L’appartamento 2B

Al Ridotto del Mercadante dal 18 al 23 aprile

L’appartamento 2B

progetto vincitore della seconda edizione del Premio

 Leo de Berardinis

In scena i drammi attuali dei millennial

Dal 18 aprile al 23 sarà in scena al Ridotto del Mercadante L’appartamento 2B, da un’idea di Andrea Cioffi e Sara Guardascione, drammaturgia e regia Andrea Cioffi, con Andrea Cioffi, Gregorio De Paola, Ciro Grimaldi, Sara Guardascione, Fortuna Liguori, scene Trisha Palma, costumi e maschera Rosario Martone, musiche ed effetti sonori Emanuele Pontoni, disegno luci Andrea Savoia, con la partecipazione in voce di Rosaria De Cicco, Lucienne Perreca, Edoardo Sorgente, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale. Lo spettacolo è uno dei due progetti vincitori del premio Leo de Berardinis edizione 21/22 per artisti e compagnie Under 35, il testo è vincitore anche del Mario Fratti Award 2022.

Lo spettacolo racconta la generazione dei nati negli anni ‘80 e ‘90 mettendo a fuoco con lucida ironia il disagio di uomini e donne non più giovani, ma considerati tali, che non riescono a trovare spazio e ruolo sociale nella vita degli adulti.

Il protagonista, Aimo, è un trentenne come tanti altri: un lavoro precario, un appartamento in affitto, bollette insolute e un’inquietante visione dalle fattezze umane, ma dalle proporzioni mostruose, che continua ad apparire intorno a lui, pillole alla mano, suggerendogli la strada da percorrere: il suicidio. Il suo unico contatto con l’esterno è una pioggia di messaggi vocali che lo ossessiona con scadenze e responsabilità (sociali, lavorative e morali). Nulla sembra distoglierlo dal suo languishing, finché la porta dell’appartamento 2B non si apre, lasciando entrare nuove persone, afflitte dalla sua stessa mania, nel monolocale e nella sua vita. Ma riuscirà davvero, questo novello Amleto, ad affrontare i suoi fantasmi?

Note di regia

Secondo un studio dell’OMS dl 2019,  il tasso di suicidi tra i giovani e i giovanissimi, negli ultimi anni, è aumentato di circa 20 volte.

Ricerche più recenti hanno registrato un ulteriore incremento del 75% a partire dal periodo pandemico.

Tale inquietante statistica è da attribuirsi, tra le altre cause, a quella che Adam Grant, psicologo della University of Pennsylvania, mutuando il termine dal sociologo Corey Keyes, in un recente articolo del New York Times sulle conseguenze della pandemia sull’umore, definisce Languishing.

Letteralmente “languore”. Uno stato mentale caratterizzato dall’incapacità di agire, simile ma non uguale alla depressione, con alcuni momenti che sfociano in picchi d’ansia.

Tale condizione appartiene soprattutto ai cosiddetti millennial, quella generazione che molti identificano con i nati nel 2000, ma che sono in realtà quegli adulti nati tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, i quali, perpetuamente under qualcosa, godono delle agevolazioni economiche dei giovani, ma solo perché la società, per come si è evoluta, non ha dato loro la possibilità di diventare grandi, consegnandoli a un limbo sociale ed emotivo. La frustrazione di non riuscire ad aderire a un modello di vita che è stato pianificato per loro in anni in cui era possibile farsi da sé genera una sottile ombra, di dolore costante e psicologico, che accompagna le vite dei millennial: il Languishing, appunto, che tanti danni sta generando alle vite dei nostri coetanei.

E così, quasi senza accorgercene, ci ritroviamo proiettati in un codardo essere o non essere – to be or not to be – 2B or not 2B. Ecco dunque la genesi del nostro progetto.

Abbiamo provato, come in un gioco, a dare una forma fisica a questo Languore; mixando il dubbio di Amleto, ormai da tempo topos teatrale e letterario, con quello di un giovane della nostra generazione. Un giovane senza la responsabilità di una corona, ma con la frustrazione dell’impossibilità di pagare le bollette, con la solitudine generata dallo smartphone, con la totale sordità e mancanza di empatia del mondo che, giorno dopo giorno, diventa sempre più evidente. Eccolo quindi in scena ad affrontare un fantasma che non è quello del padre, che pure gli manca tanto, ma la visione, fisica e distorta, di quello che la società vorrebbe per lui, di come Aimo dovrebbe essere. Di come, invece, non è.

Abbiamo provato a farlo scrivendo una tragicommedia ironica, dal ritmo serratissimo, infarcita di black humor, che possa essere interessante anche per quella stessa generazione, protagonista della vicenda, che troppo spesso si ritrova a pensare che il teatro è pesante e preferisce rintanarsi dietro uno schermo, a scrollare la Homepage di Netflix. La porta si apre, ed entra un manipolo di gente sgangherata, giovane quanto il protagonista, disperata quanto lui, e terribilmente sola; i loro rapporti saranno surreali, ma sinceri, viscerali ma castrati. Nell’ultima, estrema, occasione del nostro Aimo di liberarsi dal languore.

Andrea Cioffi

Orario rappresentazioni

18/04/2023 ore 21.00

19/04/2023 ore 18.00

20/04/2023 ore 21.00

21/04/2023 ore 18.00

22/04/2023 ore 17.00

23/04/2023 ore 21.00

Info www.teatrodinapoli.it

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