ASSEMBLEA MANAGERITALIA CAMPANIA. BARETTA: IL SUD E NAPOLI DEVONO
COGLIERE QUESTO LORO MOMENTO ECONOMICO POSITIVO PER CRESCERE
L’Assemblea dell’organizzazione dei manager del Terziario ha trattato nella parte
pubblica la Legge di Bilancio e la ripresa del Sud con ospiti Gianluca Cantalamessa,
Senatore della Repubblica Italiana e Pier Paolo Baretta, Assessore al Bilancio del
Comune di Napoli.
Napoli, martedì 12 novembre 2024. “I dati economici mostrano un Sud e in particolare
Napoli messi meglio di prima, spinti anche da un turismo ai massimi livelli e dagli
investimenti del Pnrr. Allora dobbiamo mettere in campo le capacità delle nostre classi
dirigenti pubbliche e private per cogliere appieno questa opportunità e portare questa
crescita a beneficio nostro e anche di tutto il Paese”. Questo uno dei passi dell’intervento
di Pier Paolo Baretta, Assessore al Bilancio del Comune di Napoli, già Sottosegretario al
ministero dell’Economia, all’Assemblea di Manageritalia Campania svoltasi presso la sede
dell’Associazione in città.
Nell’intervento di apertura della parte pubblica il segretario Generale di Manageritalia
Massimo Fiaschi ha espresso in sintesi il giudizio dell’organizzazione sulla Legge di
Bilancio: “Una Manovra che ha avuto il plauso dei mercati, ma non ha sicuramente il
nostro. Perché non c’è nulla per la crescita e si colpisce come al solito il ceto medio che
sopra i 75milioni di reddito avrà un aumento delle tasse per il tetto messo alle detrazioni
fiscali.
Il presidente di Manageritalia, Marco Ballaré nel suo intervento ha rimarcato la fotografia
irrealistica che presentano i dati fiscali: “Abbiamo il 45% degli italiani che non lavora, solo
10 milioni, su 42 milioni di contribuenti, che pagano il 76% dell’Irpef e solo il 5% che
dichiara più di 55mila euro. È la fotografia di un Paese povero, ancor più povero di quello
che è veramente al lordo dell’evasione, che ha 3 miliardi di debito, 50mila euro per ogni
abitante”.
“La Legge di Bilancio è figlia di un Paese che non ha una visione da decenni”, ha detto nel
suo intervento Gianluca Cantalamessa, Senatore della Repubblica Italiana e
Componente della 9ª Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e
artigianato. E poi ha ribadito: “Nel nostro Paese, infatti, non mancano i soldi, manca una
visione e delle politiche industriali, per la sanità e molto altro che guardino avanti. La
manovra mette in sicurezza il costo del debito, 65miliardi all’anno, che ci schiaccia e non
potevamo, come punto di partenza, permettere salisse”.
Baretta sulla Legge di Bilancio ha detto: “È meno peggio di come poteva essere. Ma non
c’è nulla per la crescita, manca una vera riforma delle detrazioni, 700 voci che danno
luogo a 250 miliardi di mancate entrate, e poi c’è la tassa sui fondi pensione che non ha
senso, perché non c’è così in Europa e deprime la previdenza integrativa della quale
abbiamo tutti, stato e cittadini, tanto bisogno. Per non parlare il tetto agli stipendi dei
manager pubblici che rischia solo di privarci di valide competenze oggi indispensabili”.
L’Assemblea, molto partecipata, ha anche dibattuto delle attività dell’Associazione per
supportare i manager nelle sfide professionali e il territorio con le competenze messe
volontariamente a disposizione da tanti manager associati. Tra questi c’è anche Women
On Board, il percorso per aumentare le donne nei CdA. “Infatti – ha detto il presidente di
Manageritalia Campania Ciro Turiello nel suo intervento – le donne nei CdA campani sono
solo il 19,6%, sotto la media nazionale (20,2%). Un dato simmetrico a quello delle donne
dirigenti che sono solo 16,3% in Campania contro il 21,4% in Italia. Dati che raccontano la
debolezza manageriale del nostro territorio non solo a livello di genere, ma proprio in
generale (ci sono solo 0,3 dirigenti ogni 100 dipendenti, contro 0,9% a livello nazionale e
1,7% in Lombardia), nella governance e gestione delle aziende. E Per crescere abbiamo
bisogno di molta più managerialità soprattutto a supporto delle tante Pmi che proprio per
questo gap non sanno crescere oltre una certa soglia”.
LAVORO. NEI CDA DELLE IMPRESE CAMPANE MENO DI DUE CONSIGLIERI SU 10
SONO DONNE
Donne nei CDA, queste sconosciute: o così almeno dicono i dati che vedono una presenza di
poco più del 19.6 % di donne nei Consigli di amministrazione delle imprese campane. È
quanto emerge dall’indagine condotta a Manageritalia su dati Modefinance, società del gruppo
TeamSystem, su circa 225mila società di capitali con oltre 1 milione di fatturato.
Se il dato generale della Campania con 19,6% è inferiore alla media nazionale (20,2%), quello di
dettaglio è ancor peggiore: sulle 14.917 imprese del territorio campano analizzate, il 76,1% non
ha donne nei cda (contro il 66,7% nazionale), il 23,9% ha una forma mista con almeno una
donna (33,3% nazionale) unica nota positiva il 16,2% di CDA composti di sole donne (10,9%
nazionale).
La scarsa presenza femminile nei CDA delle imprese campane è in linea con quella nella dirigenza
delle aziende, dove le donne sono solo il 16,3% in Campania e il 21% in Italia. Questo anche se
nelle imprese campane i vertici aziendali si tingono sempre di più di rosa, visto che le donne
manager negli ultimi 14 anni crescono del 148% arrivando a quota 408 su un totale di quasi 2.500
manager in attività sul territorio. Nel corso dell’ultimo anno la provincia di Napoli si conferma la più
numerosa con 1.560 manager (1.315 uomini e 245 donne) e una crescita del +1,9%, guardando
però il dato storico le donne manager, dal 2008 a oggi sono cresciute +113%. Significativo lo
scenario della provincia di Benevento dove si registra la crescita in proporzione più alta +1,2 %
raggiungendo 174 dirigenti (116 uomini e 58 donne), qui l’aumento delle dirigenti donna è a due
cifre +16% nell’ ultimo anno, ben + 135% in 14 anni. Bene anche Avellino con un +5,3%
complessivo per un totale di 158 manager (138 uomini e 20 donne) in cui però si segnala una
diminuzione delle donne arrivate a segnare – 16% su base annua ma in crescita del +150% dal
2008 a oggi. Dati in decrescita anche per la provincia di Caserta che fa segnare -4.3% e
addirittura un -10,4% per quanto concerne le nuove dirigenti. Chiude la provincia di Salerno, realtà
in cui si segnala il dato peggiore a livello reginale con un complessivo -17,5% di dirigenti, una
marcia indietro che si rispecchia anche nella componente femminile che segna -22,2 %.
Tabella 1 – Donne su totale componenti cda %
Regione % Donne nei cda
SARDEGNA 22,6%
MOLISE 22,2%
SICILIA 21,9%