COMUNICATO STAMPA

“Novantasessantanovanta. Anatomia di un cambiamento. Donne oltre il Mito”

Pozzuoli giovedì 16 gennaio alle ore 15.30

presso l’Accademia dei Campi Flegrei (Villaggio del Fanciullo, Via Campi Flegrei,12).
È tutto pronto per la rassegna itinerante “Novantasessantanovanta. Anatomia di un cambiamento. Donne
oltre il Mito” che si terrà a Pozzuoli giovedì 16 gennaio alle ore 15.30 presso l’Accademia dei Campi
Flegrei (Villaggio del Fanciullo, Via Campi Flegrei,12).
La rassegna è la seconda tappa di “Donne oltre il mito” partita da Palermo nella settimana dedicata alla
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 2024.
Il tema è la donna nel cinema, nella storia, nell’arte e nella società. Dalle opere ritraenti la divinità
primordiale della “Dea Madre” alla poetica femminile del cinema di Hayao Miyazaki. Uno straordinario
tuffo con storici del cinema, antropologi, docenti, giornalisti e sociologi per continuare a riflettere, e
seriamente, «sulla consapevolezza delle donne rispetto il valore del loro corpo e su come questo sia
cambiato nel tempo».
L’incontro moderato dalla giornalista e ideatrice Maria Giambruno si apre con i saluti del sindaco di
Pozzuoli Luigi Manzoni, del sindaco di Quarto Antonio Sabino, dell’Assessore alla cultura di Quarto
Raffaella De Vivo, dell’assessore alle politiche sociali e pari opportunità di Pozzuoli Fabiana Riccobene,
della presidente della consulta delle donne di Quarto Maria De Martino e del direttore dei Beni culturali
della Diocesi Roberto Della Rocca.
«L’idea del convegno è nata dalla lettura del libro “Maggiorate. Divismo e celebrità nella nuova Italia”
(Marsilio, 2024) di Federico Vitella» dichiara Maria Giambruno.
Giovedì p.v. a iniziare i lavori sarà proprio Federico Vitella professore ordinario di Storia del cinema
dell’Università di Messina che parlerà di «Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Pampanini, Silvana
Mangano e di tutta quella generazione di attrici che incarnò l’ideale femminile del nostro dopoguerra».
A seguire gli interventi il critico cinematografico Giuseppe Borrone che si soffermerà su «Sofia Loren. La
diva puteolana, icona globale dello star system, resta indissolubilmente legata al territorio in cui ha
trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Una Pozzuoli d’altri tempi, da cui spiccare il volo verso
la celebrità» e dell’attrice Giusi Cataldo con un focus sulla «rappresentazione della donna nelle arti, dal
cinema al teatro, ha evoluto i linguaggi del corpo, passando da canoni rigidi a una naturalità che valorizza
dettagli come sguardi, gesti e parole autentiche. L’inclusione delle diversità corporee e cognitive ha
ampliato i paradigmi espressivi, offrendo narrazioni più coinvolgenti. Oggi, l’arte esplora una bellezza
autentica e universale, capace di superare barriere e stereotipi, promuovendo emozioni e significati
profondi».
Alle 17.00 in punto sarà la volta di Anna Abbate presidente del Gruppo archeologico Kyme con «la Grande
Madre (la Dea) che si incarna sia in figure di dee concrete ma anche in una vasta gamma di simboli che
coinvolgono sia il mondo animale sia gli oggetti inanimati. Essa esprime il ciclo di nascita-sviluppo-
maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizza sia le vite umane sia i cicli naturali e cosmici. Il
femminile, quindi, incarna un elemento intermedio fra il mondo umano e quello divino», seguirà poi Sonia
Gervasio responsabile dell’Associazione Lunaria A2 Onlus che parlerà della figura di «Didone nella
narrazione virgiliana, tra storia e mito, amore passionale e icona di pudicizia pagana».
Alle 18.00 interverrà la presidente dell’Accademia dei Campi Flegrei Gea Palumbo che esaminerà «come il
bello nel corso della storia sia stato concepito non solo come ciò che appagava il senso della vista, ma
anche ciò la mente percepiva come armonia». Poi sarà la volta di Gennaro Maione giornalista
cinematografico con «il femminismo di cui è intrisa l’opera di Hayao Miyazaki. È prezioso, e necessita di
essere raccontato. Questo non va ricercato in una didascalica disamina del tema della parità, bensì nel
coraggio di scrivere personaggi femminili diversificati e complessi che non devono nulla al loro essere
donne, solo al loro essere profondamente Umane».
Chiuderà il convegno il sociologo Bruno Acconcia che tratterà del «controllo del corpo femminile da parte
del maschio che rivela una sudditanza nel rapporto, mai paritario, che cerca di risolversi nell’oggettivazione
della persona e nel suo conseguente impotente tentativo di possesso».
La manifestazione promossa da Le Gemme Editore-I segni di Venere, realizzata insieme a “Una marina di Libri” e Zona
club Palermo Zys fa tappa a Pozzuoli dove è organizzata in collaborazione con Lunaria Onlus A2, Accademia dei
Campi Flegrei, Gruppo archeologico Kyme e Villaggio Letterario. L’incontro è reso possibile grazie anche agli sponsor:
CCN Piazza marina & Dintorni di Palerm, o”Il Capitano 1890″ Pozzuoli, “Pescato e Mangiato” Pozzuoli, “Ais

