COLDIRETTI CAMPANIA, DAGLI STATI GENERALI DELLA MOZZARELLA DI BUFALA SOLO INESATTEZZE
Il direttore Salvatore Loffreda fa il punto in un’intervista al TG3 Campania
La Coldiretti Campania punta il dito contro i recenti Stati Generali della Mozzarella di Bufala e dalle inesattezze che sono state diffuse dagli organizzatori.
In una intervista rilasciata al Tg3 Campania il direttore Salvatore Loffreda sottolinea le inesattezze emerse nella due giorni: “Non è possibile che gli Stati Generali della Mozzarella -spiega- vengano indetti da chi non rappresenta nessuno. Coldiretti ha il 70% della rappresentanza degli attori della filiera e insieme alle altre tre confederazioni Cia, Confagricoltura e Copagri arriva al 98%. Non capisco come si possano indire gli Stati Generali chi non rappresenta nessuno. Questo non lo diciamo noi, ma lo dicono anche il Cnel e l’INPS sulla vera rappresentanza”.
Le idee sui controlli sono chiare: “Quella della Mozzarella di Bufala Campana Dop è la filiera più certificata al mondo, nel settore dell’agroalimentare. E’ stato dimostrato e raccontato tante volte nei servizi televisivi ed è il caso di sottolinearlo anche in questa occasione”.
Avanti tutta anche con il benessere animale: “Anche con la brucellosi abbiamo avuto ottimi risultati -spiega Salvatore Loffreda- i recenti dati diffusi dalla Regione Campania raccontano che si sono ridotti a 25 i focolai certificati, rispetto agli 88 di partenza. I dati ci sanno ragione e ringraziamo la Regione Campania per aver messo in pratica i nostri suggerimenti, se continuiamo di questo passo presto sarà del tutto debellata”.
L’attenzione si sposta sulle colpe del calo del prezzo del latte: “Anche sulla questione latte abbiamo ascoltato ulteriori bugie. Il prezzo del latte ha avuto una contrazione per una richiesta minore dovuta ad un altrettanto minore consumo che c’è in questi messi dell’anno. Però non c’è nessun litro di latte a terra. Per quanto riguarda i prezzi stiamo seguendo gli allevatori nella contrattualistica e a difendersi dalle pratiche sleali”.
Anche su questa questione arriva il suggerimento targato Coldiretti: “Un altro punto sul quale occorre lavorare è quello di garantire la produzione del latte nel periodo nel quale serve davvero. Quindi bisogna avviare un programma di destagionalizzazione degli animali in modo che la stessa produzione di latte si ottenga nei periodi nei quali c’è maggiore richiesta, ovvero nel periodo estivo, spostando i parti dal mese di settembre al mese di marzo. In questo modo -conclude il direttore Loffreda- il latte si ottiene nei periodi estivi e questo tipo di produzione garantisce un maggior prezzo e una maggiore redditività di produzione”.