ALL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE IL LIBRO DI ALOVISI
Di Laura Caico
Un pomeriggio denso di emozioni. Molto ben riuscita la presentazione del libro “Che vita ragazzi… che vita!” (Edizioni Luca Torre) di Alberto Alovisi, famoso giornalista partenopeo e direttore delle testate giornalistiche online News Express.it e Terronian Magazine, svoltasi all’Istituto di Cultura Meridionale, ospiti del presidente avvocato Gennaro Famiglietti console Generale Onorario di Bulgaria e Segretario Generale del Corpo Diplomatico Consolare Napoli Campania che ha inviato agli intervenuti calorosi saluti di benvenuto con cui si è aperto l’incontro: a circondare l’autore, la moglie Elena, il figlio Fortunato, amici di vecchia data come il Professore Emerito dell’Università Studi Della Campania Luigi Santini, Emilia Annunziata presidente del Rotary Club Campi Flegrei con Nicoletta Ferrigni, Giulia di Lorenzo e tanti giornalisti per una disamina del testo come Annamaria Ghedina direttore de Lo Strillo, Mimmo Falco vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, il giornalista Mario Orlando direttore Report Campania e il giornalista Harry Di Prisco vice Chargé de Presse dell’Associazione mondiale della Gastronomia, con qualche battuta del decano dei reporter Peppino De Girolamo.
Il libro “che vita ragazzi….che vita!(una love boat “all’italiana”) condensa l’intera parabola esistenziale dell’autore, partendo dalla sua infanzia e dai volti cari di parenti e amici per raccontare poi il presente, con uno slancio verso il futuro, ma con un occhio ancora rivolto al passato che ritorna alla mente sotto l’aspetto di flash back che vivacizzano la narrazione, peraltro scorrevole e piacevolmente movimentata da aneddoti, proverbi, episodi esilaranti o melanconici. Una curiosità emersa durante la presentazione – rivelata da Mimmo Falco – è la cinetosi (ovvero il diffuso mal di mare), di cui ha sempre sofferto Alovisi, stoicamente sopportata per quarant’anni anche durante il comando delle imbarcazioni porta container e di navi turistiche della Tirrenia, prima di passare alla guida dell’Associazione Direttori d’Albergo A.D.A. per avvicinarsi, infine, al mondo del giornalismo dove si è costruito una brillante carriera. Particolarmente affettuosa la dedica del libro e della presentazione alla moglie Elena – presente in sala – fulcro della famiglia composta dai 3 figli Giuseppe, Fortunato e Francesco Saverio e dagli animali che si sono avvicendati in casa, dai cani Pallummella e Stella alla vivacissima gatta Stellina. Come ha acutamente rilevato Mimmo Falco, nel libro di Alovisi si snoda il fil rouge della sua esistenza di persona perbene, di gentiluomo d’altri tempi, improntata a sani principi e agli ideali di Dovere, Dignità, Lealtà, parallelamente alla descrizione di una Napoli che non c’è più, scomparsa nelle brume del passato insieme a tanti principi di ferrea etica, oggi non più “di moda”: Falco rimarca anche come l’autore rievochi con nostalgia i “migliori anni” della sua lunga esistenza trascorsa prevalentemente in mare, con una dura gavetta iniziata come mozzo per giungere, via via – grazie alla stima guadagnata presso i superiori – al ruolo di commissario di bordo di grosse imbarcazioni porta container e di navi turistiche della Tirrenia, al servizio di centinaia di migliaia di passeggeri di ogni estrazione sociale e di ogni parte del mondo. E di quanto è capitato in quarant’anni di navigazione – come sottolinea Harry Di Prisco – Alovisi fa un frizzante resoconto, senza tralasciare di menzionare spesso e volentieri gli affetti più cari – i genitori, la fantastica, paziente e comprensiva moglie Elena, i figli e gli animali di casa– delineando il suo mondo interiore, a volte messo a dura prova da eventi imprevedibili, ma incrollabile per la fede che anima le sue scelte. Mentre Annamaria Ghedina stuzzica maliziosamente Alovisi chiedendogli i motivi che l’hanno spinto a scrivere il libro, ripercorrendo a ritroso con lui gli esordi di giornalista presso Lo Strillo di cui lei è direttore, Mario Orlando si sofferma sul modo in cui Alovisi ha portato avanti la sua mission, girando il mondo, conoscendo persone, affrontando difficoltà di ogni tipo, consapevole di seguire il nobile scopo di assicurare alla sua famiglia ogni possibile agevolazione e supporto. Tutti i relatori hanno colto un dato importante che emerge dal testo, ovvero che il ritorno a casa è sempre stato per Alovisi il momento più bello di ogni sbarco, nonchè il pensiero consolatorio che gli faceva compagnia nelle lunghe notti solitarie in mezzo al mare. Anche Peppino De Girolamo, nel considerare la movimentata vita del collega Alberto, ne ha vantato il grande impegno lavorativo che – terminato il servizio attivo sulle navi – lo ha spinto a ricoprire per molti anni l’incarico di presidente dell’Associazione Direttori d’Albergo A.D.A. avvicinandosi poi al mondo del giornalismo (un “sogno nel cassetto” divenuto realtà) scrivendo articoli e normative relativi al settore dell’ospitalità per quotidiani economici e altre testate giornalistiche, fino ad assumere il ruolo di direttore delle due conosciute testate online News Express.it e Terronian Magazine che dirige tuttora.
Molti applausi agli abili relatori e al valoroso autore hanno siglato il termine del piacevole incontro che si è concluso con i sentiti e commossi ringraziamenti di Alovisi all’avvocato Gennaro Famiglietti console Generale Onorario di Bulgaria e Segretario Generale del Corpo Diplomatico Consolare Napoli Campania che ha generosamente aperto le porte dell’Istituto di Cultura Meridionale, di cui è presidente, per ospitare la presentazione del libro in cui è racchiusa tutta la sua vita
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