A Sorrento, Napoli protagonista: “IncantiAmoci” verso la conclusione, tra magia e sacralità
Ileana Mandile
Sorrento. Questa sera alle ore 19,30 nella Chiesa dell’Addolorata, cuore del centro storico, va in scena LACRIME NAPULITANE, spettacolo di Diego Sommaripa da non perdere. L’artista ci conduce attraverso i sogni perduti nel tempo, nelle storie scordate. Leggende che come fili intrecciati si snodano attraverso il tempo, e tessono abilmente trame di misteri intramontabili e di storie incantate. Ritroviamo quella de “Lo ciummo Scomparso “, ovvero il Fiume Sebeto, e della Tomba napoletana del Conte Dracula; ancora, di personaggi tra i più iconici della cultura partenopea: il Principe di Sansevero con il suo lacchè Pulcinella, il Gatto mammone, il Munaciello, le Janare, Maria la Rossa la strega di Portalba, la Bella M’Briana e ancora altri più o meno noti, suggestivi, leggendari. Essi si materializzano nel nostro presente, prendendo forma ed energia, appaiono come fantasmi.
Ecco che prendono vita i personaggi in un luogo che diviene incantato è così, in un circo di emozioni donano uno spettacolo unico e coinvolgente che sollecita la platea a ri-scoprire e a ridere e sognare, come se fosse uno scenario fatato, la vita stessa.
Fatti da ritrovare, che meritano di essere riportate in vita, attraverso abilità di scena. È proprio come se ci trovassimo in una bottega d’artigianato, piena di oggetti tra il vecchio e l’antico, a volte abbandonati, e tra essi anche alcuni a preziosi, la cui bellezza appare appannata ma può tornare all’evidenza.
L’antico palcoscenico diventa per incanto un laboratorio magico. Qui fatti, cunti e miti che stanno per essere dimenticati, con il “restauro” acquistano nuova vita. Eppure, qualcosa cambia nel delicato processo e dunque non è più l’originale che torna alla vita, piuttosto è un insieme di antico e prevalentemente di nuovo, quindi è altro”.
Affiorano dal passato di Napoli personaggi storici e soprattutto leggendari nello spettacolo di Sommaripa. Ed in un processo di trasformazione divengono creature del presente.
Prendono forma i protagonisti della tradizione, come se ci trovassimo in un circo, vediamo che acquistano energia, quella che ritroviamo nell’esistenza terrena.
Appuntamento clou il 6 gennaio alle ore 19,30 nella Basilica di Sant’Antonino: appuntamento particolarmente atteso, con Fiorenza Calogero, beniamina del pubblico sorrentino.
L’artista sarà sul palco con “Ex voto” canti alla divinità, con Marcello Vitale chitarra battente, elaborazioni musicali.
La Calogero propone un nuovo quanto affascinante progetto musicale dedicato ai più belli e significativi canti del Natale napoletano, e attraverso questi, con squisito spirito artistico mira alla valorizzazione della musica tradizionale, tramite questo intenso e distintivo spettacolo che, intrecciando la persona ai rituali della Fede, giunge a nobilitare il “voto” attribuendogli un significato che lo sublima. Diviene in tale maniera un dono di pace, una promessa di riconciliazione con il mondo, un patto divino (“ex voto”) che si eleva entrando a pieno titolo nella sfera del sacro.
In maniera magistrale, ella si cala in una personale interpretazione di brani appartenenti alla tradizione natalizia partenopea e non solo, attraverso l’espressività del canto e dei suoni, rielaborati da Marcello Vitale, chitarrista e compositore.
Entrambi gli spettacoli fanno parte della rassegna di successo “IncantiAmoci a Sorrento”, dedicata alla città più bella al Mondo: Napoli.
L’organizzazione è curata attentamente dall’ Amministrazione comunale di Sorrento, sindaco avv. Massimo Coppola, con la fondamentale collaborazione di Musiciens che firma la Direzione artistica, guidata da Salvatore Piedimonte; l’operatività del Gruppo Sassi, “Sorrentoplaytivu”, “EnergiaOra” ed “Eduardo”. La programmazione si distingue per l’alta qualità dei testi selezionati con accuratezza, che vengono proposti in anteprima e innovativi, con l’obiettivo di divulgare la conoscenza e la promozione dell’arte e della bellezza in un attento percorso che partendo da Napoli città d’incanto dove tutte le correnti del sapere “hanno trovato terreno fertile per svilupparsi”, arriva alfine a Napoli. Complici la cultura, l’arte, le tradizioni, la territorialità, la magia, la storia, le leggende.