“Museo Caruso”, una struttura permanente dedicata al tenore Enrico Caruso, di cui si celebrano, il prossimo 25 febbraio, i 150 anni dalla nascita: una ricorrenza importante che culminerà nell’apertura del Museo a Napoli all’interno di Palazzo Reale.

Il Comune donerà atto di nascita e morte al museo Caruso con un evento il 25 febbraio con il sindaco

È stato presentato stamattina nella sala Spadolini del Ministero della Cultura – alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano – il museo nazionale dedicato ed Enrico Caruso che sorgerà all’interno di Palazzo Reale a Napoli. 

Nei prossimi mesi il museo vedrà la luce nella sala Dorica e sarà curato dalla musicologa Laura Valente – ha dichiarato l’Assessora al Turismo del Comune di Napoli Teresa Armato intervenuta alla presentazione a Roma – Un’ulteriore attrattiva turistico-culturale per la nostra città, ma soprattutto una sede stabile per celebrare, ricordare e valorizzare il tenore dei due mondi: dopo le numerose esposizioni che sono state allestite ora c’è un museo nazionale permanente dedicato a Caruso. Postazioni multimediali, allestimenti moderni, una documentazione ricca di contributi audio, testi e foto a Palazzo Reale che, attraverso eventi in una struttura così prestigiosa, appassioneranno cittadini e turisti di tutto il mondo e di tutte le età. Un museo dai grandi numeri, con oltre 2mila documenti digitalizzati oltre a oggetti originali rari tra cui costumi, locandine, arredi, rulli, manifesti, grammofoni e tanto altro. L’annuncio della nascita del museo a Palazzo Reale era stato dato dal ministro Dario Franceschini lo scorso giugno, a margine del summit dei 30 ministri del Mediterraneo proprio a Palazzo Reale. Nella collezione del Museo Caruso ci sarà anche l’atto di nascita e di morte donati dal Comune di Napoli. La nostra città si conferma quindi sempre più capitale viva e vivace della cultura e del turismo, riuscendo a valorizzare i suoi talenti di ogni tempo e facendoli rivivere e far conoscere ad un pubblico di ogni età grazie alla sinergia tra enti e istituzioni”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *