BRANDEMIUS E LEUCOSIA, UN AMORE NEGLI ABISSI
Di Laura Caico
Il Tritone e la Sirena. C’era una volta un Dio marino dalla pelle verde che viveva nell’Abisso Calipso, nelle profondità del Mar Mediterraneo: Brandemius era il suo nome, temuto e rispettato da tutte le creature del mare che riconoscevano nel figlio di Poseidone e di Anfitrite il loro assoluto monarca. Il Tritone viveva un’esistenza solitaria nel suo vasto regno che visitava costantemente, soffermandosi spesso nel Lago Tritonide in Libia: il suono di un magico corno di conchiglia ne annunciava l’arrivo, accompagnato dal calmarsi di ogni tempesta e dalla venerazione dei naviganti che ritrovavano la rotta da seguire, grati dello scampato pericolo. Ma non solo la morte dei marinai minacciava il Mare Nostrum …. Brandemius si crucciava della lenta agonia delle acque soffocate da liquami tossici, veleni industriali, rifiuti di ogni genere che ne spegnevano il respiro e ne affievolivano sempre più la vitalità, ripercuotendosi sulla fauna e sulla flora marina a lui soggette. Informato dai suoi tritoni delle novità delle Autostrade del Mare volle avvicinarsi alle coste della Trinacria e poi della terra degli Itali, arrivando all’estremità meridionale del golfo di Poseidonia vicino al Promontorio Enipeo, dove il Fato aveva in serbo per lui un’inaspettata felicità: attratto da un canto dolcissimo, giunse vicino ad uno scoglio dove i fiumi Is e Lari confluivano e dove il dardo di Eros colpì il suo cuore nel momento stesso in cui i suoi occhi si posarono su Leucosia, la sirena che – come lui – aveva la metà superiore del corpo umana e quella inferiore a forma di pesce. Scampata alla morte dopo il tentato suicidio a cui il rifiuto di Odisseo di fermarsi al canto suo e delle sorelle l’aveva costretta, Leucosia si era rifugiata nelle acque di Paestum mentre Partenope era stata trasportata dal mare sino alle foci del fiume Sebeto, dove sorgeva Neapolis e Ligea era arrivata fino a Terina, sulle coste calabresi della Magna Graecia. Quando i loro occhi si incontrarono, il Tritone e la Sirena si innamorarono perdutamente e decisero di unire i loro Destini per l’eternità: col passare dei giorni, il loro popolo di semidei marini venne a porgere omaggio, recando doni preziosi e notizie allarmanti sulle vicende di guerra del Mar Rosso ma rassicuranti sulle condizioni del Mediterraneo.
Il luogotenente Dioros, rivolgendosi a Brandemius dichiarò «Maestà, vi ricordate quando aiutaste Giasone e gli Argonauti a ritrovare la rotta perduta? Creaste un passaggio temporaneo per la nave Argo collegando il lago Tritonide al Mediterraneo…acque pulitissime! Da allora sono passati millenni ma persino nel nostro Abisso Calipso – il punto più profondo del Mediterraneo – oggi possiamo trovare tracce di rifiuti che ci rivelano quant’è inquinato il Mare Nostrum: abbiamo osservato la presenza di fauna marina in sofferenza e anche prove molto significative di contaminazione umana, l’irreversibile plastica, metalli corrosi e tanto rusco. »
“Neanche all’epoca dei Fenici ho mai visto tante nefandezze sul mare – proruppe Brandemius – guai a questi umani che stanno avvelenando il Mediterraneo: presto la mia collera si riverserà su di loro!”
“Ma no Maestà…guardate che c’è una speranza di salvarlo! Conoscete le “Autostrade del Mare”, il progetto che armatori italici illuminati e coraggiosi stanno portando avanti da tempo per incrementare l’efficienza energetica e includere le misure climatiche nel trasporto marittimo: le navi AdM aiutano la Terra e il mare solcando con rispetto il Mare Nostrum e liberando le autostrade da 2 milioni di camion all’anno, da tonnellate di emissioni di CO2, incidenti e inquinamento acustico. Sono Navi più sostenibili per attuare la transizione ecologica, dotate delle più recenti tecnologie per diminuire l’impronta di carbonio (che contribuisce al riscaldamento globale e danneggia le biodiversità) durante le operazioni di imbarco e sbarco e l’ormeggio in porto, grazie a maxi batterie da 5 MWh che si ricaricano durante la navigazione: inoltre, puntano a non produrre emissioni nocive neanche durante i loro viaggi.”
“E quali sono gli strumenti con cui gli umani e gli armatori delle AdM si propongono di salvare il mare?”
