Venerdì 19 Luglio 2024 | Via Laura Mare, Paestum

Al Dum Dum Republic 

Gli Inti – Illimani e Giulio Wilson

 in “Chiedi chi sono gli Intillimani” 

Con la partecipazione straordinaria del

Prof. Paolo Apolito, Antropologo a Domicilio

“UTOPIA” Lectio Magistralis 

Open Act Dutty Beagle 

PAESTUM (Salerno). Libertà, Pace e diritti umani, tra aspirazione ideale e utopia. Sarà un’ampia riflessione tra musica, poetica e filosofia lo special event del Dum Dum Republic. L’arena sul mare degli spiriti liberi si prepara ad accogliere gli Inti-Illimani, storico gruppo cileno ambasciatore del patrimonio musicale latino-americano e della world music, da sempre simbolo di lotta contro le dittature e di impegno civile.

Dall’incontro tra Jorge Coulon e Marcelo Coulon, il cantautore fiorentino Giulio Wilson e lo scrittore Federico Bonadonna nasce lo spettacolo tra parole e musica “Chiedi chi sono gli Inti-Illimani. Pensieri e canzoni che ci tengono vivi”, in programma venerdì 19 luglio alle ore 21.

Ad aprire il grande happening, alle ore 19 la partecipazione straordinaria del Professore Paolo Apolito, antropologo e già docente di Antropologia presso l’Università Roma Tre e l’Università di Salerno, con una lectio magistralis sull’Utopia. A seguire l’open act, a cura del giovane cantautore cilentano, Dutty Beagle, alias Antonio Cusati: un artista che fonde reggae, ska e funky, contaminandoli con l’etnofolk e il popular della nostra terra.

«Tutto il mondo lotta ancora una volta per la pace, per il rispetto dei diritti umani, per il rispetto dei popoli, per la gente comune che vive del proprio lavoro e che non aspetta altro che poter lavorare, vivere, crescere e amare, condividere in pace. I concerti con Giulio Wilson sono un momento di incontro, per riaffermare i diritti delle persone, al di sopra dei giochi delle grandi potenze», racconta in un’intervista Jorge Coulon parlando del tour.

Gli Inti-Illimani, nati a Santiago nel 1967, fondono tradizione andina e folk. Simbolo di resistenza, furono esiliati durante la dittatura di Pinochet. La loro musica celebra la cultura latino-americana, portando un messaggio di libertà e speranza.

Un percorso evocativo nella memoria storica condivisa, che spazierà da Lucio Dalla a Gramsci, da Ennio Morricone a Pablo Neruda, dai Sex Pistols a Salvador Allende, capace non solo di stimolare i ricordi, ma anche di far riflettere. Impreziosiscono lo spettacolo gli schermi animati alle spalle degli attori, che grazie alla tecnologia del chroma key uniscono virtuale e musica live trasportando gli spettatori in un vero e proprio concerto degli Inti-Illimani con brani iconici come “Vale la pena”, “Sobre tu playa”, “La Fiesta de San Benito”, “El Pueblo Unido”.

Sul palcoscenico ci sono degli uomini intorno a un tavolo apparecchiato con una tovaglia, una bottiglia di vino e tre bicchieri. Sul tavolo c’è anche una valigia di cartone. Da questa valigia i personaggi estraggono una serie di oggetti: un poncho rosso, un flauto di pan, un LP e vecchie fotografie proiettate sugli schermi alle loro spalle. Oggetti che intrecciano le loro storie: quella di Jorge Coulon fondatore degli Inti Illimani, Marcelo Coulon membro storico del gruppo, Giulio Wilson cantautore e Federico Bonadonna scrittore e narratore.

Ogni oggetto evocherà un motivo per cantare una canzone, suonare un brano, raccontare una storia.

Un “concept event” attraverso cui lo spettatore sarà condotto, a partire dalla lectio magistralis del Prof Apolito. Il suo format “Antropologo a Domicilio” dominerà al tramonto l’arena sul mare che sorge all’ombra dei templi di Paestum.

«Di sola accademia l’antropologia muore. Ovviamente è fondamentale che l’antropologia venga studiata nelle università, però non può limitarsi ad esse, deve andare nei luoghi in cui ci si incontra e si può riflettere, discutere, confrontare le proprie idee sul mondo umano con quelle che questo sapere fornisce sulla base di studi e ricerche. Ecco perché l’antropologo deve andare “a domicilio” degli esseri umani, e non limitarsi ad attendere che vengano all’università o leggano i suoi libri», spiega il Prof Apolito.

