Oltre 5 mila le mamme del lavoro domestico escluse dalla nuova legge di bilancio.
Le prime anticipazioni sulla legge di Bilancio 20241 mettono in luce le nuove misure per incentivare la natalità,
ma anche come questi nuovi provvedimenti escludano le oltre 5 mila madri occupate nel lavoro domestico.
L’Osservatorio DOMINA sul lavoro domestico sottolinea da anni come le “mamme” del lavoro domestico
non abbiamo le stesse tutele delle altre lavoratrici dipendenti in caso di maternità.
Nella bozza della legge di bilancio sono previsti degli investimenti per il sostegno ai nuclei con figli, infatti le
mamme lavoratrici con almeno due figli potranno usufruire di una decontribuzione che aumenterà la loro busta
paga. Misura che non potrà essere applicata nel caso di lavoratrici dipendenti del lavoro domestico e nel caso
di tutte le lavoratrici autonome o precarie. Non è l’unica norma che non si applica al lavoro domestico, vengono
anche escluse dall’aumento contributivo di un mese del congedo parentale, visto che l’INPS paga a queste
lavoratrici solo la maternità obbligatoria
2
(5 mesi) e non il congedo parentale (facoltativo).
Inoltre, a differenza delle altre lavoratrici dipendenti che possono usufruire della maternità senza particolari
vincoli, le lavoratrici domestiche devono aver accumulato un numero minimo di contributi. Oltre alla mancanza
di congedo facoltativo non hanno diritto ai permessi per allattamento, né al congedo per la malattia del figlio.
Serie storica delle lavoratrici domestiche con almeno un giorno di maternità
Elaborazione Osservatorio DOMINA su dati su fornitura personalizzata INPS
1 Bozza disponibile al 25 ottobre 2023, fonte Sole 24 ore ”
2 La maternità obbligatoria è completamente a carico dell’INPS (e non del datore di lavoro) ed è pari all’80% della
retribuzione giornaliera convenzionale settimanale per le lavoratrici domestiche.
DOMINA – Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico
Viale Pasteur 77 – 00144 Roma Tel. 06 50797673
per info: avv. Massimo De Luca 328 5695515 (Direttore Osservatorio)
osservatorio@associazionedomina.it
Nel 2022 questa mancanza di tutele ha riguardato 5.375 lavoratrici nel settore domestico. Dall’analisi della
serie storica delle lavoratrici con almeno un giorno di maternità si vede come il trend sia decrescente. Nel 2015
le “mamme” in ambito domestico erano oltre diecimila, mentre progressivamente i valori sono andati a
diminuire fino a dimezzarsi nell’ultimo anno in esame.
Anche dal confronto con le altre dipendenti si evidenzia come la maternità non sia molto diffusa in ambito
domestico. Mediamente negli altri settori nel 2022 hanno usufruito delle maternità obbligatoria 3,5 dipendenti
ogni 100, mentre in ambito domestico questa percentuale diminuisce allo 0,7 ogni 100. Sicuramente il fatto
che nel settore siano presenti molte lavoratrici più mature porta ad una minore presenza di “maternità”, ma
rimane il fatto che queste lavoratrici non hanno le stesse tutele delle altre lavoratrici dipendenti. Quanto
costerebbe allo Stato garantire loro tutti i diritti?
Incidenza “mamme” sul totale lavoratrici nel lavoro domestico e negli altri settori
Elaborazione Osservatorio DOMINA su dati su fornitura personalizzata INPS
Nel 2022 la maternità delle lavoratrici domestiche è costata all’INPS 12,2 milioni3 di euro per un importo medio
di circa 2.300 per ogni lavoratrice. Grazie a questi valori riusciamo a calcolare anche il possibile costo della
maternità facoltativa. Nel periodo di congedo parentale l’INPS eroga una indennità pari al 30% della
retribuzione per 6 mesi, è possibile quindi stimare un aggravio per le casse dell’INPS per la maternità facoltativa
delle 5.375 domestiche di circa 6,9 milioni.
3 Dati INPS forniti a Domina grazie ad una elaborazione personalizzata.
0,7%
3,5%
Lavoratrici domestiche Altre dipendenti
DOMINA – Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico
Viale Pasteur 77 – 00144 Roma Tel. 06 50797673
per info: avv. Massimo De Luca 328 5695515 (Direttore Osservatorio)
osservatorio@associazionedomina.it
Considerando gli indennizzi ricevuti per la maternità obbligatoria delle neo mamme e utilizzando (in base al
CCNL del lavoro domestico) come coefficiente giornaliero 26 giorni è stato possibile stimare il costo orario delle
neo mamme ed il conseguente costo dell’INPS per sostenere le 2 ore di allattamento giornaliero fino al
compimento dell’anno del bambino. La stima del costo totale per l’allattamento è pari a 2,8 milioni.
Possiamo concludere che con una spesa massima di 9,7 milioni l’INPS potrebbe garantire anche
alle lavoratrici domestiche tutti i diritti legati alla maternità che hanno le altre dipendenti.
Nuovo costo della maternità dei lavoratori domestici a carico INPS
Costo a carico INPS Riepilogo costi
Maternità obbligatoria
12,2 MLN € COSTO ATTUALE INPS
MATERNITA’ LAVORO
DOMESTICO
Congedo parentale 6,9 MLN € NUOVI COSTI INPS
9,7 MLN € Allattamento 2,8 MLN €
Elaborazione Osservatorio DOMINA su dati su fornitura personalizzata INPS
Commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA “Garantire anche alle “mamme” impiegate nel
lavoro domestico gli stessi diritti delle altre dipendenti è doveroso. Si tratta di lavoratrici indispensabili per le
famiglie che ci consentono di gestire i nostri cari e le nostre case, e che devono avere tutti gli strumenti per
gestire i loro figli”.