A palazzo San Giacomo si è svolta l’XI° edizione del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’, premiate 3 donne nella sezione tesi Magistrale
di Ezio MIcillo
Nella sala Giunta del palazzo San Giacomo si è svolta l’XI° edizione del premio nazionale ‘Amato Lamberti’, un’iniziativa del Centro studi Amato Lamberti, associazione costituita dopo la morte del sociologo, avvenuta nel giugno del 2012, con lo scopo di sostenere i giovani laureandi impegnati nella ricerca su Mafie e Corruzione. Lo studio di strategie efficaci per combattere la criminalità organizzata in Italia e nel mondo diventano così il tema principale di questi corsi di studio tenuti dai docenti dell’università Federico II di Napoli e del laboratorio connesso LIRMaC – Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca su Mafie e Corruzione.
Il presidente del premio Nino Daniele, assieme a Franco Roberti, presidente onorario e già procuratore nazionale Antimafia, hanno aperto i lavori ricordando l’impegno profuso dal centro studi nel percorso di formazione di giovani studenti su temi attuali, come la corruzione e traffici illeciti nei reati ambientali. ”Ogni anno”, sostiene il presidente Daniele ”viene pubblicato un bando di partecipazione che assegna tre premi da 1.000 euro ciascuno, per tesi di Laurea Magistrale e per tesi di Dottorato, che riguardino i temi della criminalità organizzata, dei traffici criminali, dei reati ambientali, partendo dalla corruzione e dalle economie illegali, fino alle vittime delle mafie e delle violenze. Negli undici anni sono stati premiati 24 studenti selezionati tra 282 candidati provenienti dalle maggiori università italiane e straniere. Crediamo che questa sia la strada giusta per diffondere cultura alla legalità e contrastare la criminalità organizzata nel nostro paese e all’estero”.
Per la composizione della giuria, quest’anno, si è scelto di affidarsi a esperti del settore, in ordine Giuseppe Acocella, Luciano Brancaccio, Arnaldo Capezzuto, Carolina Castellano, Ernesto De Nito, Nino Daniele, Stefano D’Alfonso, Aldo De Chiara, Roselena Glielmo, Franco Roberti, Isaia Sales, Anna Maria Zaccaria che hanno potuto valutare i numerosi elaborati arrivati dai concorrenti.
La selezione ha decretato 3 giovani donne vincitrici dell’ambito premio:
Giordana Pepè che vince il Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ 2024 sezione Tesi di dottorato. È nata a Biella e risiede a Monza. Ha studiato presso la scuola di dottorato dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Giurisprudenza. Dottorato di Ricerca in Scienze Giuridiche (Tutor prof.ssa Claudia Pecorella, coordinatore prof. Antonello Tancredi).
Ha discusso la Tesi dal titolo: “ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ‘STRANIERA’ NELL’ORDINAMENTO ITALIANO: SCENARI ATTUALI E PROSPETTIVE DE IURE CONDENDO”
Tea Maistro che vince il Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ 2024 sezione Tesi magistrale. È nata a Borgomanero e risiede a Cameri in provincia di Novara. Ha conseguito la laurea Magistrale in Amministrazione e Politiche Pubbliche presso l’Università-degli studi- di Milano – Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali (Relatrice prof.ssa Anna Mori, correlatrice professoressa Lisa Dorigatti) con la tesi dal titolo: “IL CAPORALATO URBANO TRA QUESTIONI DEFINITORIE LE SUE MOLTEPLICI MANIFESTAZIONI E PROSPETTIVA SINDACALE. IL CASO DI MILANO”
Laura Bellucci chevince il Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’ 2024 sezione Tesi magistrale. È nata a Velletri e risiede a Lanuvio in provincia di Roma. Ha conseguito la laurea Magistrale in Letteratura italiana, Filologia moderna e Linguistica presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata’ (Relatrice prof.ssa Stefania Cavagnoli, correlatore prof. Salvatore Di Piazza) con la tesi “LINGUAGGIO. RAPPRESENTAZIONE, IDENTITÀ: PRATICHE COMUNICATIVE DI COSA NOSTRA”
La consegna dei premi è stata fatta dal prof. Nando Dalla Chiesa che ha ribadito, ”Queste 3 donne premiate indicano che la forza maggiore nella lotta anticrimine è svolta dalle donne, un dato che è divenuto il punto di riferimento nell’Accademia dove l’argomento della criminalità organizzata era discusso ai margini delle attività. Solo negli anni 80 il movimento antimafia si mette in moto con la manifestazione dei centomila ad Ottaviano contro il clan di Cutolo ed a Palermo la marcia a Ciaculli nella tenuta della famiglia dei Greco. Proprio in questo periodo Lamberti alimenta il movimento anticamorra coinvolgendo migliaia di giovani nel processo educazionale alla legalità”.
Alla cerimonia ha partecipato Gigi Di Fiore, Giornalista professionista dal 1985 e saggista, inviato speciale del Mattino. Il suo impegno continuo nel sociale, soprattutto nei fatti di cronaca giudiziaria e cronaca politica, gli permettono di diffondere cultura alla legalità, attraverso i suoi tanti libri sulla camorra riesce a sollecitare le coscienze dei cittadini ed indurli a fare profonde riflessioni sull’argomento. ”Amato è stato il primo docente ad adottare un mio libro, Potere camorrista, una storia della camorra e dei suoi protagonisti dai folcloristici guappi ottocenteschi alla tragicamente attuale catena di omicidi e vendette. Un testo che lui adottò per diffondere un movimento anticamorra nell’università, un tentativo che si rivelò una vera e propria rivoluzione negli atenei, considerati da sempre un ambiente chiuso ed autoreferenziale”.
Poi c’è stato il saluto del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che si è complimentato con le vincitrici ed elogiato il lavoro di Amato Lamberti, ‘La figura di Lamberti è divenuta un punto fermo per la lotta anticamorra, il suo impegno nel conoscere determinati fenomeni e portarli a conoscenza di tutti è stato davvero rivoluzionario. Prima di ogni azione bisogna studiare la genesi e le varie sfaccettature delle mafie, perchè esse cambiano spesso pelle cercando di disorientare le forze dell’ordine. Lamberti ha sempre dimostrato assiduità nel suo lavoro mettendo assieme la fatica dell’amministratore e l’azione e la ricerca”.
In chiusura la cronista Marilena Natale, ”Nella mia vita ho cercato sempre degli esempi da seguire e Amato Lamberti è stato un esempio per la mia formazione e per la mia scelta di vita di combattere la cultura criminale”.
©EzioMicilloPhoto