MIRRA, STORIA DI UNA DINASTIA AL ROTARY CHIAJA
Di Laura Caico
Le emozioni di una vita. L’impresario napoletano Lucio Mirra, classe 1937, titolare del Teatro Diana, accompagnato dai figli Guglielmo, Gianpiero e Claudia e dal genero Enzo di Martino, è stato conversatore per una sera alla conviviale del Rotary Napoli Chiaja presieduto da Paolo Manieri: ad accogliere la famiglia Mirra, il presidente del prestigioso sodalizio con la moglie Gabriella Giglio, il Consiglio Direttivo del Rotary Chiaja e tanti ospiti di riguardo. Dopo uno stuzzicante aperitivo sulle panoramiche terrazze e prima di dare il via all’elegante cena placè, il noto avvocato – sottratto all’esercizio della legge dall’amore per lo spettacolo – ha raccontato con aneddoti ed episodi inediti la sua vita a braccetto con l’arte e la cultura. Personaggi in scena, attori incommensurabili, leoni dello schermo e mostri sacri del palcoscenico sono sgorgati dalle sue parole in un vortice di emozioni, sensazioni, ricordi significativi, accompagnando le immagini di spezzoni di film, di foto di scena, di incontri irripetibili, di amicizie consolidate nel lavoro che scorrevano sul maxi schermo situato nel salone de “Le Arcate” di Napoli. La vicenda del Teatro Diana inizia negli anni Trenta, a opera di Giovanni De Gaudio – padre di Mariolina, futura moglie di Mirra – per proseguire con il fratello Vincenzo e – alla morte di quest’ultimo – passare alla nuova generazione costituita appunto da Mariolina e dal marito: Lucio, allora legale della Tirrenia lasciò una carriera ben avviata nella rinomata compagnia di navigazione per tuffarsi in un sogno che è durato tutta la vita, un mezzo secolo intriso di entusiasmo, forza creativa, volontà innovativa, coraggio di intraprendere strade sempre nuove passando dal cinema, alla lirica, alle compagnie teatrali, per produrre poi tanti spettacoli di enorme risonanza nazionale. I De Filippo, Vittorio Gassman, i fratelli Aldo e Carlo Giuffrè, Pupella Maggio, Nino Taranto, Mariangela Melato, Nino Manfredi, Mariano Rigillo, Lina Sastri, Vincenzo Salemme, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Giorgio Gaber e tanti altri Big dell’entertainment made in Italy hanno calcato le tavole del Diana, creando un legame professionale e anche affettivo con la famiglia Mirra: un caleidoscopio di nomi, volti e situazioni che rimbalzano vividi dal racconto di Lucio destando stupore per le liti delle “primedonne”, le baruffe di capocomici e attori, i dissidi tra star e produttori ed emozione per i colpi di scena, i grandi amori, le passioni divoranti consumate dietro le quinte, una sorta di stordimento incantato che spiega il grande fascino che il mondo dello spettacolo esercita da sempre sulle platee. La nota finale dell’intrigante conversazione di Lucio Mirra – molto applaudita e punto focale di un successivo, interessante dibattito – lascia spazio alla commozione per l’ultima apparizione sul palcoscenico del Teatro Diana dell’indimenticabile Marcello Mastroianni, in procinto di partire per Parigi – ormai molto ammalato – per sottoporsi ad un intervento a cui, purtroppo, non sopravviverà.