filiberto, è stato il Professore e Giornalista Antonio D’Addio. Emanuele Filiberto in risposta alla domanda del Professore su come mai il popolo italiano è ancora così affezionato a Casa Savoia, ha detto che il suo racconto intende far scoprire la storia senza un’idea già precostituita. Emanuele Filiberto, inoltre ha affermato di non essere nè uno storico, nè uno scrittore e di essere onorato di stare tra i relatori presenti. Egli ha voluto raccontare dei ricordi di famiglia e degli aneddoti e parlare dell’affetto, sincero, che i suoi antenati reali nutrivano per la città di Napoli e di come erano riusciti a farsi amare dai napoletani.
Alla domanda del Professor D’Addio su cosa Emanuele Filiberto “invidia” a Napoli ed ai napoletani, ha risposto: <<il mare, il sole e la pizza!>>.
Il Principe ha concluso il suo intervento pubblico dicendo che è felice quando guarda Napoli, anche soltanto da lontano, come può essere da una veduta aerea.
Cogliendo l’occasione dell’incontro con il Principe, gli abbiamo posto tre domande, alle quali ha risposto con il garbo e la gentilezza che lo contraddistinguono.
Qual è la motivazione che l’ha spinta a scrivere questo libro?
<< È una motivazione per far scoprire, forse, al grande pubblico, l’affetto dei quattro Re e dei due Principi dopo, di Casa Savoia con Napoli. Non è un libro storico, ma un libro in cui ci sono degli aneddoti e parla della vita di questi quattro Re a Napoli. È un libro semplice da leggere, divertente, che può spiegare alle giovani generazioni l’affetto che Casa Savoia ha per Napoli>>.
E proprio agganciandoci alla Città di Napoli, qual è il Suo rapporto, particolare con essa? Perché, se non ricordiamo male, appena ebbe la possibilità di venire in Italia, la prima città in cui andò fu proprio Napoli.
<< Questo è vero, è mio padre che voleva tornare giustamente a Napoli, perché lui era partito da Napoli nel 1946 e si ricordava benissimo di aver visto le luci di Napoli allontanarsi, per andare in esilio in Portogallo, e quindi lui voleva tornare come per dire: dimentichiamo questi anni di esilio.
Per me, ogni volta che torno a Napoli è un momento bellissimo, di grande gioia e felicità, perché è una città che amo veramente tanto e amo essere qua, incontrare la gente, la cultura, il cibo, la musica napoletana, amo Napoli!>>.
E il Napoli calcio?
<<Sono molto interessato al Napoli calcio; adesso io sono proprietario del Savoia calcio di Torre Annunziata, però il Napoli calcio è una grande squadra e devo dire che De Laurentis ha fatto un gran bel lavoro>>.
Sara Buccaro