Il ministro Sangiuliano stamattina al Museo Nazionale MANN
per inaugurare la mostra delle statue di bronzo di San
Casciano recuperate dopo anni di lavori archeologici.
di Ezio Micillo
Grande scoperta a San Casciano dei bagni, in provincia di Siena, riportate alla luce 20 statue di
bronzo che raffigurano le divinità venerate nel luogo sacro. Il più grande deposito di statue di
bronzo in età etrusca e romana. Nell’agosto del 2022 sono stati recuperati molti reperti archeologici
tra cui venti statue di bronzo a mensura honorata, cioè alte tre piedi romani, l’equivalente di circa
un metro, raffiguranti divinità venerate nel luogo sacro. Il recupero avvenuto durante gli scavi, nelle
acque calde e fangose del santuario, ha permesso di collezionare un patrimonio tra i più grandi in
età etrusca e romana. L’area di interesse è stata quella di Bagno Grande con i suoi i vasconi delle
terme che hanno custodito per millenni queste ricchezze. In quindici anni si sono protratti gli scavi,
un progetto finanziato anche dal Ministero dei Beni Culturali attraverso la sua Sopraintendenza, che
ha riportato alla luce il Santuario
16 settimane di scavi
L’opera d’impatto maggiore è un putto in bronzo (inizio II secolo d.C.) che raffigura un infante
sorridente con la sacra bulla al collo, che richiama il celeberrimo Putto Graziani conservato nei
Musei Vaticani. E, come questo, presenta un’iscrizione sulla coscia destra. Un risultato eccezionale
ottenuto grazie alla volontà delle amministrazioni locali e della Sopraintendenza archeologica che
hanno creduto in un progetto di recupero di tutta l’area senese ricca di storia e tradizioni millenarie.
Il prof. Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena ed il dott. Emanuele Mariotti, per
conto del Comune di San Casciano dei Bagni, hanno diretto gli scavi nel complesso abbandonato da
anni portando alla luce sia manufatti in pietra, come colonne e statue crollate nella vasca sacra, sia
oggetti dell’arte votiva, come le monete romane.
L’acqua calda ed il fango avrebbero permesso di mantenere in stato di ottima conservazione i reperti
ritrovati. Si pensa che le statue staccate dal bordo della vasca e depositate sul fondo non siano
cadute o depositate come materiale di scarico, ma siano oggetto di una deposizione rituale, votiva,
consacrate alle divinità. La presenza di oltre seimila monete in argento, bronzo ed oro ritrovate sul
fondo della vasca testimoniano gli atti che i devoti compivano al santuario. Agli inizi del V secolo
d.C. Il santuario venne smantellato e chiuso e questo grande tesoro fu coperto da tegole, per
‘sigillare’ il luogo sacro, su cui vennero, poi, calate le colonne del portico.
”La più grande scoperta archeologica dopo i bronzi di Riace”, queste le dichiarazioni del ministro
Sangiuliano intervenuto alla presentazione della stampa questa mattina al Museo Nazionale di
Napoli MANN dei reperti recuperati a San Casciano, ӏ stato fatto un lavoro eccellente per riportare
alla luce opere di alto valore, a testimonianza della storia Etrusca e Romana dal I al IV secolo d.C.
Un tesoro prezioso che intendiamo custodire gelosamente come patrimonio dell’umanità. Il
Ministero della Cutura, in accordo con la Curia senese, ha già individuato una struttura vicino al
santuario di San Casciano che ospiterà l’intera collezione per poterla esporre agli appassionati”.
Foto di Ezio Micillo