Una insolita cena all’Hotel Club Due Torri di Maiori
Le 4 mani di Alfonso Crisci e Giuseppe Di Iorio, hanno deliziato i buongustai
intervenuti
L’incantevole località di Maiori, il fascino della costiera Amalfitana ed il giungere in un ridente e
luminoso albergo con un mood assolutamente elegante, fresco, moderno e raffinato sono stati
elementi che hanno potuto godere gli ospiti intervenuti alla particolare cena a quattro mani che
l’Oltremare, ristorante d’élite dell’Hotel Club Due Torri ha organizzato. La serata è stata un
tutt’uno di emozioni a partire dalle visibili bellezze del creato ed a quelle che in se il meraviglioso
albergo offre, per poi passare al prestigioso Oltremare con la sua sala che da all’ospite la gioia
visiva di un armadio vini, spumanti e Champagne di eccellenza oltre alla visione diretta della
cucina, ai comodi tavoli con una illuminazione vivace, ma non aggressiva che eleganti lampadari in
pregiato vetro di Murano, unitamente a lampade regolabili che sporgono sui tavoli offrono, cosa
molto importante per meglio godere il cibo servito e non per ultimo il temprare animo e spirito con
la strategica visione del panorama mozzafiato nel punto centrale del golfo di Salerno. Il ristorante
Oltremare reso famoso dall’executive chef Alfonso Crisci, che propone ricette complesse e sempre
ricche di ingredienti e colori diversi, con una selezione di dessert deliziosi e generosi per completare
il pasto oltre ad essere menzionato nella “Guida Michelin Italia 2024”, ed in “We’re Smart Green
Guide”, risulta anche inserito nella Guida de L’Espresso “I 1000 ristoranti d’Italia 2024”.
Ad accogliere gli intervenuti alla serata, sono state partecipi la sorelle Anna e Nadia Citarella,
titolari dell’accogliente e confortevole struttura, unitamente all’esemplare, ineccepibile direttore
Vincenzo D’Amato maître A.M.I.R.A. e gli addetti al servizio di sala, la leggiadra e perfetta in
ogni sua azione professionale Antonella Gaito ed il 24enne preciso ed impeccabile Gioacchino
Cretella che è responsabile del bistrot Donna Emilia che offre un menù più light ed abbordabile a
tutti e dall’ottavo piano domina ancor più ampiamente la visone incantevole che l’hotel offre di un
panorama della costiera amalfitana a 360 gradi. .
Una grande nota di merito occorre esprimerla per le sorelle Citarella, imprenditrici che danno al
turismo della nostra costiera quel valore aggiunto con il loro hotel, ma ancor più con la loro volontà
di creare un’attrattiva sempre maggiore e più qualificata per rendere la nostra Campania meritoria di
positive menzioni, due persone le Citarella che, ereditato l’hotel dal papà che ne era proprietario
dagli anni ’80, mirano con amor di Patria, a dare lustro al territorio in cui vivono e con esso
all’Italia nel mondo.
Oltremare, ci dice Anna, fa parte di un ambizioso progetto di famiglia intrapreso tre anni addietro
per una cucina di una certa levatura, una cucina d’autore, sdoganando l’idea che in albergo si
potesse fare solo la classica mezza pensione e unitamente alla realizzazione di un importante
restyling di tutte le camere abbiamo anche sostituito interamente la vecchia brigata che era in cucina
da 30 anni. Nei primi due anni, l’idea temeraria ha visto emergere il bistrot Donna Emilia che
abbiamo all’ottavo piano dell’hotel, al roof top a fianco alla piscina, dedicato a nostra mamma che
era un’ottima cuoca pur svolgendo la professione di insegnante alle elementari, ma poi ci siamo rese
conto che poteva essere un po’ dispersivo ed anche per meglio utilizzare il ristorante nelle giornate
di cattivo tempo o ventilate, abbiamo ideato ed aggiunto al bistrot che continua ad avere grande
successo, l’apertura al quinto piano di una sala altrettanto panoramica, ma che rappresenta la nostra
“bomboniera della ristorazione”. La nostra fortuna è l’aver incontrato sul nostro cammino lo Chef
Alfonso Crisci, che è divenuta l’anima del nostro ristorante e con il quale condividiamo i successi
che stiamo ottenendo perché è veramente molto bravo perché interpreta il gusto della cucina

campana, con tutte le sfumature dei prodotti, la materia prima che è eccezionale, riuscendo ad
esaltare i sapori e non coprirli, con un ottimo risultato nel coniugare terra e mare.