Campania” e “Villa Elvira” di Pozzuoli. L’evento gode del patrocinio del comune di Pozzuoli, del comune di Quarto e
ha la collaborazione della Diocesi di Pozzuoli.
DICHIARAZIONI
«”… Donne oltre il mito” è un titolo che mi piace moltissimo – afferma il sindaco di Pozzuoli Luigi
Manzoni. – La riflessione sui cambiamenti della condizione e del ruolo delle donne nella società,
condotta in questi termini, ci pone davanti a una sfida che dobbiamo saper vincere: andare oltre gli
stereotipi e le modalità “classiche” con le quali trattiamo gli argomenti legati al genere. Per fare
questo, dobbiamo impegnarci tutti in un’azione quotidiana di pensiero e di implementazione di
pratiche nuove, che riesca a valorizzare le differenze e a fornire reali e concrete pari opportunità.
Queste occasioni di confronto ci aiutano ad affrontare le tematiche di genere con uno sguardo
nuovo, critico e approfondito, per andare oltre la banalità e lavorare sul serio, insieme, per un
mondo più equo».
«Il convegno offre un importante contributo all’analisi della figura femminile al di là degli
stereotipi per la chiave interpretativa che spazia dal mondo antico a quello contemporaneo, con
particolare attenzione al mito, alla letteratura e al cinema. Un ulteriore tassello nell’analisi del
mondo femminile da punti di vista attenti all’essere e all’immagine volti a focalizzare il
cambiamento del ruolo e della figura della donna» ha dichiarato l’assessore di Quarto Raffaella De
Vivo.
Per la Presidente della Consulta delle donne di Quarto Maria De Martino: «La cinematografia è
una una forma d’arte e attraverso di essa la donna è stata rappresentata nella sua evoluzione
storica per cui grazie a essa possiamo attingere e ripercorrere la storia della figura femminile nel
tempo. La donna è stata inizialmente rappresentata come quella figura che doveva essere salvata,
dipendente dall’uomo, che appunto viveva con la speranza di completarsi con la figura maschile
rispecchiando quella cultura patriarcale che ha collocato la la donna nel ruolo di moglie e di
madre. Credo che proprio con il femminismo e con gli anni ’90 lo scenario sociale è incominciato a
cambiare così anche la cinematografia che ha incominciato a rappresentare donne forti, con dei
propri valori con dei propri progetti che perseguono indipendentemente dalla volontà
maschile. L’industria cinematografica come del resto alcuni settori della vita sociale sono ancora
saldamente ancorati a una cultura patriarcale … sono molto di più gli uomini registi e produttori.
Allora noi ci auguriamo che un giorno non troppo lontano si possa realizzare uno spazio dove tutti
abbiano le stesse opportunità».

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