CERIMONIA MILITARE PER GLI OTTANTA ANNI
DAL SACRIFICIO DI SANDULLI
Di Laura Caico
Napoli. Una suggestiva cerimonia militare si è svolta in via
Luca giordano 40, nel quartiere Vomero, presso la casa che
venne abitata dal tenente dei Carabinieri Alfredo Sandulli
Mercuro, tra i militari caduti nella campagna di Grecia,
decorato con medaglia d’oro al valor militare: la ricorrenza
degli 80 anni dal sacrificio del coraggioso carabiniere è
stata commemorata alla presenza del comandante della
legione carabinieri Campania Generale Antonio Jannece,
del comandante provinciale dei carabinieri Generale Enrico
Scandone, del colonnello Antonio Forte comandante del
Gruppo Carabinieri e del capitano Sergio Vaira comandante
Compagnia Carabinieri Napoli vomero, nonché della
presidente della Municipalita’ 5 Clementina Cozzolino e di
alcuni discendenti dei familiari dell’eroe. Una fitta
compagine di folla si è radunata intorno al luogo della
cerimonia, dove è stato deposto un omaggio floreale, è stata
recitata la preghiera del militare e la lapide è stata
benedetta dal cappellano militare a chiusura della sentita
celebrazione.
L’ufficiale trucidato – a cui è intitolata anche la sezione di
Mantova della A.N.C. – nacque a Napoli nel 1919 e venne
fucilato dai tedeschi a Cefalonia in Grecia il 24 settembre
1943: della sua giovane vita, così crudelmente spezzata, si
sa più che altro il percorso formativo e l’eroico
comportamento sotto le armi. Dopo aver frequentato a
Napoli la Scuola Militare della Nunziatella, venne ammesso
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all’Accademia di Modena da cui usci’ con il grado di
sottotenente dei carabinieri e il comando della tenenza di
Udine. Ottenuto il trasferimento nel primo battaglione
Carabinieri Paracadutisti, Sandulli venne impegnato sul
fronte di guerra in Africa settentrionale fino al 1942; una
volta sciolto il Battaglione Paracadutisti, il giovane ufficiale
venne assegnato alla tenenza di Prato e poi inviato
nell’isola di Cefalonia come comandante di una sezione dei
carabinieri, addetto al comando della divisione “Acqui”.
Promosso tenente, Sandulli partecipò ai furiosi scontri con i
tedeschi dopo l’annuncio dell’armistizio e venne catturato
con altri 300 ufficiali delle varie armi: il giovane
carabiniere si offrì spontaneamente tra i primi al plotone di
esecuzione nemico, rispettando fino all’estremo limite il
suo giuramento di fedeltà alla patria. Oltre alla medaglia
d’oro al Valor Militare gli è stata conferita anche la Laurea
ad honorem dell’Università di Napoli dove era iscritto al
quarto anno di Giurisprudenza.
Una lapide a ricordo è stata posta, dal Comune di Napoli,
sulla casa che, in via Luca Giordano 40, fu abitata da
Alfredo Sandulli. Al nome dell’ufficiale è stata anche
intitolata, nel 1968, la sezione di Mantova dell’A.N.C.
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Alfredo Sandulli Mercuro
Caduti Militari Campania Grecia Medaglia d’Oro al Valor
Militare
Nato a Napoli nel 1919, fucilato dai tedeschi a Cefalonia
(Grecia) il 24 settembre 1943, tenente dei Carabinieri,
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Aveva frequentato a Napoli la scuola militare della
Nunziatella ed era stato successivamente ammesso
all’Accademia di Modena. Ne uscì nel 1938 come
sottotenente dei Carabinieri e con tale grado resse per un
breve periodo la Tenenza di Udine. Chiesto ed ottenuto il
trasferimento nel 1° Btg Carabinieri paracadutisti, Sandulli,
mobilitato, fu impegnato sul fronte di guerra in Africa
settentrionale sino al marzo del 1942. Rimpatriato e sciolto
il Battaglione paracadutisti, il giovane ufficiale fu assegnato
sino al maggio successivo alla Tenenza di Prato. Fu quindi
inviato nell’isola di Cefalonia, come comandante di una
Sezione CC addetta al Comando della Divisione “Acqui”.
Fu qui (era stato intanto promosso tenente), che Sandulli
partecipò ai furiosi scontri con i tedeschi dopo l’annuncio
dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Catturato con altri
trecento ufficiali delle varie Armi, il giovane carabiniere si
offrì, spontaneamente, tra i primi al plotone di esecuzione
nemico. Alla sua memoria è stata conferita, oltre alla
Medaglia d’oro al valor militare, la laurea “ad honorem”
dell’Università di Napoli, dove era iscritto al quarto anno di
Giurisprudenza.