Figura emblematica per il successo del “Oltremare” è senza dubbio, insieme allo chef Crisci, il
direttore dei ristoranti dell’Hotel Club Due Torri a Maiori, Vincenzo D’Amato che dopo aver
lavorato sempre in alberghi a quattro o cinque stelle, ha ora iniziato il percorso di nuovi successi.
D’Amato ci dice: “abbiamo un bellissimo spot che in tanti ci invidiano per la visione a 360 gradi
della costiera che possediamo, abbiamo la cucina dello chef Crisci che è apprezzata veramente da
tutti anche per l’amore che mette nei piatti ed oggi all’età di 50 anni mi rendo conto di aver trovato
in questa struttura il meglio per esprimermi avendo incontrato la mia confort zone. Questi eventi
come il 4mani di stasera ci portano a destagionalizzare l’apertura del ristorante offrendo serate
particolari oltre i 9 mesi di normale turismo costiero per prolungare il momento di pausa e stiamo
avendo davvero un successo di prenotazioni anche per l’ultima serata che programmata per il 21
dicembre ha già ottenuto il sold out”. A termine serata D’Amato, ha ricevuto tra gli altri
complimenti, anche quelli di Dario Duro, fiduciario della sezione Napoli dell’A.M.I.R.A..
L’incontro dei due super chef Alfonso Crisci, originario di San Giuseppe Vesuviano, executive
chef dell’Oltremare a Maiori, con la sua sublime cucina menzionata Michelin e del romano
Giuseppe Di Iorio, stella Michelin già dal 2014, executive chef dell’Aroma Restaurant dell’hotel
Palazzo Manfredi a Roma, ricco di esperienze all’estero ed in Italia con insegnamenti culinari
ricevuti dal papà e passione per la cucina trasmessa dalla mamma, che entrambe però non hanno
mai avuto un ristorante, ha dato vita ad una esplosione di applausi per il suggestivo, emozionante,
entusiasmante, eccellente menù proposto e servito con grande eleganza agli intervenuti alla serata.
A presentare la propria produzione di ottimi vini abbinati ai diversi piatti proposti dagli chef con un
connubio armonioso di gusti e sensazioni è stato lo stesso Gaetano Bove, titolare di Tenuta San
Francesco – vignaioli dell’alta Costa d’Amalfi. Una serie di bottiglie di vino prodotti con grande
passione, cura e spirito di abnegazione per il lavoro svolto, tanto da offrire motivazione di elogio al
Bove, da parte di tutti i partecipanti alla sublime cena, per i vini gustati: Spumante Alta Costa, brut
metodo classico; il bianco Per Eva; il rosato ED*; l’IGT Campania rosso E’ Iss Prephilloxera; e il
Pepita vino bianco dolce. Grandi apprezzamenti per l’ottima cena elaborata dai due grandi chef e
per l’accoglienza che le sorelle Citarella insieme a D’Amato ed il suo staff hanno offerto agli ospiti
della serata sono state espresse anche dalla giornalista Michela Bellezza della Bortolan Carnevali di
Fabio Carnevali e dalla giornalista Francesca Pace di Blog Luciano Pignataro.