«Principio di tutto per gli umani è il “thaumàzein”, diceva Aristotele, cioè la “meraviglia”, fascino e sgomento per ciò che è, da cui poi viene la voglia di conoscere. Quanto profondamente umano era quel bambino e quanto bambino è in fondo l’antropologo, che trasforma la meraviglia per gli esseri umani in metodo scientifico di conoscenza dell’umano», scrive inoltre il Professore attraverso i suoi canali digitali.  

Un evento che fonde musica e pensiero critico, in uno spazio, quello del Dum Dum Republic, da sempre in prima linea nelle battaglie sociali, nella necessità di un approccio all’umanità teso al recupero delle relazioni, dell’incontro e della fusione dei popoli, attraverso il linguaggio universale della, con una ricerca di sonorità fuori dalle logiche mainstream.

«Le canzoni degli Inti-Illimani fanno parte della mia vita – racconta Biancaluna Bifulco, titolare del Dum Dum Republic – Mia madre e mia zia, femministe degli anni Settanta, si scambiavano cassette, registrate malissimo e in macchina noi bambini sognavamo al ritmo dei canti rivoluzionari, quella musica veniva da terre lontane ma parlava al mondo. La loro musica è la colonna sonora dei grandi ideali della storia del Novecento. Oggi più che mai abbiamo bisogno di cantare canzoni che uniscono il mondo per un futuro di pace e libertà! Scoprite la loro magia sonora!».

INTI-ILLIMANI

Inti-Illimani (1967) è un nome composto che deriva dalla lingua quechua Inti e dall’aymara Illimani che significa “Sole di montagna”, precisamente nelle vicinanze di La Paz, in Bolivia. La band, composta fin dagli esordi da un gruppo di giovani studenti dell’Universidad Técnica del Estado de Chile, nacque all’interno del movimento denominato “La Nueva Canción Chilena” che si sviluppò tra il 1965 e il 1973. Nel 1973 si sono stabiliti in Europa, per la precisione in Italia. Dagli anni ‘80 la loro carriera è stata caratterizzata da numerosi successi, raggiungendo le vette delle classifiche italiane e aggiungendo innumerevoli dischi d’oro e di platino. Gli Inti-Illimani hanno venduto milioni di dischi in tutto il mondo, con esibizioni e concerti in più di 58 Paesi. La band ha condiviso il palco e si è esibita con artisti di grande rilievo come Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Tracy Chapman, John Williams, Paco Peña, Mercedes Sosa, Silvio Rodríguez, Milton Nascimento, Danielle Silvestre, Lucio Dalla, Pablo Milanés, Francesca Gagnon, Arja Saijonmaa, Holly Near, Joan Baez, Marta Gómez, Isabel Parra, Georgina Hassan, Víctor Heredia, tra gli altri, calcando i palchi più importanti di tutto il mondo. Nel 2017, la band cilena ha festeggiato 50 anni di carriera artistica ininterrotta con un tour in Cile e due concerti sold-out al Teatro Caupolicán di Santiago.

GIULIO WILSON

Cantautore ed enologo, paroliere eclettico e musicista, ha la rara capacità di portare alla luce storie fuori dal tempo e dal coro, di una bellezza tale che non può fare a meno di raccontarle, con la musica, con le parole e con il genio del cantastorie. Il 16 aprile 2022, in un periodo di confinamiento, Luis Sepúlveda muore. Giulio invia un messaggio di cordoglio a Jorge Coulón, leader degli Inti-Illimani, che gli risponde “Gli artisti e gli scrittori di testi non muoiono mai”. È così che inizia la loro storia, in un giorno che non è stato come gli altri. Avvolta in un tempo lento, di vita in casa e con il mondo fuori fermo, in attesa della primavera. Da quel giorno Giulio non ha mai smesso di essere in contatto con gli Inti-Illimani, ora compagni d’arte e amici nella vita. E la primavera artistica arriva per loro con “AGUA”, l’album che firma una forte unione umana, tradotta in 13 canzoni e un tour che ha già attirato 20.000 spettatori in Europa e Cile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *