Il nuovo acquisto Cajuste è stato presentato al Konan Training Center di Castel Volturno . Ecco le prime parole del forte centrocampista svedese .
Ci racconti dove preferisci giocare? Sei un giocatore duttile.
“Grazie per la domanda, posso giocare in diverse posizioni, da centrale, da interno, mi piace giocare in entrambe e vediamo cosa dice il mister, io sono pronto”
Cosa rappresenta per giocare a Napoli?
“E’ davvero un grande onore, arrivo con grande umiltà nella squadra campione d’Italia, con un grande allenatore, sono davvero felice di essere qui”.
Hai speranza di giocare già sabato? Ti sentiresti pronto?
“Sono felice di essere qui, mi sento un pezzo di una grande macchina, giocare o fare minuti non è il mio obiettivo, il mio obiettivo è aiutare la squadra e poi decide il mister cosa è meglio”.
Chi ti ha colpito maggiormente dei tuoi compagni?
“E’ una grande esperienza dal primo giorno, mi impressionano tutti, ho visto un livello che nella mia carriera non avevo mai affrontato, mi hanno davvero impressionato tutti”.
Il Napoli è stato elogiato da tutti per il gioco, l’hai seguito? Quanto ti piace giocare in quel centrocampo?
“Sono rimasto impressionato dagli allenamenti, ma ho seguito la squadra, anche il cammino in Champions. Non mi aspettavo di essere qui, è strabiliante. Poi il centrocampo è fantastico, con Lobotka, Zielinski, già dalla panchina mi hanno impressionato in amichevole”.
Perché Napoli? Cosa ti ha colpito del gruppo e della città?
“E’ stata la decisione più facile della mia vita. Grande allenatore, grandissima città, fantastici tifosi, non era difficile. Lo staff è fantastico, i compagni formano un grande gruppo. Poi la città non ho avuto tempo di visitarla, quello che ho visto però è bellissimo”.
Quali sono i tuoi punti di forza? Ti reputi più difensivo o di inserimento?
“A me non piace molto parlare del mio stile, lavoro molto per la squadra in entrambe le fasi di gioco, sia difensiva che offensiva”.
Che opinione hai del calcio italiano? Con Kvara ti sei già confrontato sui tuoi Warriors e Curry?
“Affrontai l’Atalanta tempo fa, fu una gara difficile. La Serie A è difficile, un campionato molto tattico, di più di quello francese, ora devo fare un’esperienza diretta. Con Kvara ne parlerò presto (ride, ndr)”.
Hai iniziato in Cina? Il tuo modello di riferimento?
“Sì, inizia lì, a 6-7 anni fa, la mia famiglia si spostò lì. Prima mi interessava il basket, poi passai al calcio perché ci giocavano tutti. Ho diversi modelli. Witsel, Moussa Dembelé, Pirlo, Iniesta ma la lista sarebbe lunga…”
Pasquale Spera