BIAGIO IZZO SPOPOLA AL TEATRO CILEA CON
“L’ARTE DELLA TRUFFA”
Di Laura Caico
Due settimane di frizzante comicità. Biagio Izzo non
smentisce la sua fama di mattatore interpretando il ruolo
dell’imbroglione Francesco nell’esilarante commedia
“L’arte della truffa” scritta da Toni e Augusto Fornari della
Compagnia A.G. Spettacoli, in scena al Teatro Cilea di
Napoli per tutto il periodo delle festività natalizie, fino al 30
dicembre: la pièce – che si avvale delle musiche di Gruppo
SMP, delle scene di Massimo Comune, dei Costumi di
Federica Calabrese, del Disegno luci di Luigi Raia, della
regia di Augusto Fornari, della produzione esecutiva di
Giacomo Monda e dell’organizzazione di Claudia
Caccavale – si impernia su una serie di accadimenti
inaspettati che conducono Gianmario, un integerrimo uomo
d’affari in sintonia professionale con il Vaticano, a ricorrere
a sotterfugi e bugie per salvare la propria onorabilità. Il
tranquillo trantran del malcapitato si interrompe
bruscamente con l’arrivo del cognato Francesco,
condannato agli arresti domiciliari da trascorrere proprio in
casa sua, per decisione della moglie Stefania che non vuole
negare al fratello un tetto familiare. Da qui si scatena una
serie di disavventure che metteranno a dura prova la
pazienza, l’equilibrio e anche i principi morali del povero
Gianmario, costretto a ricorrere a inauditi stratagemmi per
occultare prima la presenza e poi l’identità di Francesco: e,
siccome i guai non vengono mai soli, ecco che la minaccia
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di un tracollo finanziario sconvolge del tutto la vita di
Gianmario che scorreva pacifica sui rassicuranti binari
dell’onestà, spingendolo a ribaltare i propri convincimenti
e, infine, a rivolgersi proprio al detestato cognato per uscire
da una tremenda impasse che sta per ridurlo sul lastrico,
rovinandogli per giunta anche la specchiata reputazione.
Istrionico più che mai Biagio Izzo tira con maestria le fila
di un dirompente umorismo affiancato sul palcoscenico
dalle convincenti “spalle” Carla Ferraro, Roberto Giordano,
Ciro Pauciullo, Arduino Speranza e Adele Vitale: il lavoro
offre anche spunti di riflessione sull’ingiustizia del mondo,
sullo sfortunato verificarsi di situazioni impensate, di
tempeste esistenziali che possono diventare un drammatico
spartiacque fra il “prima” e “dopo” della propria vita. Ed è
così che le contrarietà della sorte piegano i deboli mentre
possono anche offrire – a chi ha un animo forte – un modo
per rivedere se’ stessi e le proprie scelte e di cambiarle se
non corrispondono più al proprio sentire: applausi a scena
aperta siglano il successo di questa divertente commedia e
di Izzo, effervescente protagonista e brillante fuoriclasse.