“Maestà, sono tanti gli accorgimenti, tra nuovi motori e inediti comburenti: predomina attualmente l’utilizzo di scafi progettati con un design aerodinamico che asseconda le condizioni naturali riducendo il consumo di combustibile, l’uso di carburanti estratti da fonti rinnovabili o in via di sperimentazione come l’idrogeno verde, il gas naturale liquefatto metano, l’ammoniaca verde, il metanolo verde e il diesel sintetico che appartiene agli eFuel, combustibili liquidi ottenuti dagli scarti della gomma e della plastica, dall’anidride carbonica ambientale, dal gas naturale, dalle biomasse di origine biologica, vegetale o animale, avulse dalla fossilizzazione.”
Il tritone ascoltò con attenzione le novità delle Autostrade del Mare che cercavano di mantenere le acque pulite e evitare scarichi in mare, limitando drasticamente le tracce del loro passaggio, ma Leucosia – che andava a trovare le altre sorelle – conosceva già questa magnifica realtà e domandò alla fida sirenetta Acleys gli aggiornamenti sul Mediterraneo.
“ O mia regina, partendo da quest’isolotto che in vostro onore si chiama Punta Licosa, ho perlustrato la costa cilentana e ho scoperto che in vostro nome si compiono aggressioni all’ambiente: infatti, a Paestum – dove la quarta porta rivolta ad Oriente è chiamata Porta Serena in vostro onore – giungono tanti turisti con numerosi battelli e a Castellabate – dove voi vi arenaste al vostro arrivo e dove ogni anno si tengono i “Concerti sull’acqua” a voi dedicati – queste manifestazioni musicali attirano tante imbarcazioni e l’inquinamento sale.”
“Ma cosa hanno deciso i governi degli umani per aiutare il Mare Nostrum?”
“O mia sovrana, negli abissi corrono voci catastrofiche sulle vicende belliche del Mar Rosso, sulla crisi logistica dovuta alle guerre in Medio Oriente, sulla instabilità geopolitica dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: urge trovare accordi perché il 12% del commercio mondiale passa dal canale di Suez e il Mediterraneo serve da raccordo per scambi nazionali, internazionali e rotte transcontinentali, nonché come scalo dei fiorenti commerci import-export della Cina.”
Il tritone e la sirena si guardarono pensierosi e poi all’unisono esclamarono “Allora le navi affrontano grandi difficoltà: al di là delle contese politiche e dei venti di guerra, gli umani come vogliono risolvere l’inquinamento atmosferico sul mare?”
Il luogotenente Dioros rispose “ Una delle possibilità è costituita dall’ingresso del Mediterraneo fra le aree Seca (Sulphur Emission Control Area) che già esistono nel Mar dei Caraibi, nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nelle zone costiere USA e Canada: sono aree dove sono in vigore regolamenti stringenti sulle emissioni di zolfo e degli ossidi di azoto, per garantire un trasporto marittimo più pulito.”
Leucosia si rivolse ad Acleys e domandò “Ma quando avverrà tutto questo?”
La sirenetta dichiarò “Tra poco, mia regina: è stato stabilito che dal 1 maggio 2025 chi vorrà navigare tra Africa Settentrionale, Sud Europa e Vicino Oriente potrà farlo solo utilizzando un carburante con un limite di zolfo non superiore allo 0,1% per ridurre l’inquinamento del mare, causato dalle navi. Esiste un fantastico progetto europeo ‘Facciamo respirare il Mediterraneo’ che prevede il graduale abbandono dell’olio combustibile pesante (Hfo) e l’adozione di carburanti meno inquinanti per migliorare decisamente la qualità dell’aria nella regione mediterranea.”
Leucosia e Brandemius si guardarono rasserenati, scambiandosi una solenne promessa d’amore che i loro sudditi marini ascoltarono in religioso silenzio “ Giuriamo di benedire la decarbonizzazione del pianeta, l’instaurarsi dei corridoi verdi non più solo delle rotte commerciali globali oceaniche bensì Mediterranei per un avvenire più sostenibile sul mare, di cui noi saremo testimoni e garanti!”
Congedando i semidei Brandemius concluse “ Solo quando le salvifiche AdM saranno ancora più numerose e apportatrici di benessere economico e ambientale e quando caleranno drasticamente i livelli di particolato (PM2,5) nel Mar Mediterraneo – le cui concentrazioni ambientali rispecchiano i tragitti delle navi, inquinando l’aria e minacciando la vita e la salute delle popolazioni costiere che vi si specchiano – solo allora coroneremo il nostro sogno d’amore con uno Sposalizio del Mare che vedrà riuniti i nostri regni e renderà tritoni e sirene …i nostri amati popoli…. felici per sempre!”