Lo chef Giuseppe Di Iorio, è noto per il proporre piatti che conquistano per la selezione
impeccabile degli ingredienti, con alla base di una capacità unica di rivisitare la tradizione. Di Iorio
afferma: “Curare nei minimi dettagli, le mise en place sono al servizio di un’esperienza
enogastronomica intensa, che si esprime con tutta la sua raffinata forza in ogni preparazione, non
senza qualche meditata provocazione”. Ultimo di sei figli, con gran passione da piccolo per la
cucina, ha frequentato l’alberghiero nel 1983, poi la passione e gli insegnamenti di un grande
maestro come Giuseppe Serpico con l’aver rispetto per la materia prima e la natura. Alla domanda,
cosa pensi di voler trasmettere al cliente degustatore dei piatti che proponi? Di Iorio risponde. “Noi
regaliamo emozioni ed è questo il nostro compito. Certo quando esci dalla cucina per andare a
salutare i commensali e cogli in loro la soddisfazione per ciò che hai creato e permesso di gustare,
per noi chef diventa più importante di una qualsiasi altra cosa. La cucina è il lavoro più antico del
mondo, da appena nati abbiamo necessità di mangiare, io ricordo il mangiare della nonna dalle
fettuccelle fresche al ragù della domenica, importante è stare bene a tavola, peccato che oggi siamo
molto attaccati ai social, abbiamo perso quei rapporti che erano quelli del poter interagire con il
prossimo attorno ad un tavolo per condividere la gioia del cibo. C’è stata una evoluzione ad
esempio da Sora Lella che ha fatto un po’ la tradizione della cucina romana o anche Il Bolognese, il

Quinto Quarto Felice e Augustarello a Testaccio per passare da quella cucina che andava bene per
quel momento che serviva energia pura ad una cucina che affronta la vita attuale che richiede meno
fatica, meno energia con una maggiore attenzione ad usare meno grassi e ad affrontare le
intolleranze”.
Giuseppe Di Iorio ci dice: “Con Alfonso siamo veri amici ci lega stima, amicizia ed è il terzo
incontro che facciamo a quattro mani”. Alfonso Crisci soggiunge: “Con Giuseppe, è un grande
piacere vivere e condividere momenti come questi e tutti quelli che abbiamo ed avremo
l’opportunità di realizzare. Quando c’è rispetto tra le persone diviene una cosa bellissima anche il
poter confrontarsi, per condividere le varie etnie, le cucine diverse, le idee e non vedo il 4 mani
come un volano pubblicitario, ma uno scambio di opinioni ed un vivere una o anche più giornate in
amicizia, conoscendosi meglio anche come persona”. Crisci da padrone di casa, si dice felicissimo
dell’aver avuto la possibilità di dirigere la cucina dell’Oltremare, dopo le sue esperienze in territorio
nolano, poi romano ed altrove e soprattutto è entusiasta della fiducia accordatagli dalle proprietarie
della struttura che con il suo fare e la sua operatività creativa in cucina, ma anche per altro, ha
fruttato ottimi risultati con il ristorante Donna Emilia all’ottavo piano e sta portando successi con
l’Oltremare inaugurato a fine giugno 2024. Tranne qualche prodotto, come ad esempio la pasta
secca della quale comunque Crisci sceglie quella della più alta qualità, la quasi totalità di ingredienti
che a Crisci occorrono per preparare tutto ciò che il ristorante offre dal pane al burro, ai dolci ecc.
sono una ricerca dello chef che parte da Vesuvio con la linea montana del Pomodorino del
Piennolo, il baccalà molto gettonato con i grandi importatori di Somma Vesuviana e ancor più
proponibile nella zona di Amalfi una delle repubbliche marinare ed altri prodotti come il pesce di
cui la costiera è ricca. Crisci afferma: “Dico sempre ai ragazzi miei allievi, dobbiamo essere bravi a
non rovinare quello che la natura ci dona, perché l’80 % del lavoro lo teniamo fatto dai prodotti che
utilizziamo, se siamo bravi ad utilizzare il restante 20% con consapevolezza ed attenzione sulle
cose, vinciamo sicuramente. Noi, ad esempio, abbiamo l’eccellente pescato del giorno che serviamo
evitando di servirlo con fondi pesanti, salse marcate e cercare di far restare integro il sapore del
pesce. Abbiamo tre menù degustazione e cinque portate alla carta per ogni settore, antipasti, primi e
secondi con una piccola dicitura sul menù: piatto dello chef, cosa molto importante perché,
stabilendo un menù annuale, permette allo chef qualche modifica che è importante anche in cucina
per tener desti ed interessati i suoi allievi, nella creatività che il maestro intende realizzare quel
giorno.
Giuseppe De Girolamo

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