GRAN SUCCESSO PER LA MOSTRA FOTOGRAFICA di GIANCARLO DE LUCA al MANN di
Napoli
di Ezio Micillo

GIANCARLO DE LUCA approda al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con una sua mostra
fotografica ”Il Real Albergo dei Poveri”, una struttura del XVIII secolo voluta da Carlo III di
Borbone costruita per accogliere i poveri del mondo. Ma la sua funzione ebbe un ruolo sociale
diverso, infatti alcune aree furono adibite all’insegnamento di un mestiere, formando artigiani abili e
puntando a sviluppare le capacità creative della manovalanza, altre, poi, ad accogliere i poveri con
mezzi di sussistenza. La missione caritatevole ebbe anche lo scopo di dotare le compagnie militari
di bravi suonatori ed un trentennio più tardi, fu così, che la struttura ospitò una scuola di musicisti
con insegnanti celebri tra cui Raffaele Caravaglios.
Nel corso degli anni, l’edificio trasformò le aree a nuove destinazioni, venne istituito un tribunale
per i minori, un cinema, e l’archivio di stato. Nel 1980 il terremoto provocò dei danni strutturali e
l’edificio fu chiuso in attesa di un progetto di recupero che il comune di Napoli avviò,
successivamente, con i lavori di restauro.
Il Serraglio, così definito dai napoletani come luogo di reclusione, ospitò bambini e ragazzi orfani,
donne e uomini poveri, e solo successivamente divenuto un luogo di abbandono e di occupazioni
abusive.
Giancarlo De Luca, 50 anni, impiegato bancario e fotografo appassionato della sua città, riesce
oggi, con le sue immagini, a regalare una visione narrativa dei luoghi più caratteristici e tipici di
Napoli, con una mostra allestita nell’imponente MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
dove il connubio storia e cultura sono di casa. Preferisce documentare, attraverso il bianco e nero, la
storia dell’antico edificio del Real Albergo dei Poveri trasferendo all’osservatore un legame con il
trascorso, tanto da fondere il presente ed il passato in un’unica immagine.
Le stanze, i sottopassaggi, i cortili fotografati da de Luca mostrano ancora il loro aspetto naturale,
come se il tempo si fosse arrestato. Emozioni infinite nei suoi scatti.
Le 25 fotografie selezionate per il progetto fanno parte di una sua ricerca selettiva e documentale
iniziata dieci anni fa. Il progetto, oggi, vuole essere l’occasione per riportare alla memoria della
collettività un pezzo importante del patrimonio presente nella nostra città. Quale momento migliore
in concomitanza ai lavori di restauro iniziati per la riqualifica del complesso monumentale
napoletano.
”Emergono, nitidi gli scatti non di ambienti architettonici ma di un organismo vitale che muta nel
tempo lasciando i segni di chi lo ha abitato e che noi dobbiamo avere cura di narrare”, così
l’intervento di Paolo Giulierini direttore del MANN che ha presentato l’iniziativa. Presente alla
mostra anche l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino, che si è complimentato per la bravura
mostrata negli scatti esposti.
Foto di Ezio Micillo

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