i è tenuta al Konan Training Center di Castel Volturno la prima conferenza del sergente Garcia come condottiero della squadra campione d’Italia 2022/23 del Napoli
Ecco la versione integrale della conferenza
Si inizia. Ci aggiorna anche su Kvaratskhelia?
“Non vediamo l’ora, va bene la preparazione, è tutto bello, ma ci manca la vera competizione che arriva domani a Frosinone. Siamo contenti di iniziare, avremo un avversario tosto, una squadra con entusiasmo, viene da un grande campionato e la promozione. C’è tanta voglia da parte loro, ma saremo all’altezza su questo. Kvaratskhelia? Solo prudenza, ha avuto un trauma in una partita amichevole, ha giocato 70′ l’ultima gara, ma da quella partita anche se la risonanza mostra che è tutto normale, lui sente qualcosa e quindi mica ci fermiamo dopo la prima… non lo rischiamo e lo avremo da lunedì”.
Il suo arrivo e le sue novità stanno creando scosse o stimoli?
“La comfort zone è positiva sul piano della fiducia, ma può essere pericoloso sull’avere meno voglia anche inconsciamente rispetto al passato. Torniamo sul discorso del livello che voglio dall’inizio, altrimenti la partita diventa complicata se loro vincono tutti i duelli e la mettono sul piano fisico. Dovremo imporre il nostro gioco e vincere, non c’è altro da fare”.
Sta per arrivare Gabri Veiga, cosa si attende? E che rosa ha?
“Io posso parlare solo dei miei giocatori, Natan e Cajuste. Gli altri non sono nostri, poi questa è la presentazione di Frosinone-Napoli, non del mercato, chiedete a Meluso”.
Il mercato come ha cambiato le squadre? Siete i favoriti?
“Siamo tra i favoriti, non i favoriti. Se tutti i favoriti avessero vinto i campionati… allora il Napoli non avrebbe vinto l’anno scorso. Si sono rinforzate tutte, partiamo sulla stessa linea, noi abbiamo tutti tranne Kim che è stato sostituito e la squadra che giocava molto l’anno scorso è ancora qua. Poi abbiamo portato freschezza, come Natan, Cajuste, hanno grande voglia e saranno un riferimento anche per chi c’è già. Dovranno dimostrare, gli altri forse pensano di non dover dimostrare più ma per me partono tutti sulla stessa linea, ho 5 cambi, ho qualità, ed intendo usare tutti i cambi”.
C’è qualche giocatore che allenandolo l’ha sorpresa?
“Ho trovato tanto talento, ma prima ancora uomini di qualità. Sono uomini perbene, pensano collettivamente, è un gruppo abbastanza facile da gestire. Amano lavorare, hanno abitudine e quando qualcosa funziona è giusto tenerlo, ma ci sono anche altre cose da migliorare, da aggiungere e devo dire che ascoltano, hanno curiosità, su tutti i piani, dai sistemi di gioco alle palle inattive ma anche all’approccio alla gara. Sono contento del lavoro svolto anche se pure nel passato ho avuto momento migliori ma anche peggiori sulla preparazione con chi poteva partire ma è ancora qui per mia grande felicità. Ma questo ci ha impedito di preparare la squadra che avevo in testa, ma niente scuse per domani”.
Vedremo già da domani qualche sua novità?
“Vediamo nell’atteggiamento e nel gioco, la risposta in piccola parte, perché sarà 1/38, ma arriverà durante la gara. Non possiamo dire tante cose prima, c’è un avversario. Voglio vedere l’atteggiamento giusto, se è così il risultato sarà positivo”.
Qual è il suo stato d’animo al ritorno in Italia?
“Troverò un campionato differente, vengo da campionati francesi non così facili con Lione e Marsiglia. La Serie A è diventata più offensivo, quando ero alla Roma la particolarità era di tante squadre a 3 o 5, è rimasta ancora di più qui”.
Dalla Francia: Marsiglia simile a Napoli. C’è una certa pressione?
“La pressione è la stessa per me o se fosse rimasto il vecchio allenatore. La sfida è difficile, ma ripeto: ho anche vissuto la stessa cosa a Lille, vincendo dopo oltre 50 anni, con la doppietta con la Coppa di Francia e sono rimasto. Ho vissuto una sfida del genere, poi sulle tifoserie sono entrambe mediterranee e c’è questo calore che può essere il 12esimo uomo. Ovviamente sono similitudini, ma quando vinci ti godi di più la tifoseria”.
I nuovi arrivati sono pronti e sullo stesso piano dei compagni?
“Cajuste giocava in Francia, un paese europeo, ma non parla la lingua come Natan, per lui un po’ più difficile perché arriva dal Brasile, campionati lì sono differenti. Lasciamogli un po’ di tempo per adattarsi, capire cosa mi aspetto da loro, imparando anche dai compagni. Sono contento però di loro, del loro impegno, hanno solo bisogno di un po’ di tempo. Conto su di loro, possono iniziare o pure uscire dalla panchina, ma sono pronti”.
Garcia cosa chiede a Garcia?
“Darò il meglio di me, ma sono sereno, concentrato, per dare ai ragazzi delle chiavi per vincere le partite. Sono motivato, non dico come non mai, ma come sempre. Ora iniziamo, arriva la vera sfida”.
Senza Kvara chi immagina a Frosinone? Elmas o Raspadori?
“C’è anche Lozano secondo me, la sua miglior stagione è al Psv a sinistra, anche se ha fatto bene qui a destra, ma può essere lui, Elmas, Raspa, sto provando alcuni giocatori che sono polivalenti, ed è una qualità e non è un difetto. Lo dico perché alcuni soffrono non avendo un posto fisso, ma possono aiutarti tanto. Può esserci Raspa a sinistra o mezzala, l’unica cosa sicura è che Raspa ci sarà”.
Le due punte solo a gara iniziata o dall’inizio?
“Entrambe, ovviamente quando si tratta di fare dei gol possiamo farli anche con una sola, tutte le squadre che giocano con una punta fanno comunque tanti gol. A volte può essere interessante, se hai Osimhen e Simeone, per dare ancora più difficoltà alla difesa avversaria e più giocatori in area. Dobbiamo migliorare nell’avere più elementi davanti alla porta e aiutare Victor”.
Difesa molto alta resterà la filosofia principale?
“Sì, sicuramente, poi ho parlato di squadra camaleonte perché a volte ti servono cose diverse. Durante la preparazione i giocatori erano stanchi, contava più la mente per la posizione, si aspettava di più come blocco, qualche ripartenza perché ci sono giocatori veloci, ben venga se qualcuno ci prende alto così possiamo usare la velocità dei nostri per colpire. Ma la filosofia resta quella di sempre”.