Aloha Eventi, la parola al suo amministratore Enzo Esposito
Aloha Eventi nasce 10 anni fa e si sviluppa su 3 strutture per banqueting e cerimonie col chiaro intento di dare al territorio flegreo il massimo dell’accoglienza e della professionalità. Oggi l’impresa di Enzo e Marco Esposito desidera restituire ai giovani e all’area flegrea tutto quello che ha ricevuto in termini di risorse umane ed energie, puntando sulla formazione e su un nuovo concetto aziendale del benessere lavorativo coniugato al dovere e al sacrificio, indispensabili per crescere professionalmente. Enzo ci racconta un po’ la sua creatura, partendo da Villa Scalera a Bacoli (la prima delle tre location aperte, seguita da Villa Fattorusso a Posillipo e da Villa Punta Pennata a Bacoli).
Una struttura sull’acqua come quella di Villa Scalera ha un non so che di veneziano, lagunare, come è nata a suo tempo l’idea di una villa così unica nel suo genere?
Villa Scalera è unica. Ha le sue fondamenta nel mare. La nostra bravura è stata solo quella di enfatizzare questa sua peculiarità. Noi diciamo spesso che ci parla perché, soprattutto di sera quando non senti nulla intorno, può udire il dolce sciabordio dell’acqua di mare che l’accarezza.
Lavorare in famiglia ha sempre dei pro e dei contro, da sempre, ma com’è essere fratelli e allo stesso tempo soci, direttore e amministratore? Mi riferisco a suo fratello Marco.
Sicuramente lavorare con un fratello ha i suoi pro e i suoi contro. Anche se ci uniscono i nostri principi e valori, io e mio fratello Marco abbiamo due caratteri molto diversi e vediamo le cose in maniera differente. Ma questa diversità è stata trasformata in un punto di forza, in ricchezza. Cerchiamo di essere complementari, dove arrivo io non arriva lui e viceversa. Come il logo della nostra azienda: un cerchio composto da due semicerchi complementari che girano insieme.
Puntare sui giovani oggi è retorico o rivoluzionario?
Oggi, più che puntare, bisogna investire sui giovani. Li devi plasmare, far crescere, formare, trasmettere loro valori e passione. Probabilmente è più difficile di prima. E comunque, oltre ai giovani, noi cerchiamo di reinserire anche persone un po’ più adulte: meno energia, forse, ma sicuramente più maturità e valori.
Come vede il settore cerimonie attualmente dopo la difficile fase post covid?
Il nostro settore si sta evolvendo. Il matrimonio è sicuramente in calo e viene festeggiato in maniera completamente diversa rispetto a qualche anno fa. Stanno aumentando invece feste di altro tipo come i compleanni di 40-50-60 anni e le feste aziendali. Non è semplice ma stiamo provando ad adeguarci al mercato.
L’estero ha finalmente scoperto l’area flegrea o è ancora Cenerentola rispetto alla Costiera Amalfitana, alla Penisola Sorrentina o al Cilento, alla Puglia?
È ancora una Cenerentola. Quando parli di Campi Flegrei le spose o le wedding planner straniere non capiscono di cosa stiamo parlando. Ci sta tanto da fare per arrivare ad essere riconosciuti come la Costiera. Ma possiamo e dobbiamo riuscirci. Noi stiamo lavorando già in tal senso Sempre più spesso partecipiamo a meeting internazionali con wedding planner ed esperti del settore provenienti da tutto il mondo.
Alberto Alovisi